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Bologna FC

Bologna è una destinazione, e Italiano lo sa

Vincenzo Italiano fissa i valori del suo Bologna: continuità, identità e senso di appartenenza. La stagione è appena iniziata.

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Vincenzo Italiano portato in trionfo dalla squadra (© Damiano Fiorentini)

La prima settimana di ritiro a Valles si è chiusa nel segno del lavoro e di una volontà chiara: non perdere tempo. Il Bologna di Vincenzo Italiano è partito forte, intensamente, tra allenamenti serrati, due amichevoli e i primi segnali di una squadra che ha già deciso di non vivere questa stagione come una semplice transizione.

Italiano non aspetta: subito ritmo e ambizione

E se il mercato fa rumore – con l’arrivo di Bernardeschi, il ritorno di Pobega e la cessione di Beukema – sono le parole che restano a dare il senso più profondo al progetto rossoblù. In conferenza stampa, l’allenatore ha scelto una frase semplice, quasi sussurrata, ma che merita di essere scolpita nel marmo: “Qui si sta bene”.

Non è solo una battuta di circostanza, ma un manifesto tecnico. In un calcio dove ogni piazza è spesso solo un trampolino, Italiano propone un’alternativa più ambiziosa: fare di Bologna un punto d’arrivo, non solo di passaggio. Lo dice ai suoi giocatori, lo dice a chi potrebbe avere dubbi. E lo dice anche a chi è arrivato: “Mi auguro che abbiamo fatto la scelta giusta, come uomini non abbiamo sbagliato”.

Bologna: un gruppo avanti, un ambiente che accoglie

Il messaggio è pressoché esplicito: il Bologna non vuole inseguire il mercato. Non vuole ricostruire ogni anno, ma consolidare. Non vuole solo scommettere sui giovani, ma tenere chi dimostra attaccamento, valori, disponibilità.

Le prime giornate di ritiro parlano anche di questo. Di un gruppo già avanti rispetto alla passata stagione, come ha sottolineato lo stesso tecnico. Di un ambiente che accoglie e integra – lo dimostrano i sorrisi di Bernardeschi e la di Pobega, rientrato quasi in punta di piedi ma con il motore già acceso. Di un allenatore che non spreca un minuto: “L’anno scorso in ritiro abbiamo perso due o tre elementi, meglio non rischiare. Adesso serve continuità”.

Vincenzo Italiano e la sua sfida: costruire per restare

Ecco la parola chiave: continuità. Nell’identità, nel lavoro, nel senso di appartenenza. Si riparte da lì, dal blocco storico, da un gruppo che ha già dimostrato quanto può dare e che ora è chiamato a superarsi. Perché la stagione sarà lunga, complessa, a tratti estenuante – quattro competizioni da affrontare, un salto definitivo da compiere.

Italiano ha iniziato con il botto, ma con la testa sulle spalle. Non chiede miracoli, chiede disponibilità. Non fa proclami, ma costruisce. E nel farlo, lancia un avvertimento a chi pensa che altrove sia meglio: “Bisogna riflettere su dove si va e dove ci si trova”. Un invito a guardarsi attorno, ma anche dentro. E questo è Vincenzo Italiano, un allenatore che ha fatto della convinzione la sua prima, vera vittoria.

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