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Gazzetta dello Sport – Troppe interruzioni, i minuti effettivi giocati sono un problema del sistema calcio

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Fonte immagine: Pixabay / Pexels

Apparentemente, uno dei problemi del calcio è quello che “si gioca troppo poco”, o meglio, a fronte di una durata nominale di 90 minuti, che con il recupero ormai tendenzialmente arriva quasi sempre a sfiorare i cento, in realtà il tempo di gioco effettivo rimane assai più basso. A volte fatica a superare addirittura i 45 minuti.

Il giornalista Marco Guidi ha firmato un focus su “La Gazzetta dello Sport” proprio riguardo a questo “problema”. La motivazione scatenante è stata che Genoa-Udinese ha visto il record negativo della stagione 2021/22 (almeno fino alla 23° giornata) con 39’30” di calcio giocato, su oltre 97 minuti di durata dell’incontro. Decisamente meno della metà.

Lo scarso gioco effettivo non è un problema italiano, ma del calcio in generale

In passato si tendeva a reputare che il calcio italiano da questo punto di vista fosse peggiore di quello del resto d’Europa, tanto che Pioli ebbe a dire al termine di un Milan-Juventus che si era giocato solo 48 minuti e che quindi fosse logico poi faticare nelle competizioni internazionali. La verità è però che c’è pure chi sta peggio di noi. Se la Serie A si ferma a una media di 54’57”, la Premier League arriva a 54’41”, la Bundesliga a 54’15” e la Liga addirittura a 53’02”. In pratica solo in Francia si gioca di più, con la Ligue 1 che arriva a 56’09” di media di gioco effettivo.

E se è vero che in Italia la percentuale dei falli pesa per un 28% sulla frammentazione del gioco, la percentuale negli altri paesi è più bassa di soli 3-4 punti, e non è quindi solo questo il dato fondamentale per il poco gioco effettivo. Il problema è quindi la durata delle pause e non per forza il loro numero. Un fallo si porta dietro quasi inevitabilmente lamentele, discussioni su chi dovrà battere e gestione di una eventuale distanza della barriera, fino all’eventuale ingresso del massaggiatore e di alcune sceneggiate dei calciatori.

C’è anche un’altra cosa interessante. Genoa-Udinese è finita 0-0, ma la seconda gara con meno minuti giocati (45’31”) è stata Bologna-Salernitana che finì 3-2, seguita da Cagliari-Sampdoria 3-1 e Genoa-Sassuolo 2-2. Insomma, anche partite con tanti gol ed emozioni, possono avere una durata effettiva bassa. E se anche statisticamente è vero che le formazioni in testa ai propri campionati sono quelle che mediamente giocano di più, in Italia questo non è vero, pechè la squadra con maggior minutaggio è la Lazio di Sarri. Idem per quelle che giocano meno, qui l’eccezione è il Colonia che è sesto in Bundesliga.

Un problema non facile da risolvere quindi, perché apparentemente slegato dalla qualità delle formazioni. La FIFA da anni sta cercando una soluzione, o meglio, Marco Van Basten qualche anno fa aveva provato a proporre una modifica di cui poi non se ne fece più nulla. Due tempi da 30 minuti effettivi.

Due tempi da 30 minuti effettivi, uno studio mai finalizzato

Sempre su “La Gazzetta dello Sport”, Mario Canfora ha riportato alla ribalta questo tema in una spalla collegata al focus di Mario Giudi sopra citato. Era il 2017 quando Van Basten proponeva i due tempi da 30 minuti, ma da allora nulla è in realtà cambiato. Una prova però è stata eseguita nella “Fifa Future of Football Cup” nel Luglio del 2020, quando squadre Under 19 e Under 23 si sono affrontate con un regolamento particolare

  • Due tempi da 30 minuti di gioco effettivo
  • Sostituzioni illimitate
  • Espulsione di 5 minuti per ogni cartellino giallo
  • Rimesse laterali battute con i piedi
  • Ripartenza da calci d‘angolo, punizioni indirette e falli laterali con palla al piede e non con un servizio per altro compagno.

Lo studio seguito a questa prova non è mai stato portato all’attenzione dell’International Foorball Board, ma come segnala Canfora i video del torneo si trovano in rete e dimostrano in particolare che i 30 minuti effettivi portano ad una maggiore velocità e intensità di gioco, minimizzando lamentele e soprattutto evitano di assistere a imbarazzanti perdite di tempo legate a infortuni immaginari. Insomma, i 30 minuti effettivi porterebbero a vedere più azioni di gioco e quindi più calcio.

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