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Una rivoluzione annunciata

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Bologna FC 1909

 

 

Qualche mese fa, in una intervista rilasciata ad un media nazionale, Giovanni Sartori esprimeva riflessioni sul fatto  che quest’estate avrebbe iniziato, in condivisione con la Società, una rivisitazione dell’organico rossoblù, “con un Bologna più giovane, più sostenibile e quindi, dal punto di vista economico, più virtuoso (cit La Repubblica di oggi)”, sistemando alcune “Imprecisioni” dettate dalle precedenti gestioni tecniche.

Una sorta di “rivoluzione” annunciata, cosa che non era stata possibile l’anno scorso, dove Lui era da poco stato investito della Responsabilità dell’Area tecnica rossoblù.Era una voce, un ragionamento largo, non un discorso diretto e per questo, pensiamo, fosse stato assunto Sartori.

Infatti è sempre il Direttore Sportivo a  fare la squadra, in accordo con l’allenatore, entrambi, per la scorsa stagione, nuove figure gestionali all’interno della Società Bologna. 
 

Un progetto rivoluzionario

 

La partenza del “progetto rivoluzionario” era iniziata con la conclusione di alcuni contratti pesanti(Sansone, Soriano, Bardi, Medel), figli  alle volte di vere e proprie emergenze (si veda il caso di Sansone e Soriano del dopo Bologna- Frosinone 0 a 4) e di alcuni prestiti (Kyriakoupolos e Cambiaso), cessazioni che avevano abbassato e di molto il monte ingaggi.
Poi erano stati previsti  tre/quattro necessari inserimenti: un cambio (necessario, ndr) per Soumaoro (con l’arrivo di Sam Beukema), un terzino sinistro titolare, un esterno d’attacco sinistro (due nel caso di uscita anticipata di Barrow) e un esterno destro d’attacco (due nel caso di uscita anticipata di Orsolini); a tutto questo si aggiungeva la situazione di Dominguez, il cui rinnovo tardava a venire, per cui si era prevista una cessione sui 15 milioni, che avrebbe permesso di trovare una dignitosissima soluzione per il centrocampo rossoblù.
 
Inoltre si aggiunga che occorreva spendere per confermare Moro (2,5 milioni) e Posch (circa 4 milioni di euro), che con i circa 9 milioni complessivi (cartellino + bonus) per Beukema e gli altrettanti per Ndoye, portavano la cifra fin qui spesa  sui 20 milioni, euro più, euro meno. E in un “percorso virtuoso di rientro” le uscite “importanti” e necessarie dovevano aumentare a due (Orsolini e Dominguez? per i quali la società chiedeva 15 milioni per ogni giocatore), con l’aggiunta della cessione di Sidney Van Hooijdonk (7/8 milioni ?) e qualche prestito oneroso dei giovani ex Primavera. 
 

Non sempre le cose vanno come vorremmo

Ma spesso le cose non vanno nella direzione auspicata: Orsolini con un problema fisico che rientra in gruppo solo pochissimi giorni fa, rimane lontano da qualunque trattativa e Dominguez che non “gradisce” la destinazione turca, lasciando il Bologna (per il momento) con due giocatori che possono andarsene a “parametro zero”, con una perdita per la società non di poco conto.
 
Da qui in poi è scesa in campo tutta l’esperienza di Giovanni Sartori da Lodi che aveva l’urgenza di sbloccare un mercato, mantenendo le logiche di qualità nelle sue scelte, che hanno sempre qualificato il suo operato.
 
Per questo crediamo che Il PsV fosse già da diverse settimane dietro a Schouten e che solo negli ultimissimi giorni Sartori abbia fatto emergere la trattativa (chiusa poi a 15 milioni che il Bologna incasserà), che ha dato il via alle grandi manovre, probabilmente in accordo parziale con Motta, che di Schouten è un grandissimo estimatore. Il mercato andava sbloccato e in fretta, pena la perdita di ulteriori possibili affari e 15 milioni non possono essere ritenuti pochi, in queste condizioni.
 
E sempre probabilmente con Motta è stata presa la decisione di far partire Marko Arnautovic, con 10 milioni di plusvalenza per un giocatore che troppo spesso dava del Tu agli infortuni (e il cui rapporto con l’allenatore non era esaltante). Nelle prossime ore capiremo anche la sorte di Musa Barrow che, con 8 milioni cash più il cartellino di Linetty, potrebbe partire destinazione Torino. Infine rimangono aperte le vicende di Orsolini e di Dominguez (per il quale Motta avrebbe chiesto di soprassedere alla vendita, per non sguarnire il centrocampo, anche se oggi il Galatasaray ha raggiunto la cifra richiesta dal Bologna di 15 milioni per il cartellino dell’argentino), le cui partenze azzererebbero (o quasi) le scelte delle precedenti gestioni tecniche (rimanendo solo Skorupski, il reintegrato De Silvestri e Aebischer, quali eredità bigoniane, escludendo per il momento Soumaoro – per motivifisici  noti – e Bonifazi, necessario come possibile rimpiazzo di Soumaoro, il cui contratto scade nel 2024). 
 

La pianificazione continua 

Per tutto quanto sopra descritto, pensiamo che la rivoluzione fosse già un piano prestabilito, il cui percorso ha solo cambiato parzialmente rotta, per le difficoltà nel cedere subito Orsolini e Dominguez (e Van Hooijdonk); da qui il piano B, con le cessioni di Schouten (il cui contratto non è ancora stato controfirmato dal Bologna, ndr), Arnautovic, Musa Barrow…ma che potrebbe avere ancora alcuni importanti step, sotto la voce “cessioni”. Perchè il piano, nella testa di Sartori deve essere portato fino in fondo.
 
Una cosa è certa: lunedì sera prossimo, al Dall’Ara, scende il Milan di Pioli. Per questo Sartori farà di tutto per completare il più possibile, nei prossimi 15 giorni, questo progetto, con giocatori seguiti e stravalutati, come l’anno scorso lo furono Posch e Ferguson, per far si che la squadra sia sempre più opera sua, permettendo così a Motta di aggiungere quaità al suo organico, nonostante le uscite eccellenti. E siamo pronti a scommettere che Giovanni ci riuscirà anche stavolta, dopo Chievo e Bergamo.

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