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History Makers – Bobo Vieri

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Uno dei migliori attaccanti della sua generazione, e forse non solo. Un giocatore moderno, dalle eccezionali abilità fisiche, dalla forza devastante e dalla bruciante progressione, abbinate ad un ottimo bagaglio tecnico e un innato senso d’opportunismo in area di rigore. Ma anche uno degli atleti che per forse per primo smentì il prototipo del calciatore italiano tutto cuore, appartenenza e psicolabilità: Vieri era una macchina, precisamente una macchina da goal, forse un cyborg: come tale (spesso) prestato al miglior offerente. Una sua cifra specifica, al punto da fargli toccare il numero record di nove squadre diverse in otto anni (Torino, Pisa, Ravenna, Venezia, Atalanta, Juventus, Atletico Madrid, Lazio e Inter). Ed è sempre di una cifra, questa volta da intendere in senso letterale, che lo ritrova protagonista nell’episodio di History Makers: i 100 miliardi spesi dai nerazzurri per strapparlo alla Lazio nell’estate del 1999, che in quel momento fissarono il record mondiale per l’acquisto di un singolo cartellino.

Dove va Vieri?

Assieme a “Cosa fa Vieri?” sono i tormentoni del giugno calcistico targato 1999. I giornali si rincorrono nei titoli: resta alla Lazio, no, va alla Juve, no, va all’Inter, no, vorrebbe andare all’estero, forse al Real. Nel frattempo, il giocatore glissa le domande scomode dal ritiro della Nazionale, raggiunto per partecipare agli ultimi incontri di qualificazione per Euro 2000.  

Il presidente Cragnotti fino a poco prima si mostra lapalissiano: “Ha un contratto con noi fino al 2003, se non lo rispetta, sono disposto a mandarlo in tribuna un anno intero”, poi decide di aprire ad un incontro col procuratore Sergio Berti. Il meeting va abbastanza bene, lo stipendio viene ritoccato al rialzo, ma la sensazione che filtra è che date determinate condizioni il giocatore potrebbe anche essere ceduto. Sono proprio le nuove richieste ad aver indispettito Cragnotti: non esistono più “intoccabili”, ed ora con 80 miliardi ci si può sedere a trattare.

Inter e Juventus, sullo sfondo il Real

Non se lo fanno ripetere due volte Juventus, Real e soprattutto Inter.

Moratti ha da tempo messo nel mirino il giocatore, sognando di formare una dream couple con il fenomeno brasiliano Ronaldo, anche se questo dovesse dire metter mano ad un investimento complessivo di più di 180 miliardi, compreso anche il faraonico contratto da offrire al venticinquenne.  

Qualche giorno dopo, quasi in risposta alla crescente pressione da parte della stampa circa le voci interiste, la Lazio alza l’asticella: non più 80, per Vieri ne servono 100. E devono essere cash, o altrimenti, al massimo includere il cartellino di Ventola (gradito ad Eriksson e valutato 20 miliardi).

A cavallo del 4 giugno, tutto rimane ancora sospeso, i media ormai conoscono i dettagli dell’offerta nerazzurra, e Cragnotti a quel punto prova a metter su una vera e propria asta. Alla Juve, con fare quasi provocatorio, vengono richiesti Del Piero, Davids e Tacchinardi, mentre viene parallelamente organizzato un incontro con Lorenzo Sanz, presidente del Real Madrid, che ha pronta un’offerta comprendente Morientes e Seedorf.

L’affondo nerazzurro

Il giorno dopo, però, sembra essere quello decisivo per l’affondo da parte dell’Inter.

Moratti non vuole vendere Ventola, e questo sembra inizialmente rallentare le trattative, ma al contempo non teme una spesa quasi doppia rispetto all’esborso dei 50 miliardi per Ronaldo, risalenti ad appena un anno prima. Quindi, dopo aver valutato qualche altra possibile contropartita non gradita dai laziali, il patron nerazzurro programma un definitivo incontro con Cragnotti, con l’obiettivo di chiudere la vicenda in tempi brevi.

Prova ad inserirsi il Parma, proponendo incastri possibili con Nedved e Chiesa, ma invano. Ci prova anche la Juve, che alla fine prenderà (solo) Nedved.

L’operazione con l’Inter, definitasi intorno all’8 giugno, è la più costosa di sempre: 100 miliardi alla Lazio, poi suddivisi in 70 + il cartellino di Diego Simeone, 100 (lordi) al giocatore, che diventa il più pagato di sempre, con un contratto quinquennale.

Cragnotti commenta durissimo: “È un presuntuoso, non posso tenere alla Lazio un giocatore che si comporta in questo modo. è lui che vuole andare via. Ero pronto a ritoccargli l’ingaggio, se avesse voluto restare alla Lazio mi avrebbe chiamato, ci saremmo seduti intorno a un tavolo e avremmo trovato un accordo. Ho fatto un grande sacrificio economico lo scorso anno per portarlo a Roma, non mi aspettavo un simile atteggiamento”. Ma intanto, Christian Vieri è già in volo per Milano, con la firma che lo aspetta sul contratto bauscia, più ricco di quello di Ronaldo.

Massimo Moratti, intercettato all’ uscita da un centralissimo hotel romano, annuncia: “L’accordo è concluso, l’Inter ha ingaggiato Christian Vieri”. Provato, anche se in quel momento visibilmente più disteso continua: “Ci penseranno le due società a spiegare i termini dell’accordo, ad annunciare meglio quest’operazione. Vieri è un centravanti fortissimo che regala peso alla squadra, che fa aumentare il valore di questo gruppo”. E infine chiosa sul tema del tandem offensivo da sogno con Ronaldo, ovviamente il più ricercato e rilanciato dalla stampa: “È un bel regalo per la tifoseria e soprattutto per Lippi che li avrà a disposizione. Una coppia fortissima, ci farà divertire…”.

Le prime parole del giocatore sembrano andare nella stessa direzione: “Ronaldo ed io saremo una coppia da spettacolo”. In verità, complici soprattutto gli interminabili guai fisici del brasiliano, i due duetteranno assieme solo in quattordici gare in tre anni, prima che questi si trasferisca al Real.

Nonostante ciò, l’Inter diventa il primo posto dove (finalmente) anche Bobo trova casa, rimanendovi per ben sei stagioni, e mettendo a segno più di 100 goal in quasi 150 presenze. Poi, tornerà a destabilizzare l’intero ambiente calcistico, decidendo nel 2005 di trasferirsi dai cugini del Milan. “Vieri è tornato a fare il Vieri”, titola qualcuno. Ma questa, come spesso diciamo, è un’altra storia.

 

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