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Thiago Motta: «Io adoro la nostra fase difensiva: saremo pronti a fare il nostro calcio»

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Bologna FC 1909


Questo pomeriggio alle 14 Thiago Motta ha tenuto la conferenza stampa in vista della partita contro l’Inter, ecco a voi le sue parole.

Da una parte l’orgoglio di una grande difesa, tra le migliori, da una parte il dispiacere degli infortuni. È alta la preoccupazione?

«Sono dispiaciuto per Victor, però si è messo subito sotto con il recupero. Preoccupato no, sappiamo che è un momento della stagione: fa parte del gioco».

Si gioca troppo secondo te o c’è qualcosa a livello generale?

«Ci sono tante cose. I nostri tre infortuni sono stati dopo la nazionale anche, non è facile neanche a livello mentale. Non hanno avuto troppo riposo a tutti i livelli (fisico e mentale, ndr). Sicuramente per lo spettacolo sarebbe meglio che le cose vengano fatte nel modo giusto, ma se non si ha il tempo bisogna adattarsi e trovare le migliori soluzioni».

Pensi di mettere Orsolini o hai già azzerato tutto dopo Empoli?

«Riccardo ha fatto una grande partita, sono contento per lui soprattutto. Ho già detto anche dopo la partita che nessuno può campare sul passato, sta lavorando bene come gli altri e vedremo cosa fare».

L’Inter ha punti deboli?

«Tutti li hanno, nessuno è perfetto. Sono forti, hanno obiettivi diversi dai nostri ma troveremo una bella squadra, noi andremo a giocare la nostra partita».

Le rimane il dubbio ogni volta su chi schierare sugli esterni? Potrebbe metterne uno a centrocampo pur di metterli tutti?

«Sono contento del lavoro di tutti. Non mi viene la tentazione, io devo essere attento e fare le migliori scelte per la squadra. Devo pensare sempre a più di 90’, non possiamo giocare solo a tratti: dobbiamo giocare sempre al massimo e le scelte fanno parte di quello».

Metterà esterni sul loro piede forte o la difesa dell’Inter le può far fare scelte diverse?

«Giocano a 3, ma possono diventare anche a quattro o a cinque. Ci sono tante cose, cambiano anche le caratteristiche. Possiamo ripetere la scelta contro la Juve, ma dobbiamo capire quanto conviene».

Hai pensato se non ci fossero stati gli errori arbitrali dove potreste essere?

«No, sono errori che dispiacciono anche agli arbitri, come ha detto Fenucci. Un errore viene sempre giudicato e bisogna sopportare quella tensione. Noi dobbiamo continuare a lavorare per far bene, ma questi errori sono evitabili con la tecnologia». 

Che gara si aspetta dall’Inter?

«È una squadra che può aspettarti e venirti a prendere, dipende come si sente più comoda in base all’avversario. Ha le sue idee, sono capaci. Noi dobbiamo essere pronti ad affrontare una squadra preparata per il campionato e portare la partita dalla nostra parte. Dobbiamo giocare con testa, con il cuore a mille. Dobbiamo sapere quando attaccare e quando difendere, approfittare di nostri momenti per giocare a calcio».

Qual è il ruolo migliore per Ndoye? Ala destra o sinistra?

«Entrambe. Ha fatto bene sia a destra, lo dimostra la palla che ha dato a Joshua (Zirkzee, ndr). A sinistra si trova comunque bene. È una fortuna per la squadra e sua».

Negli ultimi anni a San Siro non è andata bene con l’Inter: partite così rimangono nella testa?

«Parliamo di una squadra forte comunque. Ma il passato rimane nel passato, ogni partita ha la sua storia. Può contare ma secondo me pochissimo. Abbiamo l’opportunità di far bene, alla fine vedremo chi meriterà».

Con l’Inter ha vinto la Champions: il percorso che hanno fatto l’anno scorso, pur avendo perso, li ha resi più convinti?

«Sicuramente. Quando arrivi ad una finale di Champions non è per caso. Con i cambi che hanno fatto sicuramente hanno preso ancora più convinzione. Da fuori è difficile dire cosa succede dentro, ma da fuori si vede una squadra convinta delle sue idee. Noi li affronteremo al massimo e concentrati su quello che dobbiamo fare».

A che punto è Fabbian come crescita?

«Può crescere tantissimo con le qualità che ha. L’ho visto in un periodo un po’ sotto rispetto a quello che può dare, io so il perché anche se non parla molto. Ha avuto un problema fisico ma non ha voluto fermarsi. Con questo atteggiamento aiuterà sicuramente: lui vuole, è molto importante. Quando uno vuole migliorare aiuterà».

Ferguson può giocare al fianco di Freuler?

«Si, l’ho detto anche l’altra volta. Può fare tutti i ruoli, perché è un ragazzo di alto livello».

Ti aspettavi che i subentrati facessero così bene con l’Empoli?

«Non mi sorprende: quello che vedo negli allenamenti è motivazione. Dimostrano che possono giocare, quando fai così dimostri di essere pronto quando chiamato in causa. Sydney ha continuato, è entrato in gruppo, aiuta e migliora. Lykogiannis anche, ci siamo parlati, non è stato facile ma non ha mai smesso e quando ha giocato ha fatto molto bene. Sono contentissimo, sono contento per la squadra e per loro perché ho stima per loro. Se continua così Lyko potrà aiutare molto, anche da centrale. Oussama lo si vede in faccia: anche quando non è contento aiuta sempre, e un allenatore quando lo guarda sa che può contare su di lui». 

Chi sarà il capitano?

«Lorenzo (De Silvestri, ndr)».

Avete già superato lo Stadium con una gran prestazione soprattutto in difesa: San Siro è un altro bivio per il livello di questa squadra?

«La fase difensiva nostra io l’adoro: è la dimostrazione del nostro gruppo. Ogni partita è diversa: ci sono gli episodi che possono cambiarla. Noi possiamo controllare solo noi stessi, e dobbiamo dare il massimo. Dobbiamo essere pronti a competere contro una squadra fatta per vincere lo Scudetto. Dico sempre ai ragazzi che hanno il privilegio di giocare partite così: devono dare il massimo per loro e per la gente, che sarà ancora una volta presente per sostenerci». 

Bonifazi è pronto a giocare, con magari Calafiori a sinistra? O è meglio non cambiare?

«Riccardo può fare bene ovunque, è pronto a tutto. Kevin deve continuare a lavorare: se uno continua con costanza quando arriverà il suo momento sarà pronto, così come hanno fatto gli altri».

C’è un punto in comune tra la tua Inter e quella di oggi?

«La compattezza: come noi, sanno cosa devono fare in campo e lo fanno. Noi avevamo Eto’o che faceva il terzino».

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