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Cose dell’altro…Calcio di Mattia Grandi

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La carriera calcistica di Stephan Demol inizia all’età di 9 anni nel club belga del Drogenbos dove mostra spiccate qualità difensive unite ad una prestanza fisica di tutto rispetto (1,90 mt d’altezza). Titolare inamovibile dal 1984 dell’Anderlecht, nell’estate del 1988 viene ingaggiato dal neopromosso Bologna di Gigi Maifredi. Demol, Aaltonen e Rubio (presto dedicheremo ampio spazio alla storia del calciatore cileno) formano il parco dei tre stranieri (allora i vincoli in materia di calciatori internazionali era ferreo) in forza alla squadra emiliana al ritorno nella massima serie. Folta chioma, viso sorridente, Demol giunge sotto le Due Torri con un curriculum di tutto rispetto avvalorato dalle convincenti prestazioni nella Nazionale maggiore del suo paese. Il Belgio centra un sorprendente quarto posto ai Mondiali di Messico 1986 e Stephan risulta perentorio coordinatore delle movenze difensive fiamminghe. La sua avventura felsinea non finirà negli annali calcistici, al Dall’Ara Demol gioca 21 partite realizzando due reti, entrambe su rigore. Il carisma e l’autorità dimostrate a Mexico ‘86 sono un lontano ricordo e dopo una sola stagione (1988-1989) lascia l’Italia. Acquistato dal Porto nel 1989/1990 vince subito il campionato lusitano. L’anno seguente vola in Francia nelle fila del Toulouse FC restandoci fino a fine torneo. Tra il 1986 e il 1991 colleziona 38 presenze (e una rete, contro l’Urss) con la maglia della Nazionale belga. Nel 1993 vince la Coppa del Belgio con lo Standard Liegi prima di tornare in Portogallo con lo Sporting Braga. Falcidiato da pesanti infortuni che ne condizionano impiego e rendimento, la carriera di Demol imbocca la parabola discendente. Grecia (Panionios), Svizzera (Lugano), Francia (Tolone) e Belgio (Dender e SK Halle) le sue mete prima di appendere gli scarpini al chiodo. Nel 1999 intraprende, a stagione ancora in corso, la carriera di allenatore con il club belga SK Halle dove ricopre l’insolita doppia veste di giocatore-allenatore. In panchina, Malines (2002), Dender, Egaleo FC (Grecia) e Liegi (2005) senza particolari successi nel palmares. Tra il 2006 ed il luglio 2008 è vice Commissario Tecnico della Nazionale del Belgio. Un autentico “zingaro” del pallone, a Bologna verrà ricordato come il primo giocatore straniero acquistato dalla premiata ditta Corioni-Maifredi.

Mattia Grandi                                                                              

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