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Top & Flop – Pagellone 2015 “l’attacco, l’allenatore e la società” – 31 dic

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Emanuele GIACCHERINI 7,5: il classico colpo di fine mercato, uno di quelli che doveva fare la differenza e invertire la rotta di un reparto offensivo rossoblu sterile e apatico. “Il Giak” dimostra da subito grandi motivazioni e ottima condizione atletica, i dubbi sulle sue condizioni fisiche sembrano subito fugati, ma a Genova con la Samp capita il fattaccio, risentimento muscolare e fuori dai giochi. Rientra a tempo di record, troppo forse e di nuovo crack, stavolta lo stop è ancora più lungo e si vuol giustamente andare con più prudenza. Nel frattempo arriva Donadoni e la musica cambia, al Giak viene chiesto di partecipare di più all’azione d’attacco e di essere più presente in area. I risultati sono immediati con un gol all’Atalanta, uno al Verona e un rigore procurato con la Roma. Un’arma letale per il Bologna, porta sempre estro e velocità, imprevedibile e sgusciante con la sua ottima tecnica fa quello che vuole, cresce l’intesa con Destro e Mounier e il Bologna vola e arriva anche la meritata convocazione in azzurro. Tornano purtroppo alcuni problemini fisici che paiono però risolti col Giak pronto per la sfida di Milano coi rossoneri, giocatore che farebbe la differenza in qualsiasi squadra.

Anthony MOUNIER 7: parte fortissimo a inizio stagione diventando il terminale offensivo più prolifico e pericoloso del reparto avanzato rossoblu. Impressiona tutti con la sua facilità di corsa e la sua tecnica eccellente, si produce in discese entusiasmanti e cambi di passo che mettono seriamente in difficoltà gli avversari. Sa inserirsi coi tempi giusti con tagli che come in casa della Juve lo portano al gol. Sta vivendo un momento di involuzione in termini realizzativi, ma dimostra sempre di essere una spanna sopra e tornerà presto ai suoi livelli anche come realizzazioni.

Filippo FALCO 6+: un altro giovane che tanto bene aveva fatto a Trapani in serie B l’anno precedente. Basso, brevilineo e molto tecnico, un sinistro veramente eccellente, non gli vengono concessi molto spazi a dirla tutta, sia con Rossi che con Donadoni, ma quando gioca dà l’impressione di aver sempre la giocata pronta, risolutiva, l’invenzione che può sbloccare le partite. Ha una buona capacità di saltare l’uomo essendo sostanzialmente ambidestro. Magari non sarà un classico contropiedista come prevederebbe il gioco di Donadoni, ma prima di cederlo valuterei bene.

Matteo MANCOSU 5,5: parte fortissimo alla prima di campionato realizzando un gran bel gol in contropiede alla sua maniera in casa della Lazio. Si pensa subito di aver ritrovato il capocannoniere della B, ma purtroppo è solo un fulmine a ciel sereno, quella rimarrà l’unica fiammata di tutto il campionato. Non ha moltissimi spazi ma quando ha avuto le sue occasioni ha mostrato sempre il solito impegno e spirito di sacrificio, però anche poca concretezza. Nell’ultima partita con l’Empoli riesce in un quarto d’ora a finire in fuorigioco tre volte di fila. Probabilmente ha bisogno di cambiare aria e trovare una squadra che lo metta in condizione di poter magari rendere al meglio.

Robert ACQUAFRESCA 5: il voto sarebbe anche troppo alto, ma va bene così. I numeri degli ultimi anni sono impietosi, abulico, inconsistente, inconcludente, ha faticato a trovar la via della rete anche in B. Apparizioni col contagocce quest’anno, e non potrebbe essere diversamente. Donadoni prova anche a dargli un chance col Toro, ma riesce solo a dilapidare un grandissimo contropiede senza riuscir a servire Brighi con un facile tocco e a innescare poco dopo il contropiede granata da cui scaturisce il 2 – 0. Più volte si è cercata e tentata la cessione, ma purtroppo fra l’ingaggio incredibilmente alto e la totale assenza di appetibilità, non si è mai riusciti a piazzarlo. Riuscire nell’impresa di almeno regalarlo sarebbe da considerare come un grande acquisto.

Mattia DESTRO 8: arriva a Bologna per rilanciarsi, ha l’onere di sobbarcarsi la pesante eredità dei vari Di Vaio e Signori, sceglie la 10 che appesantisce ancora di più il carico di aspettative, intorno al ragazzo c’è molto entusiasmo, è lui in termini economici e tecnici il colpo del Bologna 2015/2016. Arriva a fine mercato e forse una preparazione atletica romana fatta non col dovuto impegno lo fanno apparire fin da subito appesantito e lento. Non trova la palla, non trova i movimenti, non c’è intesa coi compagni e di conseguenza non trova il gol. La casella reti rimane vuota per ben 10 giornate e il Bologna frana sempre più in basso in classifica. Poi arriva sempre il solito San Roberto che lo tocca e il ragazzo rinasce! Inizia con l’Atalanta a segnare e non si ferma più, è più veloce, è più potente, voglioso, motivato e dentro al gioco. Entusiasma tutti ingaggiando come un leone battaglie contro tutto e contro tutti. Dimostra sul campo di poter essere quel terminale unico offensivo che si diceva lui non fosse. E’ probabilmente il momento migliore della sua carriera e per fortuna l’abbiamo a Bologna!

Roberto DONADONI 9: l’uomo della provvidenza, il Re Mida di Bologna, qualsiasi cosa tocca la tramuta in oro. In 10 partite con Rossi il Bologna conquista 2 v. – 0 p. – 8 s. totalizzando 6 pt. su 30 con soli 6 gol fatti e ben 15 subiti. In 7 partite con Donadoni si totalizzano 13 pt. su 21 con 4 v. – 1 p. – 2 s. realizzando 13 gol e subendone 9, bilancio ottenuto tra l’altro con fior di squadre come Napoli, Roma, Atalanta e in casa del Genoa, con lui il Bologna sarebbe in Champions League. Ridà fiducia e utilizza quasi tutti gli elementi a sua disposizione, prepara le partite in maniera perfetta e dimostra di saperle leggere ancora meglio, indovina qualsiasi mossa e trasforma Destro da brutto anatroccolo in leone.

Pantaleo CORVINO 9: il solo Diawara già gli garantirebbe un 10 e lode, senza considerare i vari Donsah, Rossettini, Mirante, Brienza, Destro, Giaccherini, Mounier, Pulgar, Rizzo e senza contare Krafth che non ha ancora potuto mostrare il suo grandissimo valore. Il presunto “bollito” ha dimostrato sul campo e coi fatti che se lui è lì e tanti altri a casa a criticare a vanvera, un motivo c’è e anche più di uno. Qualcuno magari non avrà reso come si pensava, ma non tutte le ciambelle riescono col buco come si usa dire.

Claudio FENUCCI 9: finchè c’è lui a vegliare sui conti e sul bilancio rossoblu, i tifosi possono dormire fra otto guanciali, e di questi tempi non è cosa da poco, vedi Parma su tutte e tante altre che tempo al tempo, e nemmeno tanto, faranno il botto..e non sarà un bel botto.

Joey SAPUTO 10: standing ovation per colui che ha preso un Bologna per i capelli sull’orlo del baratro del fallimento e gli ha regalato un sogno che nessuno mai si sarebbe immaginato, trasformando un Bologna dai conti immensamente in rosso in una delle società più solide a livello internazionale. Ha ripianato decine di milioni di debito, liquidato i soci e cancellato la figura dell’innominabile. Ha messo sul piatto decine di milioni per potenziare la squadra in B e rifondarla totalmente in A. Un voto che è giusto condividere anche con Joe Tacopina, autentico artefice della rinascita rossoblu. A entrambi non può che andare un infinito grazie! WE ARE ONE!!!

Forza Bologna e buon 2016 a tutti!!!

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