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Verso Bologna-Inter, Andrea Bosio (Telenova): “Thiago è il segreto del Bologna. Un giorno potrebbe diventare l’allenatore dell’Inter”

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Bologna-Inter è una sfida sempre molto speciale. Un classico della Serie A che, in passato ha deciso anche degli scudetti. Le sfide tra rossoblù e nerazzurri sono sempre state cariche di significato. Negli ultimi anni, poi, hanno offerto spettacolo, soddisfazioni e forti delusioni da una parte e dall’altra. Come nel caso del 2-1 della scorsa stagione che, di fatto, consegnò lo scudetto nelle mani del Milan.

Della gara di domani, che per l’Inter arriva appena dopo la bella vittoria di 3 giorni fa contro il Porto, ne abbiamo parlato con Andrea Bosio, giornalista di Telenova e grande tifoso nerazzurro.

Ciao Andrea, partiamo dalla “fine”: mercoledì è arrivata una bella vittoria, contro una squadra forte come il Porto. Tuttavia, l’Inter ha comunque concesso diverse occasioni alla squadra lusitana. Come valuti la prestazione della squadra di Inzaghi?

Parliamo comunque di un ottavo di Champions League, contro una squadra che negli ultimi anni ha eliminato tutte le altre squadre italiane che ha incontrato: Roma, Juve e Milan. Il Porto è una squadra tignosa, rognosa. Quindi, è normale che quando giochi contro questo tipo di squadre basta mezzo errore, una disattenzione e la paghi. La gara di andata penso abbia dimostrato ancora una volta l’impostazione della squadra lusitana e mi auguro che i giocatori dell’Inter per la gara del ritorno sappiano mettere mano alle sbavature che si son viste. Nell’insieme è stata una partita assolutamente positiva. Questa gara ha mostrato nuovamente l’enorme crescita di Calhanoglu, che sta dimostrando di essere un centrocampista completo in possesso di quantità e qualità. E poi ci sono stati anche due ritorni fondamentali per il resto della stagione: Brozovic, che ha ancora qualche minuto da mettere nelle gambe, e soprattutto Lukaku, dal cui recupero pieno passano molte delle ambizioni e velleità dell’Inter in questa stagione nelle varie competizioni.

L’Inter, però, ha mostrato anche di non avere continuità. In questa stagione è salita su un’altalena di risultati e sembra non riuscire a stabilizzarsi. Su questa situazione potrebbero aver influito anche le assenze pesanti che ci sono state fino a poco tempo fa e hanno impedito a Inzaghi di avere un undici tipo?

Le rose non sono più rose molto grandi anche per questioni economiche. Comunque, anche prima le grandi squadre del passato si sono sempre strutturate su 13 o 14 titolari e tanti ricambi. Quando per metà stagione non puoi disporre di due giocatori come Brozovic e Lukaku, è inevitabile che il problema non è solo tecnico e tattico, ma anche semplicemente fisico e atletico perché avrebbero dato la possibilità di rifiatare agli altri. Per esempio, in attacco abbiamo Lautaro, Dzeko e Correa. E quest’ultimo, fin da quando è arrivato ha incontrato parecchie difficoltà. Fortunatamente c’è stato un Dzeko che, nonostante l’età, ha fatto cose mirabolanti. Non pensavo potesse avere questa continuità di rendimento. Detto ciò, è un giocatore che avrebbe bisogno di riposare talvolta, e adesso avrà la possibilità di farlo. Adesso l’Inter, se non dovesse avere altri infortuni, potrebbe fare più rotazioni. In Champions speriamo possa fare più di una sola partita e poi avrà le semifinali di Coppa Italia contro la Juventus, in aprile. In più tutte le gare di campionato e c’è bisogno di tutti. Siamo arrivati al momento della verità, non in campionato perché ormai è un argomento chiuso, ma bisogna entrare nei primi quattro posti possibilmente confermando il secondo posto dell’anno scorso. Significherebbe che negli ultimi quattro anni, nonostante le difficoltà, l’Inter sarà arrivata tre volte seconda e una volta ha vinto lo Scudetto.

In casa Bologna l’obiettivo, grazie al lavoro di Thiago Motta, è diventato il settimo posto. L’italo brasiliano è stato tra gli interpreti principali dello storico Triplete nerazzurro. Che ricordo ha lasciato a Milano?

Thiago è stato un giocatore molto amato. Ha segnato anche un gol molto importante, in un derby vinto 4-0, è un giocatore amato come tutta quell’Inter. Certo, non era molto appariscente come altri.
E siccome parliamo del passato interista, penso che in futuro potranno esserci contatti tali da portarlo un giorno a diventare l’allenatore dell’Inter. Sarebbe perfetto, e in questo momento è uno degli allenatori emergenti più bravi, da seguire attentamente.

Thiago, forse, è stato troppo sottovalutato in passato nel calcio italiano, ma la sua intelligenza tattica era evidente in campo, come adesso in panchina. Il suo arrivo ha svoltato la stagione del Bologna, che sta facendo molto bene.

Sta dimostrando questa intelligenza anche con il Bologna, che oggettivamente non ha una squadra così più forte rispetto alle altre che lottano per il settimo posto. Però, grazie al lavoro di Thiago è riuscito a svoltare, quindi secondo me il segreto di questo Bologna è proprio l’allenatore. Poi, sarà un caso, che era un centrocampista e come molti grandi allenatori viene da quel settore di campo che ti dà una visione diversa del gioco e del campo. Quindi, secondo me ha tutto per diventare un big.

Il calcio è presente, è oggi, non domani, non ieri. La partita più importante è la prossima. E la prossima partita per Bologna e Inter è quella di domani alle 12:30. Che sfida ti aspetti?

Io penso che sarà una gara aperta. Una sfida tra due squadre che se la giocheranno a viso aperto. Entrambe hanno obiettivi importanti, ma non è una gara da dentro o fuori, perché il campionato è lungo e ci sarà tempo per sistemare eventuali sconfitte. Prevedo una partita molto accesa. Le sfide tra Bologna e Inter hanno sempre regalato momenti incredibili come nella gara d’andata o nella gara di ritorno dell’anno scorso. Dalla prospettiva interista, anche solo per quello che è successo l’anno scorso, spero che i giocatori abbiano voglia di rifarsi e tornare a vincere al Dall’Ara. Sarà una gara molto avvincente e sarà bella anche da seguire anche per chi non è interessato direttamente alle sorti di Inter e Bologna.

Domani i rossoblù saranno probabilmente senza centravanti, come spesso è capitato nell’ultimo mese e mezzo. Dal punto di vista tattico un’arma per i rossoblù potrebbe essere quella di attaccare la profondità alle spalle della difesa nerazzurra. Che cosa ti preoccupa dal punto di vista tecnico e tattico?

Spesso l’Inter di Inzaghi ha sofferto queste formazioni senza punti di riferimento là davanti e con i tre centrali potrebbe avere delle difficoltà. Penso però che l’Inter abbia altre frecce al suo arco e quindi mi auguro, a differenza di altri periodi della stagione come l’inizio del 2023, riesca a dare continuità ai suoi risultati. Ha battuto il Napoli, ma poi ha pareggiato a Monza, ha battuto nettamente il Milan nei due derby, e poi ha perso in casa con l’Empoli, ha fatto fatica a battere il Verona e ha pareggiato con la Sampdoria. L’Inter sta dimostrando di essere una squadra che non sbaglia le grandi gare, ma finora non ha avuto continuità nelle altre. È chiaro che così poi ti ritrovi a distanze siderali dal primo posto.

Per chiudere, come valuti nel complesso la stagione dell’Inter?

Sicuramente è positiva. E mi sorprendo quando sento qualche tifoso pedante lamentarsi della stagione. Speriamo quindi di confermare il secondo posto della scorsa stagione e raccogliere altre soddisfazioni.

Grazie Andrea. Sei stato preciso e prezioso nel descrivere la stagione e il momento della stagione nerazzurra.

Grazie Stefano, a presto!

 

 

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