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Vincenzo Italiano e il Bologna, il primo anniversario

Un anno di Vincenzo Italiano a Bologna: dall’inizio in sordina alla gioia della Coppa Italia, per un legame che sembra durare da molto prima

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Vincenzo Italiano portato in trionfo dai giocatori del Bologna
Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Un condottiero che, vallo a sapere, ha esaudito il suo desiderio, e quello di una città intera. Un anno fa iniziava la storia tra Vincenzo Italiano e il Bologna, e un anno dopo – poco più, in realtà – hanno tutti deciso che dovesse proseguire. Un anno di emozioni e di successi, come non tutti immaginavano.

Dalle prime parole, oggi profetiche, a una Coppa in mano portata in giro per la città, dopo averla alzata per la prima volta sotto il cielo di Roma. Da notti magiche in Europa a una cavalcata splendida in Italia. Tra Vincenzo Italiano e il Bologna, per tutto, sembra essere più di un anniversario.

Bologna, la prima volta di Vincenzo Italiano

Un discorso già ampiamente affrontato e sul quale tutti, ma proprio tutti, si sono ricreduti. Vincenzo Italiano arriva un anno fa a Bologna, con l’ufficializzazione del contratto che legherà il nativo di Karlsruhe al Bologna fino al 2026. Italiano arriva dopo un’altra delusione in Conference League, con la seconda finale consecutiva persa, stavolta per mano dell’Olympiacos. Un addio alla Fiorentina che sa di ciclo chiuso in Viola, con la beffa di non aver alzato nemmeno un trofeo in tre finali disputate. Il Bologna sceglie proprio Vincenzo Italiano per quella che sarà la stagione più intensa e importante dell’ultimo mezzo secolo: campionato, Champions League, Coppa Italia.

Proprio per l’Europa il Bologna sceglie Vincenzo Italiano, uno che ha dimostrato di saper gestire la rosa a disposizione scientificamente tra tutti gli impegni, soprattutto in Europa, appunto. Lì, con i Rossoblù, affronta la Champions per la prima volta, come quasi tutti in rosa, e anche lui impara strada facendo, trovando poi il bandolo della matassa, fino ad arrivare alla gioia della partita con il Borussia Dortmund. Nel mentre, dentro ai nostri confini, Italiano e il suo Bologna vivono sulle montagne russe l’inizio stagione, ma anche in questo caso la formula vincente c’è, doveva solo essere trovata.

Una Coppa Italia che vale molto di più

Il suo desiderio, menzionavamo nella prima riga in alto. Si, perché le prime parole di Vincenzo Italiano alla sua conferenza stampa di presentazione con il Bologna furono proprio: «Mi piacerebbe far tornare la gente in piazza». Per farlo, i Rossoblù avrebbero dovuto vincere un trofeo. Quel trofeo, nell’immaginario soprattutto di Claudio Fenucci, era la Coppa Italia. Facile dirlo dopo? Assolutamente no: a Valles l’AD Rossoblù espresse il suo di desiderio, che era proprio quello di vincere la coppa nazionale. Quella che lo stesso Italiano è stato vicino ad alzare in Viola, al suo secondo anno. Quella che, invece, il 14 maggio ha alzato con il Bologna, per la prima volta in carriera.

La chiusura di un cerchio per lo stesso Italiano, non più destinato a sentirsi accostare solo alla sconfitta nell’ultimo atto. Una festa per una città che attendeva da 51 anni di mettere le mani su un trofeo vero, dimostrata dall’esodo di Roma. Vincenzo Italiano e il Bologna hanno mosso la città, tra la Capitale e una parata che rimarrà nell’immaginario di tutti. Quasi come una festa d’anniversario, come le nozze d’oro o d’argento: si, perché il legame instaurato da Vincenzo Italiano e il Bologna, sembra durare da molto più di 365 giorni.

Fonte – Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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