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Un grande Bologna parte da un grande Presidente

Il Bologna si sta consolidando come squadra da Europa, questo è stato possibile grazie al presidente Joey Saputo e alla dirigenza rossoblù.

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Saputo, la priorità del Bologna sono i rinnovi di Sartori e Di Vaio
Joey Saputo (Fonte immagine: Damiano Fiorentinu / 1000 Cuori Rossoblù)

Nella giornata di ieri è arrivata la prima vittoria in trasferta del 2025 per il Bologna che ha battuto il Verona 1-2 e che ha agganciato momentaneamente la Lazio al quinto posto con 50 punti.  I felsinei sono quindi non solo in lotta per l’Europa, ma possono ambire alla Champions League. Il quarto posto infatti, è distante solo due punti al momento. “Ho visto un grande Bologna” cantano i più di 3000 tifosi rossoblù presenti al Bentegodi e difatti, il Bologna è diventato e sta diventando una squadra temutissima. Il segreto? Una società sana guidata da un’ottima dirigenza e ancora prima da un grande presidente.

Bologna, tutti in piedi per Joey Saputo

Un grazie per il percorso straordinario del Bologna va soprattutto al presidente Joey Saputo. L’imprenditore di Montreal, proprietario dell’azienda casearia Saputo Corporated è ufficialmente alla guida del club rossoblù dal 2014. Al suo arrivo a Bologna ha promesso  ai tifosi che in 10 anni avrebbe portato la squadra in Europa. E così allo scadere del decennio, il 12 maggio 2024, l’intera città di Bologna si è ritrova in piazza Maggiore a festeggiare la storica qualificazione in Champions League. Saputo è ormai legatissimo a Bologna e Bologna è affezionata a lui. Saputo è quasi sempre presente allo stadio, seduto accanto a Fenucci, e dopo la partita va sempre a salutare e ad abbracciare i giocatori. Una vicinanza che fa tanto bene alla squadra e alla società e che, sicuramente, ha fatto la differenza.

Orsolini con il premio di Player of The Match viene abbracciato dal presidente Saputo (© Bologna FC 1909)

Orsolini con il premio di Player of The Match viene abbracciato dal presidente Joey Saputo (© Bologna FC 1909)

Sartori e Di Vaio eccezionali nella scelta dei giocatori

Il Bologna è formato da giocatori selezionati accuratamente da Sartori e Di Vaio. I calciatori sono scelti non solo in base alle loro qualità tecniche, ma anche pensando al fattore squadra: devono funzionare bene nel team. La dirigenza inoltre, punta a stabilire con il giocatore un legame umano, ancor prima di contrattuale. L’ultimo a raccontarlo è stato Castro in un’intervista a Il Resto del Carlino dove racconta cosa lo ha spinto a scegliere Bologna.

Castro ha raccontato di come sono stati due i fattori a fare la differenza: “la Champions, ma soprattutto il modo in cui mi hanno fatto sentire Marco, Giovanni e Claudio (Di Vaio, Sartori e Fenucci ndr). È prevalso il lato umano: mi telefonavano non per parlare di contratti, ma per sapere come stavo”. E proprio Castro, arrivato a gennaio scorso, è stata un’altra scommessa vincente della dirigenza rossoblù. Quando Zirkzee ha lasciato le Due Torri a fine stagione, in pochi pensavano che l’argentino potesse essere un degno sostituto e invece, si sono dovuti ricredere.

Vincenzo Italiano: un allenatore che non si è lasciato intimorire

E alla fine bisogna ringraziare lui: Vincenzo Italiano. Quando è arrivato a Bologna ha accettato un incarico difficilissimo. La panchina rossoblù era bollente, dopo l’addio di Motta che aveva compiuto “l’impresa” portando i felsinei in Champions League dopo 60 anni, sembrava che nessuno avesse il coraggio di prendere la guida del Bologna. All’inizio, per Italiano è stato inevitabilmente complicato. Ha dovuto fare i conti con costanti paragoni e, soprattutto, ha dovuto far entrare nella testa dei giocatori le sue idee di calcio, diverse da quelle del precedente allenatore. A inizio stagione poi, molti giocatori si sono infortunati, rendendo il lavoro ancora più difficoltoso.

Ma nonostante tutto, Italiano è andato avanti, così come tutto il Bologna e ora, si può dire che il Bologna avanti lo è davvero in classifica. I rossoblù hanno affrontato la Champions League con coraggio e ne sono usciti a testa alta e ora, sono in semifinale di Coppa Italia, un successo ottenuto dopo 26 anni. I multipli impegni settimanali non hanno influito più di tanto sul campionato anzi, hanno dato ancora più motivazione ai rossoblù. Per questo i tifosi sono molto grati ad Italiano. D’altronde, Bologna ama quegli allenatori che si sentono anche un po’ “tifosi”, che si fanno trasportare dalle emozioni della partita e soprattutto, che sono riconoscenti verso l’affetto che gli viene dato.

Fonte: Stadio

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1 Commento

1 Commento

  1. Claudio Grassi

    10 Marzo 2025 at 16:25

    Esatto, abbiamo un grande, grande presidente.

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