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Thiago Motta: «I ragazzi sono stati bravi in entrambe le fasi. Joshua è il simbolo della mia squadra. De Silvestri, un esempio»

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Fonte immagine: Bologna FC


Ai microfoni di DAZN, dopo la gara, è intervenuto anche Thiago Motta. Il tecnico rossoblù ha parlato della gara del suo Bologna. Il tecnico ha toccato diversi punti molto interessanti che spiegano quanto sia positiva la prestazione di questo Bologna ancora in evoluzione.

Motta sull’attitudine del suo Bologna

Le parole di Motta sul modo in cui la sua squadra è stata bene in campo: «Siamo sempre dentro la partita – dice Thiago, che aggiunge – Oggi contro una squadra con un potenziale offensivo enorme non abbiamo preso gol. Abbiamo concesso poco, tra cui un rigore che per me non esisteva, ma rispettiamo la decisione di Ayroldi. Quando c’è da difendere i ragazzi quello che devono. In attacco vogliamo fare di più e meglio». Il mister rossoblù ha poi aggiunto: «Noi dobbiamo capire i momenti. Noi per competere con squadre come il Napoli dobbiamo fare bene entrambe le fasi. Abbiamo bisogno di tutti per fare la nostra prestazione. I ragazzi lo sanno, e anche oggi lo hanno dimostrato».

Gli infortuni e la prova dei subentrati

Motta ha perso due giocatori per infortunio durante la gara, ma non si dispera. Il tecnico italo brasiliano elogia i suoi ragazzi e guarda avanti: «Gli infortuni purtroppo fanno parte del gioco, speriamo di recuperarli presto ma mi piace sottolineare l’ingresso di Lorenzo De Silvestri e Riccardo Calafiori, che sono stati bravissimi anche stasera». Proprio De Silvestri, protagonista di uno scambio di sorrisi con il tecnico prima del suo ingresso, è stato oggetto di grandi elogi da parte di Thiago: «Lorenzo non è un esempio solo oggi. Lorenzo è un esempio sempre. Lavora più di tutti, anche durante la sposta delle nazionali. Fa sempre molto bene ed è un esempio per tutti. Lui insegna a tutti, tutti i giorni».

L’attacco a secco e Zirkzee

Secondo 0-0 consecutivo per il Bologna, ma Motta si fida ciecamente del suo reparto avanzato che deve ancora trovare le connessioni giuste per mettere in porta Joshua Zirkzee: «Non mi manca un giocatore come Arnautovic. Gli voglio bene, ho visto l’infortunio, e gli mando un abbraccio. Joshua, ora, per me è il simbolo della nostra squadra. L’attaccante vive per il gol, lui oggi si è creato un’occasione da solo. Ma io lo devo mettere in condizione di stare sempre più vicino alla porta. Lui è perfetto in fase difensiva, quando va a fare pressing dà fiducia ai compagni».

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