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Un girone fa: Torino-Bologna, troppe le occasioni sprecate dai rossoblu

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E così siamo arrivati anche alla fine di questo campionato, anomalo sì, ma che senz’altro ci era mancato tanto. Una serie A che ci ha restituito una Juventus per la nona volta consecutiva campione d’Italia, mentre Atalanta ed Inter si sfideranno all’ultima giornata per la conquista del secondo posto che, nonostante sia «il primo dei perdenti», garantirebbe un introito pari a circa 20 milioni di euro che in questo periodo proprio male non fanno. Un campionato che ha visto Milan e Napoli in netta ripresa, al contrario della Lazio che si dovrà contendere con il Napoli sempre all’ultima di campionato il terzo o il quarto posto e perché no, anche il secondo, qualora Atalanta-Inter dovesse finire in pareggio. 

E il Bologna? Nonostante abbia lasciato per strada troppi punti (vedi Parma, Cagliari, Napoli) i rossoblu, a parte le partite con Milan e Fiorentina, hanno sempre cercato di imporre le proprie strategie di gioco, non sempre riuscendoci e, tra i vari infortuni e lacune difensive più che evidenti, la compagine felsinea sarà chiamata nell’ultima giornata contro il Torino a redimersi dai quattro schiaffi subiti al Franchi. Rientrerà dalla squalifica Rodrigo Palacio, uomo imprescindibile per questo Bologna insieme a Soriano e a Barrow per cercare di ridare lustro alla manovra offensiva del Bologna. Nei granata mancherà il grande ex Lyanco, oggetto del desiderio di Mihajlović e che a Bologna aveva trovato per la prima volta la sua “bolla di felicità” in un contesto non facile e da mezzo sconosciuto che ha saputo caricarsi sulle spalle le sorti di tutta la stagione. 

Vi ricordate quale fu l’esito della partita d’andata allo stadio Olimpico Grande Torino? 

Il Bologna dopo l’insperato pareggio all’ultimo respiro timbrato da Orsolini contro la Fiorentina vuole chiudere il girone d’andata in bellezza, di fronte si ritrova il Torino di Walter Mazzarri in crisi di gioco e di identità, non tira una bella aria al Filadelfia. Il Bologna si schiera con il solito 4-2-3-1 con Mbaye eccezionalmente schierato a sinistra nella difesa a quattro visti i forfait di Dijks, Krejčí e Denswil, a centrocampo Schouten e Poli garantiranno copertura e pulizia di passaggio, con Soriano ad ispirare Sansone, Palacio ed Orsolini. Il Torino risponde con un 3-4-2-1 con l’ex di turno Simone Verdi in coppia con Berenguer a supporto di Andrea Belotti

Fischia Piccinini, è cominciata Torino-Bologna! 

Parte bene il Bologna con Schouten che raccoglie la palla vagante da calcio d’angolo e da fuori area prova a piazzare il pallone all’angolino, Sirigu si distende e devia di nuovo in angolo. All’11 però è il Toro a portarsi in vantaggio: Verdi si invola sulla destra, serve Belotti in area di rigore, che vede Berenguer libero in area, lo serve e con il sinistro il numero 21 granata trafigge Skorupski beffato in contro tempo, tutto troppo facile per lo spagnolo lasciato colpevolmente libero di calciare nell’area piccola. Prova a reagire subito il Bologna con Orsolini che dopo essersi bevuto Djidji entra in area, ma, lasciatosi ingolosire dalla giocata calcia addosso a Sirigu invece di servire al centro dell’area di rigore uno dei compagni. Al numero 7 del Bologna risponde l’ex numero 9 rossoblu, Simone Verdi, che dal limite dell’area lascia partire un gran sinistro che si stampa sul palo alla destra di Skorupski, sfortunato il numero 24 granata alla ricerca del suo primo goal con la nuova maglia. 

Nel secondo tempo è sempre il Bologna a fare la partite, il Torino prova a limitare le sortite offensive degli ospiti ripartendo in contropiede con gli spazi lasciati dalla retroguardia bolognese, anche se nella seconda frazione sarà il Bologna a dominare il campo. Ci prova subito Poli che imbeccato da Soriano tenta di trafiggere Sirigu con un tiro al volo che però si spegne sul fondo. Subito dopo è Palacio che va ad un passo dal pareggio, il suo colpo di testa si stampa sul palo, con Sirigu che nulla avrebbe potuto. El Trenza si divora poi un altro goal a tu per tu con Sirigu, chance colossale per l’argentino che inspiegabilmente calcia a lato. È il momento poi dell’esordio di Nicolas Dominguez, di lui si dice un gran bene sia in patria che a Bologna già dopo i pochi allenamenti e dai primi tocchi si capisce subito il perché: Tomiyasu serve l’argentino tra le linee, l’ex Velez vede un corridoio impossibile tra tre giocatori del Torino, serve Palacio in profondità che però si lascia ipnotizzare ancora una volta da Sirigu che salva il risultato sbarrando la strada all’argentino. Allo scadere un episodio potrebbe riaprire la partita: Izzo sgomita vistosamente in area di rigore colpendo al volto Santander, per l’arbitro non c’è nulla. 

Non c’è più tempo per riacciuffare la partita, il Bologna esce sconfitto dall’Olimpico di Torino dopo una buona prestazione, macchiata dall’unica disattenzione difensiva e dalle troppe palle goal sprecate davanti al portiere. L’instancabile Palacio questa volta non è riuscito ad essere glaciale ed implacabile davanti al portiere, nonostante la forma fisica invidiabile. Il lavoro di movimento che gli viene chiesto non sempre gli consente di arrivare lucido in zona goal, aspetto sul quale Mihajlović cercherà di insistere nella prossima stagione, visto e considerato le peculiarità e l’importanza del ragazzo di Bahía Blanca.

Questo era l’ultimo appuntamento con “Un girone fa”, ci rivedremo la prossima stagione con il racconto di tutte le partite del girone d’andata del Bologna! 

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