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Servus, Freunde!

Giornata folle in Bundesliga con risultati col RB Lipsia fermato in casa dal Bayer Leverkusen ed il Bayern Monaco che travolge l’Hoffenheim ed aumenta il suo vantaggio a tre lunghezze sulle dirette inseguitrici: infatti anche se il Borussia Mönchengladbach vincesse il recupero del derby contro il Colonia si porterebbe a tre punti dalla capolista. Quello però di cui si parla in questi giorni è la scena surreale a cui si è assistito proprio a Sinsheim.

Analizziamola, cercando di capire i punti di vista di entrambe le parti…

 

I FATTI

A Sinsheim si gioca Hoffenheim-Bayern Monaco e la gara perde ogni senso dopo un solo quarto d’ora, con i Bavaresi padroni assoluti del campo ed in vantaggio per 3-0 grazie ai gol di Gnabry, Kimmich e Zirkzee (stabilendo – tra l’altro – un nuovo record: per la prima volta dalla creazione della Bundesliga, la squadra ospite si trova in vantaggio 3-0 dopo soli 15 minuti). Una doppietta di Coutinho ed una rete di Goretzka completano il trionfo dei Bullen ma proprio dopo quest’ultima marcatura, al 64° minuto, nel settore riservato ai tifosi del Bayern, tra il gruppo Schickeria, compare uno striscione in cui Dietmar Hopp, proprietario dell’Hoffenheim, viene definito “Hurensohn” (in tedesco “Sohn” significa “figlio”: lascio al vostro intuito il compito di dedurre l’intera traduzione). Da regolamento il Signor Christian Dingert, arbitro dell’incontro, interrompe il gioco attendendo la rimozione dello striscione, cosa che avviene pochi minuti più tardi, dopo un deciso intervento di Flick ed Alaba. Non è la prima volta che una tifoseria manifesti dissenso nei confronti del patron dell’Hoffenheim: già quelle di Borussia Mönchengladbach e Borussia Dortmund (alla quale è stata vietata la trasferta a Sinsheim per tre anni) lo avevano fatto in precedenti occasioni e nello stesso momento anche Union Berlino-Wolfsburg e Borussia Dortmund-Friburgo vengono sospese per identica ragione. La partita riprende ma poco dopo lo striscione ricompare ed il Signor Dingert fischia la sospensione invitando le squadre a rientrare negli spogliatoi. Stavolta è necessario più tempo: Flick, Salihamidzic, Alaba ed altri giocatori si dirigono nuovamente sotto lo spicchio riservato ai propri sostenitori, intimando loro di togliere immediatamente lo striscione senza però ottenere risultati. Ad un certo punto la TV inquadra Oliver Kahn che si avvia verso il settore ospiti e quasi subito il match può finalmente ricominciare. Ma quando le squadre tornano in campo quello che accade è surreale: i giocatori si passano la palla tra avversari, chiacchierando tra di loro, a porte totalmente sguarnite, mentre Kalle Rummenigge prende sottobraccio il presidente dell’Hoffenheim e lo stesso Hopp, manifestando loro la propria solidarietà. La scena andrà avanti per gli 11 minuti restanti. Si saprà più tardi che a caldeggiare questo comportamento in campo, in risposta all’atteggiamento dei tifosi, sia stato Manuel Neuer.

 

LE REGOLE

In Germania, il regolamento prevedeva che le squadre fossero organizzazioni no-profit e l’impiego di capitali provenienti da investitori privati e/o società commerciali esterne era assolutamente proibito. Per avere una maggior competitività in campo europeo, nel 1998 questa regola è stata cambiata ed è stato aperto agli investitori esterni a condizione che le società detengano almeno il 50%+1 delle quote societarie. Per fare un esempio, il Bayern Monaco detiene il 75% delle proprie quote mentre il restante 25% è ripartito tra Adidas, Audi, Allianz ed altri. A queste regole fanno eccezione, da sempre, il Bayer Leverkusen ed il Wolfsburg in quanto inizialmente società create direttamente dalle aziende per permettere ai propri dipendenti di svolgere attività sportive. Nel 2015 Dietmar Hopp ha chiesto alla DFB di considerare tra le eccezioni anche l’Hoffenheim, adducendo come motivazione il fatto che lui stesse investendo nella società da oltre 20 anni. La DFB ha accolto positivamente questa richiesta, creando però un sibillino precedente: da quel momento Dietmar Hopp detiene il 96% delle quote societarie dell’Hoffenheim, anche attraverso società di comodo da lui create.

 

I TIFOSI

Il calcio – crediateci o meno – in Germania è di gran lunga più popolare che in Italia. La media-spettatori della Bundesliga è la più alta al mondo: per fare un paragone, la Juventus – regina incontrastata della Serie A da otto anni – in Germania sarebbe all’11° posto per numero di presenze allo stadio. Il tifoso si sente legato visceralmente alla propria squadra di cui, spesso, è anche socio e la commercializzazione del calcio è vista come fumo negli occhi. Il fatto che sia la società a detenere la maggioranza contribuisce ad una maggior radicalizzazione sul territorio e alla fidelizzazione del tifoso, evitando di farlo passare come un semplice “cliente”, cosa che nessun sostenitore tedesco mai accetterebbe, inoltre evita il rischio di un crollo verticale della società nel caso in cui gli investitori esterni improvvisamente si tirassero indietro e garantisce prezzi bassi per l’accesso agli stadi e l’acquisto del materiale. Il calcio, in Germania, ha una forte valenza sociale e vincere non è al primo posto negli obiettivi di società e tifosi: prima di tutto vengono i bilanci, che assicurano continuità e strutture moderne. Già l’introduzione della regola del 50%+1, ai tempi, venne accolta con molto sospetto: un’eventuale liberalizzazione delle quote scatenerebbe, quasi certamente, importanti proteste da parte del tifo organizzato e non.

 

DIETMAR HOPP

Nato ad Heidelberg il 26 Aprile 1940, il padre Emil era a capo della squadra SA di Sinsheim, responsabile della distruzione della locale sinagoga nel 1938. Il figlio lo ha sempre difeso, sostenendo che fosse stato costretto a farlo, ma è noto un episodio del 1935 in cui Emil si rese protagonista insieme ad altri di una violenta aggressione al custode della sinagoga stessa. Dietmar, ex-calciatore delle giovanili dell’Hoffenheim, nel 1972 insieme a quattro altri dipendenti si licenzia dall’IBM e fonda la SAP, società produttrice di software gestionale, che in breve ottiene un enorme successo accumulando una fortuna. Nel 1989 decide di investire nella sua vecchia squadra, ai tempi in Kreisliga (ottavo livello del calcio tedesco), portandola addirittura alla Bundesliga nel 2008 e dotandola di un nuovo stadio, la Rhein-Neckar-Arena, da 30.000 posti. Si ritiene che a tutto il 2015 abbia investito oltre 350 milioni nell’Hoffenheim. Personaggio da sempre controverso, sostiene di aver devoluto, nel 2006, il 70% (circa 4 miliardi di Euro) del suo non trascurabile patrimonio alla Dietmar-Hopp-Stiftung, una fondazione che supporterebbe sport, educazione, ricerca scientifica e programmi sociali. Forbes lo colloca al 96° posto tra gli uomini più ricchi del mondo nel 2019, stimando i suoi averi in 14,7 miliardi di Dollari.

 

Il Bayern Monaco, attraverso il proprio amministratore delegato, Karl-Heinz Rummenigge, ha preso una posizione molto dura nei confronti della Schickeria e la sua dichiarazione, in diretta televisiva, è molto chiara:  “mi vergogno profondamente e non ci sono scuse per quello che si è visto sugli spalti. Il Bayern ha mostrato la sua faccia peggiore e mi auguro che quello di oggi sia un episodio che porti i vertici del calcio tedesco e l’intera Bundesliga a cambiare radicalmente atteggiamento perché abbiamo troppo spesso chiuso gli occhi di fronte a quello che succede in certe curve. Certi idioti non devono entrare negli stadi. Abbiamo fatto filmare l’accaduto e il club agirà in maniera ferma nei confronti di chi ha screditato l’immagine del Bayern”.

Gli esponenti della Schickeria, gruppo che più volte nella sua storia si è distinto per iniziative umanitarie a favore dei più deboli e degli immigrati, hanno risposto da par loro:  “se si vuole interrompere ogni partita nella quale dagli spalti vengono formulati insulti, allora nessuna gara potrà esser giocata fino al 90°. L’interruzione di Hoffenheim-Bayern è stata esagerata e assurda. Vedremo se accadrà anche in altre occasioni e non solo per un miliardario. Il calcio resta sporco, noi ribelli”.

Ieri, durante la gara di basket tra Bayern ed Oldenburg, vinta 79-58 dai bavaresi, i tifosi hanno esposto uno striscione di critica nei confronti della Schickeria: “Divertimento e sostegno al posto di odio e offese”. Stefan Effenberg e Mario Basler si sono dichiarati sorpresi per la leggerezza dei controlli ma c’è da dire che si tratta di striscioni in tessuto-non-tessuto (quello che i tifosi italiani chiamano in gergo “rotolo”) che possono essere facilmente nascosti persino sotto gli abiti per cui non è difficile siano riusciti ad eludere i pur severi controlli della polizia tedesca.

Di certo c’è che dopo quanto accaduto in campo la DFB dovrà farsi sentire e prendere una posizione.

 

RISULTATI

Fortuna Düsseldorf-Hertha Berlino 3-3

6. Karaman, 9. Thommy, 46. Karaman (F), 64. Thommy (ag), 66. Cunha, 75. Piątek (rig.) (H)

Magonza-Paderborn 2-0

29. Quaison, 37. Onisiwo

Borussia Dortmund-Friburgo 1-0

15. Sancho

Augusta-Borussia Mönchengladbach 2-3

49. Bensebaini, 53. Stindl (B), 57. Löwen (A), 79. Stindl (B), 83. Finnbogason (A)

Hoffenheim-Bayern Monaco 0-6

2. Gnabry, 7. Kimmich, 15. Zirkzee, 33., 47. Coutinho, 62. Goretzka

Colonia-Schalke 04 3-0

9. Bornauw, 39. Cordoba, 75. Nübel (ag)

Union Berlino-Wolfsburg 2-2

41. Andersson, 56. Friedrich (U), 60. Gerhardt, 81. Weghorst (W)

RB Lipsia-Bayer Leverkusen 1-1

29. Bailey (BL), 32. Schick (RB)

Werder Brema-Eintracht Francoforte

Rinviata, a causa del rinvio a venerdì sera di Salisburgo-Eintracht di Europa League

 

CLASSIFICA

Bayern Monaco 52

RB Lipsia 49

Borussia Dortmund 48

Borussia Mönchengladbach* 46

Bayer Leverkusen 44

Schalke 04 36

Wolfsburg 35

Hoffenheim 34

Friburgo 33

Union Berlino 30

Colonia* 29

Eintracht Francoforte* 28

Augusta e Hertha Berlino 27

Magonza 25

Fortuna Düsseldorf 21

Werder Brema* 17

Paderborn 16

* una partita in meno

 

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE!

Friedl25

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