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Tutto il Bologna è chiamato a migliorare – 25 Mar

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Le parole utilizzate da Costacurta nel dibattito per la guida tecnica della Nazionale, possono tornare utili per un discorso legato al nostro Bologna ed a Donadoni.

Costacurta ha detto che l’Italia contro l’Argentina difficilmente avrebbe potuto fare di più, ed ha aggiunto “Credo che serva pensare di più ai giocatori che abbiamo: non penso che Mourinho e Guardiola venerdì avrebbero fatto meglio”. Il vice commissario FIGC prosegue dicendo che spesso alcuni giocatori non rendono in Nazionale come nel proprio club perché troppo contratti, mentre altri non si rendono conto che devono dare qualcosa di differente e qualcosa di più rispetto al solito.

Ebbene, Donadoni ha certamente alcune colpe nella situazione dei rossoblù, è al comando da tre stagioni e non è possibile fare finta che alcuni errori evidenziati in passato continuino a persistere; è però anche vero che gli stessi giocatori hanno dimostrato una discontinuità di rendimento che difficilmente può essere imputata al solo allenatore o al suo staff.

La gestione di una squadra ed il suo funzionamento sono temi più complessi della somma delle singole capacita di un allenatore e di un giocatore, perché entrano in gioco tanti altri fattori che derivano solo in parte da loro: se ad esempio uno schema può essere funzionale a nove giocatori su undici, questo fa si che nonostante l’impegno profuso da tutti sia il massimo,  ci siano comunque due giocatori che non renderanno in modo soddisfacente.

Prendendo spunto quindi dalle parole di Costacurtai, il nostro auspicio è che a prescindere dalla permanenza o meno di Donadoni i giocatori capiscano che in campo non c’è solo il modulo e la tattica chiesta dall’allenatore, ma c’è anche la loro fantasia, la loro grinta e la loro personalità. Se manca questo, anche il miglio allenatore non può ottenere molto. Allo stesso modo, speriamo che Bigon riesca a trovare eventualmente giocatori più funzionali alle idee dell’allenatore (a prescindere da chi rivestirà quel ruolo in futuro) perché un’idea di gioco ha bisogno di chiare capacità, ed i giocatori non sempre sono adattabili a tutte le siutazioni, perchè hanno caratteristiche fisiche e tecniche differenti tra loro: banalizzando, Cristiano Ronaldo interpreta il ruolo di punta differentemente da Ibrahimovic e sarebbe assurdo chiedere ad uno di giocare con lo “stile” dell’altro.

Tutto il Bologna in poche parole, è chiamato a capire perché alcune situazioni in questi anni stanno continuando ad accadere senza che apparentemente nessuno riesca a porvi rimedio: un progetto basato sui giovani e sulla rivalutazione di giocatori è un processo lungo e ci vuole pazienza, ma questa non vuol dire procrastinare decisioni e non cercare di approfondire i problemi esistenti. Siamo sicuri che tutto il Bologna stia facendo quanto possibile per migliorare, il risultato però, ad oggi, appare solo parzialmente raggiunto.

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