Corriere della Sera – I 26 di CT Mancini: sorpresa Raspadori. Fuori Mancini, Pessina e Politano

 Dopo qualche minuto oltre la mezzanotte il CT Roberto Mancini ha comunicato la lista definitiva dei 26 convocati ad Euro2021 che debutteranno il prossimo 11 giugno nel match d’apertura della competizione contro la Turchia.

In questi giorni il commissario tecnico della Nazionale ha più volte ribadito come si trattasse di <<una scelta soffertissima>> con alcuni dubbi che lo hanno tormentato sino al gong imposto dalla UEFA alla mezzanotte di martedì.
Se già vi erano stati tagli importanti nella lista dei 28 di qualche giorno fa, non sono mancate le sorprese neanche questa notte.
Se tra i pali Donnarumma, Meret e Sirigu erano certi ormai della convocazione, in difesa il ballottaggio che ha tenuto banco sino all’ultimo era tra il difensore della Roma Gianluca Mancini e l’italo-brasiliano dell’Atalanta Rafael Toloi. La scelta del tecnico è ricaduta su quest’ultimo dotato di una maggiore duttilità rispetto al compagno. A completare il reparto Acerbi, Bastoni, Bonucci, Chiellini, Di Lorenzo, Florenzi, Palmieri e Spinazzola.

Ma il vero colpo di scena riguarda il centrocampo degli Azzurri. Nell’amichevole contro il San Marino, vinta dalla nostra Nazionale per 7 reti a zero lo scorso venerdì, si era messo in luce realizzando una doppietta Matteo Pessina, incursore dell’Atalanta, che dopo un’entusiasmante stagione da titolare a Bergamo sembrava ormai certo della sua convocazione. Dietrofront invece del CT jesino che al suo posto ha scelto di portare la mezz’ala interista Stefano Sensi. L’ex centrocampista del Sassuolo e neo-campione d’Italia ha vissuto un campionato tormentato a causa degli infortuni ed è stato utilizzato da Antonio Conte con il contagocce. Nonostante ciò, Mancini ha ritenuto che fosse l’unico sostituto di ruolo al titolare Jorginho, fresco vincitore della Champions League.
Rientra dunque tra i 26 anche Bryan Cristante che era dato in ballottaggio sino all’ultimo proprio con Sensi. Alla spedizione di Euro2021, invece, ci saranno entrambi con Pessina che rimarrà a casa.
Confermato nonostante il problema al ginocchio che lo terrà ai box per altri quindici giorni Marco Verratti. Il centrocampista del PSG è una delle punte di diamante della nostra Nazionale e Mancini, pur calcolandone i rischi, ha preferito non privarsi di una giocatore di tale caratura.
Completano il reparto Barella, Locatelli e Pellegrini.

Altre novità per quanto riguarda l’attacco. Se Belotti, Immobile, Insigne, Berardi e Chiesa erano i cinque calciatori sicuri di un posto considerato lo spessore e il valore ricoperto nella rosa degli Azzurri, partivano più indietro Bernardeschi e Politano.
Il CT Mancini ha, però, sorpreso tutti richiamando Giacomo Raspadori dopo averlo escluso pochi giorni fa dalla lista dei 28. L’attaccante, originario di Bologna ma in forza al Sassuolo, ha convinto il tecnico nel quarto di finale dell’Under 21 tra Italia e Portogallo. Gli Azzurrini nonostante la sconfitta per 5-3 hanno dato prova di grande tenacia ed attaccamento alla maglia, lottando sino all’ultimo per centrare l’obiettivo delle semifinali.
Proprio la prestazione di Raspadori contro i portoghesi è stato l’ago della bilancia per l’allenatore marchigiano che ha voluto premiare il classe duemila riconvocandolo a distanza di qualche giorno. A farne le spese è stato Matteo Politano, uno dei più in forma in realtà nel gruppo di Mancini. L’esterno del Napoli, dopo un’ottima stagione con Rino Gattuso, sperava di coronare un’annata strepitosa con la partecipazione ai campionati europei. Nulla da fare per lui con la convocazione che sfuma sul fotofinish.

Sorprese e colpi di scena che hanno stupito molti ma che ormai ci consegnano all’Europeo. È tempo di tifare gli Azzurri con un entusiasmo recuperato, dopo la disfatta contro la Svezia di qualche anno fa, e la voglia di lasciarsi alle spalle uno dei periodi più bui della nostra storia.
Per farlo, bisognerà iniziare a vincere… già dalla prossima amichevole in programma venerdì 4 giugno proprio al Dall’Ara contro la Repubblica Ceca.

Fonte: Corriere della Sera, articolo di Alessandro Bocci  

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