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Tra infortuni, acciacchi e turn over: il Bologna si prepara a una settimana di fuoco

Tra assenze, influenza e impegni ravvicinati, Italiano prepara una trasferta complessa. Difesa a ranghi ridotti e centrocampo reinventato per una gara che pesa doppio.

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Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)
Il Bologna in allenamento a Casteldebole (© Bologna FC 1909)

La marcia di avvicinamento del Bologna alla sfida dell’Olimpico contro la Lazio si apre tra acciacchi, rotazioni obbligate e uno sguardo fisso sul calendario, perché lo snodo di questa settimana non lascia margini d’errore. Dopo il Parma in Coppa Italia e prima del viaggio europeo di giovedì a Vigo, Italiano si ritrova a gestire un gruppo ridotto all’osso da infortuni e influenza, costringendolo a scelte delicate in ogni reparto.

Le condizioni non ottimali di diversi titolari, sommate a un’annata già densa di impegni, rendono la partita contro i biancocelesti un passaggio da affrontare con lucidità, dosando energie e uomini. La priorità è arrivare pronti ai tre appuntamenti chiave: Lazio, Celta Vigo e Juventus.

Jhon Lucumi, ecco le sue parole dopo Bologna-Napoli

Jhon Lucumi, ecco le sue parole dopo Bologna-Napoli (© Bologna FC 1909)

Difesa in emergenza: Lucumí tiene duro, Casale e Vitik out

Il reparto arretrato è il settore più colpito. Lucumí convive con un’infiammazione al ginocchio che continua a condizionarlo, ma salvo sorprese sarà comunque chiamato a guidare la difesa dal primo minuto. Italiano gli ha chiesto disponibilità e sacrificio, consapevole che alternative non ce ne sono molte. Casale, ancora bloccato dall’influenza, non si è visto nemmeno nella seduta di ieri: niente allenamento, niente convocazione. Stessa sorte per Vitik, che continua le terapie dopo la lesione muscolare accusata prima della gara con la Cremonese. Il risultato è che gli unici centrali disponibili restano Heggem e lo stesso Lucumí, costringendo il tecnico a evitare qualunque rischio superfluo.

A sinistra dovrebbe tornare Miranda, lasciato a riposo in Coppa Italia dopo tre gare consecutive da titolare tra campionato ed Europa League. A destra, il ballottaggio è tra Holm (reduce da un rientro in crescita contro il Parma) e gli altri interpreti del ruolo.

Ravaglia, invece, si avvia verso una nuova conferma tra i pali, mentre Skorupski spera di tornare entro la Supercoppa ma, a oggi, resta un punto interrogativo.

Juan Miranda in Bologna-Salisburgo

Juan Miranda in Bologna-Salisburgo (© Damiano Fiorentini)

Centrocampo corto: Pobega e Moro verso una maglia da titolare

Nemmeno la mediana vive giorni sereni. Ferguson continua a convivere con un fastidioso gonfiore al ginocchio operato, una conseguenza inevitabile del lungo stop e dell’intervento subito. Il capitano è considerato prezioso, ma Italiano non può permettersi di rischiarlo più del necessario. Con Freuler ancora fuori, e con il suo rientro stimato non prima del prossimo appuntamento di Supercoppa, l’allenatore sembra orientato a rilanciare Pobega insieme a Moro.

Il reparto offensivo torna a brillare: Orsolini, Odgaard e Cambiaghi scalpitano

Se difesa e centrocampo arrancano, l’attacco è il settore che offre più certezze e più abbondanza. Orsolini, capocannoniere della Serie A, è pronto a riprendersi la fascia destra dopo essere stato gestito nelle ultime settimane. Dall’altra parte Cambiaghi è di nuovo al top e freme per tornare protagonista, mentre in mezzo Odgaard resta la pedina sulla quale Italiano punta per dare qualità e collegamento tra centrocampo e Castro.

Bernardeschi, protagonista di una crescita evidente nell’ultimo mese, resta comunque una soluzione concreta, così come Rowe e Dominguez, rientrati nelle rotazioni anche grazie alle scelte forzate del periodo. Senza dimenticare Immobile, tornato in gruppo e di nuovo in lotta per una maglia accanto a Dallinga e all’argentino.

Bernardeschi esulta con Castro - Bologna-Salisburgo 4-1

Bernardeschi esulta con Castro – Bologna-Salisburgo 4-1 (© Damiano Fiorentini)

Olimpico, Celta e Juve: Italianismo spinto sul turn over

Le tre partite in sette giorni obbligano Italiano a ragionare in termini di turn over massiccio. Contro la Lazio potrebbero vedersi fino a sette-otto cambi rispetto alla formazione che ha iniziato la sfida con il Parma. Rotazioni necessarie, più che scelte: permettere al Bologna di restare competitivo su tutti i fronti richiede un equilibrio perfetto tra freschezza e continuità.

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