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Vocabolario Rossoblù: la Pazienza del Bologna

“ La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza d’eroico“ diceva Giacomo Leopardi all’interno del suo Zibaldone. Forse il gol di Nicolò Cambiaghi non è un gesto eroico, ma è intriso di pazienza e sofferenza e dimostra la forza di un ragazzo in cui i rossoblù credono fortemente.

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Cambiaghi esulta per il primo gol in rossoblù durante Verona-Bologna
Nicolò Cambiaghi esulta per il gol contro l’Hellas Verona (© Bologna FC 1909)

Pazienza: Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, rassegnazione, senza reagire violentemente, il dolore, il male, i disagi, le molestie altrui, le contrarietà della vita in genere.

«La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza eroico» G. Leopardi

La pazienza si dice spesso è la virtù dei forti. E il Bologna di questa virtù ne è colmo. Soprattutto in questa stagione. La società, gli staff, la squadra, i giocatori tutti a più livelli e in più periodi hanno hanno dimostrato pazienza e maturità. Hanno saputo attendere, anche soffrendo per i risultati personali o collettivi, che non arrivavano. E piano piano stanno venendo ripagati.

L’ultimo caso

Domenica mattina i rossoblù hanno mostrato per l’ennesima volta di saper attendere. Di vivere con pazienza e consapevoli dei loro mezzi hanno attesa prima il momento giusto per affondare. Dopo 40 sporchi minuti di equilibrio con leggero predominio rossoblù hanno sfruttato con tecnica e intuizione il primo spazio concesso dal Verona e hanno punito. Hanno sapientemente condotto fino allo 0-2 che è il vero ultimo caso di attesa paziente che la virtù dei forti ripaghi i patimenti.

Palla a Cambiaghi, appena entrato, tiro difficile, fuori equilibrio che esce dal piede dell’ex Atalanta in maniera non pulitissima e comunque tutt’altro che irresistibile. Montipò è tutt’altro che perfetto e Nicolò torna al gol in Serie A che gli mancava da quasi un anno. Era il 6 aprile 2024, e Cambiaghi segnava al Torino il suo ultimo gol nel massimo campionato. L’ultimo prima di quello di ieri, che è stato inoltre il primo in maglia Bologna. Un gol atteso con pazienza, perché ce ne è voluta tanta visto che in mezzo a tanta attesa c’è stata la salvezza dell’Empoli, il ritorno all’Atalanta, la trattativa e la cessione al Bologna, un po’ di scetticismo da parte della piazza e quel maledetto infortunio del 18 agosto, oggi fortunatamente superato.

Bologna, la pazienza è la tua virtù più importante

La pazienza è certamente la virtù più importante di questo Bologna. I rossoblù sanno attendere dentro la stagione, dentro le partite. La società ha atteso Italiano. Italiano ha atteso che la squadra lo capisse fino in fondo. Lo staff ha atteso che i giocatori uno ad uno tornasse in forma, compreso Cambiaghi. L’ambiente ha pazientemente atteso e gioito per il primo storico gol in Champions League. E poi per la prima storica vittoria nella massima competizione europea.

E chi sa attendere alla fine, dopo la sfortuna, trova anche la fortuna. Vedi, appunto Nicolò Cambiaghi, che dopo quegli sfortunatissimi 14 minuti di inizio stagione con l’Udinese, ha atteso il suo momento e la pazienza ha ripagato lui e il Bologna con la papera del pur ottimo Montipò.

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