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Calcio

Como, un progetto partito 5 anni fa senza spese pazze…

Focus sulla storia del “Como dei fratelli Hartono”

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Cesc Fabregas, allenatore del Como
Cesc Fabregas (© Como Football Club 1907)

Correva l’aprile del 2019, quando la SENT Entertainment Limited, controllata dal colosso indonesiano del tabacco, Djarum, rileva il pacchetto azionario del Como 1907. La squadra lariana era ripartita la stagione precedente dalla Serie D dopo il fallimento della gestione della moglie dell’ex Milan Michael Essien.

Un avvio avvolto dal mistero, perché solo in un secondo momento il colosso indonesiano, fondato dai fratelli Hartono, ha svelato la propria presenza alla guida del club. In quel momento il Como, precedentemente guidato da una cordata italiana, si trovava ad un passo dal ritorno in Serie C e dunque nei professionisti. Con un passo avanti già fatto rispetto ai dilettanti, quindi gli Hartono si mettono alla guida del club.

Como e Hartono, un progetto low-cost

Per il gruppo indonesiano Djarum e il fratelli Hartono quello di Como è un investimento low cost. L’acquisizione è costata poco al colosso del tabacco. E, nei primi anni, sotto la guida del direttore sportivo Carlalberto Ludi (ex giocatore tra le altre del Novara), il Como spende molto poco. La promozione in Serie B arriva alla seconda annata (2020/21) degli Hartono in capo alla proprietà del club. Il diesse dei lariani lavora e costruisce la squadra perlopiù tramite prestiti e parametri zero, senza follie.

A basso costo… fino alla Serie A

Tra i 2021/22 e il 2022/23, il Como consolida la sua posizione in Serie B, raggiungendo due tranquille salvezze nel campionato cadetto. Diversamente da quanto tutti potevano forse immaginare e a differenza di quanto fatto invece dal Monza di Berlusconi e Galliani che in pochi hanno speso 70 milioni per arrivare in Serie A dalla Serie C, il Como non fa follie. La spesa per i cartellini, al netto delle cessioni, è appena di 150 mila euro. Una cifra irrisoria, anche rispetto a squadre di Serie B con capacità economiche ridotte.

Il click, la svolta arriva tra l’estate e il gennaio dell’anno scorso. Con l’approdo in panchina di Fabregas, in coppia con il gallese Osian Roberts, il Como riesce a tenersi in corsa per i playoff e punta diretto alla promozione (che come noto: arriverà). Nella sessione di calciomercato di gennaio 2024, il Como accelera e porta a in riva a Lago giocatori di Serie A come Strefezza e Goldaniga. È il cambio di passo… Poco più di 10 milioni spesi per conquistarsi la massima serie che puntualmente arriva a fine stagione.

Como, la Serie A: un punto di svolta

La Serie A marca una differenza nel modo di spendere del Como. La formazione lariana in quest’ultima estate ha speso addirittura 49 milioni tra acquisti e riscatti di cartellino. La verità è che, se è vero che gli Hartono hanno dato l’ok per spese più cospicue, in parte la decisione è stata indirizzata dalla differenza di incassi che intercorre tra Serie A e Serie B. Basti solamente pensare che la formazione lombarda incasserà oltre 20 milioni dai diritti tv della sua prima stagione in Serie A. Mentre l’attuale accordo della B prevede 13 milioni annui che la Lega B deve redistribuire alle 20 squadre: ovvero molto meno di un milione l’anno.

Da qui nasce la volontà e la possibilità della società lombarda, controllata da Djarum di spendere addirittura quasi 50 milioni di cartellini. E, non solo, garantire anche l’arrivo di parametri zero dall’ingaggio pesante come Raphael Varane, Pepe Reina e Sergi Roberto.

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