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Un “nuovo” Bologna: a Como per ritrovarsi

Il Bologna deve ritrovarsi e serve cercare l’identità della squadra: i veterani devono trainare, Italiano trovare soluzioni nel gioco

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Il Bologna festeggia il gol di Fabbian
Il Bologna festeggia il gol di Fabbian (©Bologna Fc 1909)

Il “nuovo” Bologna è tale da due mesi e da tre partite ufficiali. Se c’è una cosa che questa pausa ha favorito, è la consapevolezza che serve una scossa. Bisogna dimenticarsi il Bfc dello scorso anno, quello che ha entusiasmato mezza Italia e a suon di Thago, Calafiori e Zirkzee ha conquistato la Champions. Adesso è un Bologna diverso, non meno forte, ma diverso. Non ci si può aspettare di vedere quest’anno le stesse mirabolanti avventure che hanno caratterizzato l’annata passata. Non dopo la rivoluzione che è avvenuta.

Il Bologna dello scorso anno viveva nella consapevolezza dei propri mezzi, anzi, nell’andare oltre alla consapevolezza dei propri mezzi, facendosi forza anche di inattese proposte tattiche che partita dopo partita sconvolgevano tutti gli equilibri possibili. Questi tempi sono finiti, quello che sino ad adesso si è visto è un timore nel “rompere il giochino” che all’apparenza poteva sembrare perfetto. Anche un mercato diverso, forse più convinto e rapido avrebbe cementificato prima l’identità di gruppo, ma la consapevolezza da prendere più alla svelta è una: è un altro Bologna.

Quindi, riavvolgere il filo dopo la pausa. Sabato si va in trasferta a Como, la “prima” sfida della truppa rossoblù consapevole di sé stesso e delle proprie potenzialità. La squadra è composta da un nutrito gruppo di giocatori che Italiano conosce bene. Adesso è il momento di vedere un Bologna con Pobega e Iling, probabilmente più vicini al gioco nella mente del mister. Gli infortuni sono stati all’ordine del giorno in casa Bologna e anche per questo i minuti di Karlsson e Moro sono schizzati in alto, forse non pronti atleticamente e capaci di coprire tutto il campo come l’ex allenatore della Fiorentina si aspetterebbe.

Per quanto riguarda i reduci della scorsa stagione, è indubbio che al momento sono necessari dei nuovi equilibri che rimuovano l’aura della passata stagione. Tutti, dall’attacco alla difesa, passando per il centrocampo, stanno risentendo, chi più chi meno, della rivoluzione estiva. Sembra chiaro, però, che se c’è qualcuno che deve prendere in mano le redini di questa rivoluzione, devono essere proprio coloro che il mondo Bologna lo conoscono bene, coinvolgendo così anche i nuovi arrivati.

Serve leggere l’annata passata in maniera diversa: il quinto posto dell’annata passata, secondo il Corriere di Bologna, è irripetibile, perlomeno nell’immediato. Complice la partenza di qualche stella, delle varie cessioni che ci sono state e del portafoglio che non si è aperto più di tanto, forse si sono create false aspettative che il Bologna sta pagando in questo momento.

Quello che urge, adesso, è che Italiano sviluppi il potenziale tecnico della squadra permettendo ai giocatori di reagire a quelli che sono i problemi attuali. Solo così tornerà la stessa spinta che ha portato il Bologna a compiere un miracolo l’anno scorso.

Fonte: Daniele Labanti – Corriere di Bologna

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