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Thijs Dallinga: il calcio e la paternità, con una dichiarazione per il Bologna: «Non penso a nessun altro club»

L’olandese si racconta: la sua vita si divide tra il campo da calcio e il figlio Nilo, in più qualche libro di finanza.

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Thijs Dallinga (© Bologna FC 1909)

Thijs Dallinga dopo il gol contro il Napoli, vorrebbe una maglia da titolare ad Udine. In attesa della ripresa del campionato dopo la pausa Nazionali si racconta al Resto del Carlino. Elogia Bologna, città e club, smentendo voci di mercato. Fa il punto sulla sua condizione fisica e sugli obiettivi della squadra. E teneramente parla del figlio Nilo, di un anno e mezzo, a cui vanno tutte le sue attenzioni.

 

Thijs Dallinga, autore del momentaneo 1-0 in Bologna-Napoli (© Damiano Fiorentini)

Thijs Dallinga, Bologna (© Damiano Fiorentini)

Un Dallinga e un Bologna in ottima forma: «Siamo in un buon momento con la squadra»

Sulla sua condizione fisica«Sto bene. Vengo da una bella settimana di allenamenti, siamo in un buon momento con la squadra. Non so se il gol al Napoli possa essere la svolta. Io mi sento più forte, mi sento bene fisicamente, sto bene nel club e nella città. Tutto questo mi permette di lavorare meglio.»

Sulle differenze rispetto alla scorsa stagione«Quest’anno è diverso rispetto all’inizio della scorsa stagione. Tante cose incidono. Dovevo ambientarmi in Italia: città, vita, squadra nuove. E non capivo bene l’italiano, era difficile inserirmi. Sono arrivato con grandi aspettative addosso, è normale quando ti pagano tanto.  Non ho sofferto il confronto con Zirkzee perchè siamo giocatori molto diversi e anche lui la prima stagione non ha fatto bene come la seconda.»

Adesso per me è tutto più semplice: ho capito cosa il mister vuole da me e ho capito meglio la Serie A. È famosa per la fase difensiva e per tutto il lavoro tattico che fanno le squadre. Per gli attaccanti è più difficile: basta confrontare a classifica cannonieri italiana con quella degli altri campionati. È molto più dura segnare qua ma è una bella sfida per me: devo continuare a lavorare duro per fare più gol.»

Sulla partita contro il Napoli«Il gol me lo sono rivisto, ma niente di speciale: classica rete da centravanti. Importante per i tre punti come quella di Jhon. Rrahamani è stato il difensore più ostico che ho incontrato: è grosso e forte, mi ha fatto penare. Anche se poi gli ho segnato.»

Thijs Dallinga in Bologna-Napoli 2-0 (©Bologna FC 1909)

Thijs Dallinga esulta per il gol del momentaneo 1-0 in Bologna-Napoli (©Bologna FC 1909)

Sulla titolarità contro l’Udinese«Vorrei giocare ma al mister piace ruotare: questo ci deve rendere più affamati. Ma nessuno di noi sa se giocherà. Io devo solo allenarmi bene e convincerlo che sono pronto a partire titolare.»

Sul suo rapporto con gli altri attaccanti rossoblù«Ho un bel rapporto con Santi e Ciro. La squadra ha bisogno di tutti e tre e noi ci aiutiamo a vicenda: vogliamo il meglio per il Bologna. Non mi focalizzo sulla competizione con loro due, ma su di me. Ciro ha un grande nome in Italia, ma siamo tre attaccanti forti e tutti vogliamo giocare. È normale, è quello che succede quando sei in un grande club. E il Bologna è un grande club.»

Sugli obiettivi del Bologna«Sullo scudetto dobbiamo stare calmi. Abbiamo battuto i campioni d’Italia e i tifosi sognano, poi se sbagliamo due partite si parla di crisi. Siamo sulla buona strada, è soltanto novembre, dobbiamo pensare partita per partita. Certo vogliamo arrivare più in alto possibile.

Per la Supercoppa ero abituato alla gara secca, invece è una semifinale, per di più contro l’Inter. Sarà una bella sfida: l’anno scorso abbiamo dimostrato che possiamo battere l’Inter. In Europa League abbiamo buone possibilità di fare strada: siamo maturi, sappiamo chi siamo e dove possiamo arrivare.»

Sulle voci di mercato«Non so niente dei rumors sullo Stoccarda. Non penso a nessun altro club che non sia il Bologna. Penso solo a dare di più qui.»

Parla papà Thijs: «Essere padri è bellissimo»

Sulla vita da papà«La vita da genitori è bellissima, però le notti non sono più quelle a cui eri abituato, non dormi come prima. Un po’ ha inciso sulle prestazioni, ma non così tanto. Anzi, essere padri è bellissimo, influisce positivamente.

Il mio tempo lo spendo tutto per il mio bimbo Nilo: quando sono a casa voglio essere a sua disposizione. Tra fare il papà e il calciatore credo sia più difficile fare il calciatore tra infortuni, pressioni, impegni, ma hanno entrambi aspetti positivi e negativi.»

Sulle sue passioni fuori dal campo«Oltre al calcio e a Nilo ho tante passioni. Una è il golf: in Olanda lo pratico spesso. Mi piace leggere libri o riviste di finanza. Avevo iniziato a studiare finanza dopo il college ma ho dovuto fermarmi perché il calcio mi impegnava troppo. Un giorno mi piacerebbe laurearmi, ma adesso sarebbe troppo, mi basta fare il padre e il calciatore.»

Fonte: Gianmarco Marchini, Resto del Carlino

 

 

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