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Euro 2020 – Le dodici sedi dell’Europeo: Londra

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We can be heroes, just for one day”. Nel 1977 questo verso tratto dalla canzone di David Bowie iniziava a svolazzare in giro per Londra, tra Soho e Westminster, posandosi su Covent Garden, soffiando via le nuvole nel cielo tipicamente plumbeo della capitale britannica.

Negli anni questa canzone è diventata un vero e proprio inno, gridato a denti stretti da quelli che aspettano per anni e anni il proprio momento di gloria, i fantomatici “15 minuti di celebrità” citati da Andy Warhol. In questi ultimi giorni anche la Nazionale italiana di calcio starà fischiettando il celebre motivetto di Bowie, sognando una serata (o “evening” che dir si voglia) da eroi. Vincere l’europeo contro l’Inghilterra a casa loro sarà un’impresa degna di Morton Stanley, avventuriero britannico di fine ‘800. Anche perché a Londra si respira aria di vendetta sportiva: nel 2012 a cacciarli fuori dal torneo siamo stati proprio noi, dopo una serie di rigori drammatica. La coppa continentale, mai alzata da un inglese, ha finalmente la possibilità di essere bagnata dalle acque del Tamigi. In questo caso dunque l’Italia gioca il ruolo di antagonista, col compito di infrangere il sogno accarezzato con brama in Oltremanica.

Quasi 60.000 tifosi di casa a Wembley per sostenere la squadra allenata da Southgate. Sappiamo che il calcio inglese è per il 90% tifo dagli spalti. La Premier League ha sofferto molto gli stadi vuoti imposti dalla pandemia, e quindi giocare la finale nello stadio più famoso del mondo ha anche un alto valore simbolico, per sottolineare “l’importanza dei supporters” durante le partite (il calcio non è uno sport per signorine, ndr).

Tutte le 12 (DODICI) squadre di Londra possono vantare un supporto umano non irrilevante. Oltre ai cori iconici e gli striscioni impregnati di ironia inglese, da ricordare sono anche i tremendi scontri tra “hooligans” prima dei Derby della capitale (Arsenal contro Tottenham, Chelsea conto Fulham e via dicendo). Ma soprattutto vi consigliamo di non incontrare un gruppo di tifosi del Millwall indossando una maglietta del West Ham. Infatti questa rivalità, soprannominata “East London Derby“, è celebre non tanto per il livello tecnico ma per i violenti tafferugli fra le due bande ultras, Hammers contro Lions, favoriti anche dallo stadio del Millwall, adatto per questo clima infernale: il tremendo “The Den;”la tana”. Insomma, lasciate ogni speranza, voi che entrate.

Basta questo esempio per spiegare quanto Londra basi le proprie fondamenta sul football, e quanto sarà arduo per i ragazzi di Mancini vincere contro un’Inghilterra così motivata (hanno già scritto una canzone in caso di vittoria finale). A mezzanotte di domenica, il Big Ben farà sentire il rintocco delle campane per celebrare una sola squadra. Speriamo che le campane suonino per noi, “just for one day”.

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