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Servus, Freunde!

A Mönchengladbach sembra chiusa prima della mezz’ora con il Bayern avanti grazie ad un rigore di Lewandowski e una rete di Goretzka ma la proverbiale grinta dei Fohlen salta fuori con Hofmann, che recupera lo svantaggio con una doppietta prima della pausa, e Neuhaus che ad inizio ripresa ribalta il risultato. Non ne approfitta il Lipsia: un gol di Sancho e due di Håland regalano la vittoria al Dortmund ed ai padroni di casa non basta il punto di Sørloth in chiusura. Nemmeno il Bayer Leverkusen trae profitto dal crollo della capolista, andando addirittura sotto – in casa, contro il Werder Brema – ad opera di Toprak: pareggia i conti Schick per le Aspirine. Union Berlino e Wolfsburg si dividono la posta: Lupi in vantaggio con Steffen, ritorno di fiamma degli Eiserne con Becker e Andrich ma un penalty di Weghorst riequilibra definitivamente la contesa. La notizia del giorno è però la roboante vittoria dello Schalke sull’Hoffenheim: una tripletta di Hoppe e una marcatura di Harit evitano agli Knappen un imbarazzante record negativo, quello del maggior numero di gare consecutive senza vittorie, attualmente detenuto dal Tasmania Berlino (1965-66). Sul fondo della graduatoria è ora il Magonza sconfitto in casa dall’Eintracht Francoforte grazie a due rigori di Silva mentre la rete di Yabo all’Hertha Berlino regala ossigeno all’Arminia Bielefeld. Male l’Augusta che sul terreno amico cede ad un rigore di Gonzalez ed un gol di Wamangituka, la riapre con Richter ma Castro e Didavi nella seconda metà della gara assicurano la vittoria allo Stoccarda; malissimo, invece, il Colonia che a Friburgo si fa infilare da Demirovic, Höfler, Sallai, Lienhart e Höler.

 

RISULTATI 15a GIORNATA

Borussia Mönchengladbach-Bayern Monaco 3-2

Union Berlino-Wolfsburg 2-2

Magonza-Eintracht Francoforte 0-2

Bayer Leverkusen-Werder Brema 1-1

Schalke 04-Hoffenheim 4-0

Friburgo-Colonia 5-0

RB Lipsia-Borussia Dortmund 1-3

Augusta-Stoccarda 1-4

Arminia Bielefeld-Hertha Berlino 1-0

 

CLASSIFICA

Bayern Monaco 33

RB Lipsia 31

Bayer Leverkusen 29

Borussia Dortmund 28

Union Berlino e Wolfsburg 25

Borussia Mönchengladbach 24

Eintracht Francoforte e Friburgo 23

Stoccarda 21

Augusta 19

Hertha Berlino 16

Werder Brema e Hoffenheim 15

Arminia Bielefeld 13

Colonia 11

Schalke 04 4

Magonza 6

 

Ci sono calciatori “sfortunati”. Sembra strano ma è così. Basta un allenatore che non ti capisca, un infortunio tanto casuale quanto serio o magari solo nascere nel periodo sbagliato. Ecco. È quanto accadde a quegli attaccanti che, in Germania, videro la luce intorno alla metà degli anni ’40. Molti di loro erano ottimi realizzatori, vere e proprie faine dell’area grande, con medie gol più che rispettabili se non addiruttura eccellenti. Ma non bastava. C’era quello Svevo, piccoletto, con le gambe inquietanti, a prendersi tutto. Significava essere eterni secondi (o terzi, o quarti…) in patria per scivolare nel completo anonimato fuori dai confini. Jupp Heynckes fu l’unico a ritagliarsi un posticino al sole in Europa con i suoi Fohlen ma per gli altri non venne misericordia. Allora si poteva sperare nel fenomeno della luce riflessa…

È il 1965 quando un ragazzo appena diciannovenne debutta nelle Regionalliga con il TB, uno dei tanti sodalizi di Berlino, dov’è nato il 18 Novembre 1946. Il giovanotto tiene media di un gol ogni due partite, che non è affatto male, e attira gli sguardi dell’Eintracht Braunschweig dove si trasferisce nel 1969. Debutta nella massima divisione il 16 Agosto e una settimana più tardi pareggia i conti contro l’Hannover con un colpo di testa giusto allo scadere. Si ferma quattro anni in riva all’Oker e – sarà il clima – gli si bagnano un po’ le polveri ma nonostante questo nel 1973 arriva la chiamata dei Bullen. È la sua occasione. Però c’è sempre lui, lo Svevo, inamovibile dal centro dell’attacco motivo per cui Ribbeck opta per schierarlo a sinistra. Non funzionerà: prove opache e due sole reti (in una rocambolesca sconfitta a K’lautern) in 12 gare fanno sì che la dirigenza del Roten lo rispedisca al mittente. Ritrovata la sua posizione naturale in campo, si scatena andando a segno 64 volte in 93 partite. Seguirà un ritorno nella sua città natale, con la maglia dell’Hertha, dove però non si esprimerà più ai livelli precedenti, quindi l’aereo per gli USA e l’esperienza ai San Josè Earthquakers, nell’allora lanciatissima NASL.

Non ebbe miglior fortuna in nazionale: una sola presenza, al Prater, il 3 Settembre 1975 nella vittoria esterna sull’Austria per 2-0. Sarà convocato anche un mese dopo, con la squadra B, per la vittoria di Duisburg contro la Romania.

Era uno “buono” Bernd Gersdorff. Fosse nato qualche anno dopo sarebbe stato anche meglio…

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE!

Friedl25

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