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Bologna FC

Forever Rossoblù

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Correva l’anno 2008, il Bologna di mister Arrigoni era guidato nel rettangolo verde dall’esperienza di Bombardini, Amoroso e Antonioli. Il capitano Marcello Castellini dettava i tempi alla linea difensiva, davanti il Conte Max Marazzina trasformava in oro tutti i traversoni che giungevano in area dalle fasce laterali. Era il Bologna del Tamburino sardo Carrus, del Guerriero Mingazzini, della Scheggia di Pistoia e, soprattutto, di Jorge De Carvalho, lo speaker português che ogni domenica scaldava i cuori dei tifosi presenti allo stadio Dall’Ara. Nella gara interna contro il Pisa va di scena l’ultima giornata di campionato. Il gol segnato su rigore da Massimo Marazzina in quell’afoso primo giugno riconsegna il Bologna alla Serie A. Davanti a 34mila spettatori paganti e sotto un sole cocente, la compagine felsinea torna nella categoria che le compete, a tre anni di distanza dai fatti di Calciopoli e dalla conseguente retrocessione nei cadetti. Uno degli eroi della promozione del 2008 è stato senza dubbio il gigante greco Vangelīs Moras, compagno di reparto di Castellini, del Capitan Bambino Claudio Terzi e dei terzini Bonetto, Daino e Lavecchia. La difesa rossoblù incassa in tutto il campionato 29 reti in 42 partite e chiude senza subire gol nelle ultime tre giornate.

Vangelīs arriva sotto le Torri nell’estate 2007 dall’AEK Atene, una delle squadre più blasonate della Grecia. Al momento della firma è sconosciuto alla stragrande maggioranza dei supporters e degli addetti ai lavori, ma le diverse presenze che ha maturato con i gialloneri in Champions League e Coppa UEFA fanno ben sperare tutto l’ambiente. Il centrale difensivo è il secondo giocatore ellenico nella storia del Bologna dopo l’ex capitano della Grecia vittoriosa a Euro 2004, Theodōros Zagorakīs, votato anche miglior giocatore del campionato europeo disputato in Portogallo.

Il roccioso difensore centrale migliora settimana dopo settimana fino a contendere un posto negli undici a Marcello Castellini. L’accoppiata Terzi-Moras sopravviverà alle intemperie di una sudata promozione e verrà confermata anche nella prima parte di stagione dopo il ritorno in Serie A. Al termine del primo anno in massima serie ha collezionato 31 presenze condite da due gol, il primo segnato a San Siro contro l’Inter per accorciare le distanze sul doppio vantaggio nerazzurro dopo la rete di Ibrahimović  con un memorabile colpo di tacco in acrobazia sulla testa del malcapitato Claudio Terzi  e il raddoppio di Adriano.

Vangelīs porta puntualmente in dote alla squadra il proprio contributo e si conferma in Serie A come centrale difensivo dal fisico importante, attento in fase di copertura e pericoloso nel gioco aereo. Dopo aver centrato l’obiettivo stagionale della salvezza per tre anni consecutivi, nell’estate 2011 lascia il Bologna. Mister Malesani infatti, complice l’esplosione del centrale uruguayo Miguel Ángel Britos e le buone prestazioni dell’esperto Daniele Portanova, non lo schiera quasi mai titolare. Le uniche occasioni concesse lo vedono impiegato fuori ruolo come difensore laterale di destra nella difesa a quattro. A fine anno non rinnova il contratto proposto dalla dirigenza rossoblù e si accasa allo Swansea, coronando il sogno di esordire in Premier League. Dopo una sola presenza nell’intero girone d’andata torna in Italia per provare a salvare il Cesena dall’onta della Serie B. Nonostante la retrocessione dei romagnoli, Vangelīs firma con l’Hellas Verona centrando al primo anno l’obiettivo promozione in massima serie. Durante l’estate 2017, dopo quattro anni con la maglia degli Scaligeri conclusi con la retrocessione in Serie B e la breve esperienza a Bari, il difensore ellenico saluta l’Italia per raggiungere la madrepatria. Nel primo anno in Grecia colleziona 12 presenze con la maglia del Panaitōlikos, poi fa ritorno nella squadra della sua città natale, dove ha iniziato la carriera: l’Athlītikī Enōsī Larisas.

Quest’anno l’allenatore Michalīs Grīgoriou lo ha schierato titolare in 27 occasioni, da difensore centrale e con fascia da capitano, lui ha risposto con prestazioni da veterano, segnando due gol e servendo un assist decisivo. L’AE Larisa si sta giocando in questi giorni il mantenimento della categoria ai play-out della Super League 1, la prima divisione greca. Nelle prime quattro partite ha raccolto solamente tre punti, ma la zona rossa rimane ben distante a 11 punti grazie al vantaggio maturato in campionato. Nove anni ci separano dalla sua ultima partita con la maglia rossoblù, ma a vederlo giocare oggi, il tempo sembra essersi quasi fermato. Moras continua a rappresentare il genere di giocatore romantico ed infaticabile quando si tratta di difendere i propri colori. Sempre con il suo caro 18, spalle larghe e quel sorriso stampato in volto difficile da dimenticare.

102 presenze e 4 gol con i Felsinei non bastano forse a descrivere l’affetto incondizionato che Moras ha donato a città, tifosi e compagni. Se ancora lo ricordiamo con piacere non è per i colpi di classe o i dribbling fulminei, ma per la sua lealtà indissolubile verso i nostri colori. Si è comportato da guerriero dentro e fuori dal campo, conquistando la promozione quand’era il momento di avanzare, assicurando la salvezza quando era necessario difendersi. “Bologna mi manca già” aveva detto Vangelīs una volta giunto a Swansea, nel Galles. Per certi giocatori, per quelli che in campo danno tutto, la stima del popolo rossoblù non può esaurirsi.

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