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Calcio

Il Grande Fratello CONI – 31 Dic

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Il momento storico dello sport italiano, non è brillante diciamo, e se salta all’occhio drammaticamente la mancata qualificazione al Mondiale di calcio, in realtà il resto del movimento sportivo italiano non è che stia molto meglio ed alcuni sport che fino a qualche anno fa erano vere eccellenze, oggi sono un po’ in fase calante. Il calcio però, se da un lato è il vero catalizzatore dello sport (non solo in Italia), dall’altro è quello la cui caduta si sta dimostrando più evidente, nonostante i tentativi di minimizzare quanto accade.

Stando a quanto si legge oggi sul Fatto Quotidiano, il CONI, visto il diminuire dei finanziamenti ed a fronte dell’aumentare delle richieste di soldi da parte dei singoli movimenti a cui fa capo, ha trovato una soluzione per aumentare i ricavi e quindi aumentare il budget a propria disposizione migliorando potenzialmente lo sport italiano. L’idea non è proprio singolare, ma considerando che il CONI è in parte anche statale, diciamo che la soluzione non è neppure canonica: verranno censiti e veicolati a terzi i dati degli sportivi italiani.

L’organismo sportivo dovrà indicare l’ulteriore finalità del marketing, ovvero la possibilità per i soggetti tesserati di essere contattati in merito ad iniziative promo-pubblicitarie, sono queste le due righe inserite nel nuovo regolamento per il Registro Nazionale delle Associazioni e delle Società Sportive da parte del CONI, un modo cioè per vendere i “big-data” a società pubblicitarie e profilare i propri iscritti.

Tutto ovviamente è regolamentato dalla legge sulla Privacy, e vi sarà un modulo apposito da firmare per accettare o meno il trattamento dei propri dati. Il CONI si “giustifica” dicendo che se non lo fanno loro, lo faranno altri portando via risorse allo sport nazionale, e che in questo modo si crea un “Network dello sport” gestito dal CONI stesso, che in questo modo pensa di raddoppiare i propri ricavi commerciali (da 32 a 64 milioni di euro circa).

Cosa cambia per gli sportivi? Una volta iscritti ad una società qualunque, anche la squadra amatoriale del paese o del quartiere (esatto, la cosa riguarderà un cifra superiore ai 6 milioni di italiani), si potrà essere contattati per acquistare biglietti per partite relative a squadre o tornei collegati al CONI, ma anche per offerte di società convenzionate con il CONI come Samsung, Armani o Toyota. Ma non basta, questo registro potrà essere reso disponibile all’Agenzia delle Entrate e visto che da qualche anno la pratica sportiva fa parte del “Redditometro”, questo “Network dello sport” potrebbe essere uno dei criteri utilizzati per innescare controlli fiscali.

Nulla di illegale, ma decisamente orwelliano, ed è comunque una decisione che fa apparire ancora più divertente e beffardo l’augurio del CONI del 24 Dicembre (che trovate a seguire), in cui si parlava di un 2017 incredibile per lo sport italiano (in realtà così non è stato, e non solo per il calcio), ed un 2018 uno carico di emozioni… ma forse intendevano promozioni pubblicitarie.

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