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Corriere di Bologna – Granamica-Zola: l’arbitro assegna il rigore ma l’allenatore e il capitano fanno annullare la sanzione

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Quando il Var diventa puro spirito di gioco. È un gesto che ha visto protagonisti l’Under 15 del Granamica Calcio e l’allenatore Emanuele Brunetti. Rinunciare ad un rigore già assegnato per una partita che valeva il campionato. Campo Filippetti di Riale, gara di Under 15 di Elite regionale si sfidano Zola e Granamica. Al 15′ del primo tempo l’arbitro, alle prime armi, assegna il rigore del possibile 2-0 al Granamica, nonostante l’intervento del difensore dello Zola fosse pulito sul pallone. E a quel punto l’allenatore del Granamica interviene mandando il capitano a parlare con il direttore di gara, e fa cancellare la sanzione. Una decisione onorevole quanto pesante, dato che poi la gara finirà 2-1 per i padroni di casa. Queste le parole a fine gara dell’allenatore Emanuele Brunetti: “Domenica ho sbagliato un po’ di cose nella gestione, ma certamente non questa. Secondo me e il mio staff si trattava di un evidente errore, nemmeno di un rigore dubbio. Il bel gesto però è dei ragazzi, a partire da Nicolas, il capitano”. Ha continuato poi così: “Alcuni a fine partita piangevano per la sconfitta ed è capitato che un ragazzo rimpiangesse quel rigore. Ma ho un rapporto fraterno con loro, ho parlato serenamente con tutti e se necessario lo farà anche alla ripresa degli allenamenti”. Certi gesti si fanno perché vengono dentro, non per le reazioni che suscitano. Mi piace dare ai ragazzi un’etica dello sport. Si parla spesso male delle nuove generazioni, ma credo sia importante dare principi giusti ed evitare miti sbagliati: magari arriverà chi insegna ai ragazzi a simulare come si vede in Serie A, io preferisco divertirmi e far divertire“. Il gesto ha trovato ampio consenso anche a livello dirigenziale, con gli applausi del direttore sportivo del Granamica e gli abbracci a fine gara dei dirigenti del Zola. Sicuramente non una vittoria dal punto di vista del risultato, ma una delle più belle per quel che riguarda il lato umano di uno sport che sa regalarci ancora queste cose. 

Fonte: Alessandro Mossini, Corriere di Bologna 

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