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Calcio

Il punto sulla Serie A – Milan-Inter: il derby dei “poveri”. Napoli, ci risiamo. Juve e Roma inarrestabili – 25 nov

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Tutti aspettavano il derby di Milano. L’attenzione di tutti in questo turno di campionato era rivolta al match clou della giornata. La prima stracittadina da allenatore per Inzaghi, la prima partita, dopo il suo ritorno all’Inter, per il Mancio. Circa 79.000 spettatori a San Siro e chissà quanti incollati alla tv. Inizia la partita e già dalle prime battute di gioco si intuisce che non sarà un match dalle mille emozioni. Il calcio spettacolo di un tempo, i goal di grandi campioni come Kakà o Milito, le sfide che decidevano uno scudetto, sono solo ricordi. L’unica cosa che contava domenica era vincere, per evitare di sprofondare in crisi. Alla fine il risultato ha accontentato tutti e nessuno. Per Mancini di sicuro è stato meglio (ri)esordire con un pareggio che con una sconfitta. Il nuovo tecnico neroazzurro, subentrato a Mazzarri durante la sosta, ha rivoluzionato il modo di giocare della squadra, riportando di nuovo la difesa a 4: per questo si è detto soddisfatto di quello fatto dai suoi ragazzi in campo, considerando che sono stati pochi gli allenamenti svolti dall’ex allenatore di Manchester City e Galatasaray. Quello che manca rispetto a qualche anno fa è la qualità. Ma purtroppo soldi non ce ne sono e bisogna accontentarsi dei parametri zero. Proprio da un parametro zero, però, arriva il goal del Milan. Quel Menez fortemente voluto da Inzaghi quest’estate, che sta alternando grandi partite a match in cui sembra scomparire dal campo. Non sempre può segnare lui, ci vorrebbero anche i goal di Torres: ma dove è finito lo spagnolo? Alcuni tifosi si chiederanno se gioca ancora nel Milan o se l’hanno già venduto. Un corpo estraneo. Totalmente avulso dal gioco. Un bel problema per Pippo Inzaghi, che dall’alto dei suoi 300 e passa goal in carriera, deve fare i conti con un attacco che piange. Se poi El Sharawy, tutto solo davanti al portiere, stampa il pallone sulla traversa, per Pippo diventa davvero dura. Questa volta è andata così, ci teniamo questo 1-1 e speriamo che al ritorno torni un po’ di quello spettacolo che il derby della “Madunina” ci ha sempre regalato.

Chi in qualche modo una sorta di spettacolo lo offre sempre è Zeman. Il boemo, dopo aver tirato un brutto scherzetto ad inizio campionato all’Inter di Mazzarri, si è ripetuto in parte contro il Napoli. Il suo Cagliari, infatti, è riuscito a fermare anche i partenopei. Un 3-3 pirotecnico, come di solito accade nei match in cui ci sono le squadre di Zeman. Gli uomini di Benitez avevano ottenuto, prima della sosta, dei risultati positivi contro Roma e Fiorentina che potevano rimetterli in corsa anche per lo scudetto, e invece… . Altri 3 goal presi da una difesa che è tornata a fare acqua da tutte le parti. E dire che l’inizio del match faceva pensare a tutt’altro esito: nel giro di mezz’ora Higuain e Inler firmano il 2-0, poi nel secondo tempo il pata-track. Pare evidente che a gennaio il Napoli si dovrà concentrare sul reparto difensivo, per cercare di difendere quel terzo posto che consentirebbe di disputare i preliminari di Champions.

Se il Napoli pare di nuovo tagliato fuori dalla lotta per lo scudetto, il motivo è semplice: in cima Juventus e Roma non mollano un colpo. Qualcuno si è accorto che i bianconeri sono passati da Conte ad Allegri? Forse da un paio di gare a questa parte qualcuno se ne sarà accorto, ma solo perché in campo non si vede più un 3-5-2 ma un 4-3-1-2. Per il resto la voglia di vincere è rimasta la stessa, la fame intatta. Merito certo dell’ex allenatore del Milan che sta dando continuità ai risultati, offrendo un modo di giocare differente ma altrettanto efficace. A tratti forse anche migliore di quello di Conte. Quello che stupisce è la facilità con cui i bianconeri si sbarazzano degli avversari. Dopo il netto 7-0 contro il Parma, che non sta attraversando un momento positivo, è arrivato un 3-0 in casa della Lazio. La banda di Pioli veniva da tre risultati utili consecutivi, eppure la Juventus non ha fatto molta difficoltà per battere i biancocelesti. Avere in squadra due come Pogba e Tevez di certo aiuta, ma il merito va anche al tecnico livornese che sta plasmando la sua creatura secondo le sue idee di calcio. Dietro, però, la Roma non molla. I giallorossi passano anche su un campo difficile come quello di Bergamo. Inizio in salita per gli uomini di Rudi Garcia, che dopo 50 secondi sono già sotto di un goal. Una grande squadra si vede però anche da queste situazioni. Senza Gervinho, Totti e Strootman (lasciati in panchina per la delicata trasferta di Mosca in Champions League), i giallorossi ribaltano il risultato vincendo 2-1. Continua dunque il testa a testa, con Juve e Roma distanti solo 3 punti. Nessuno può sbagliare.

Vittoria importante per la Fiorentina in trasferta contro il Verona. Gli uomini di Montella conquistano tre punti fondamentali per risalire in classifica. Continua invece la crisi del Parma: i ducali perdono anche in casa contro l’Empoli e la panchina di Donadoni è sempre più a rischio. Momento “no” anche per il Torino che, dopo l’ennesimo rigore fallito in stagione, esce sconfitto con il Sassuolo davanti i propri tifosi. Pareggiano per 1-1 Udinese e Chievo. Stesso punteggio anche per Cesena-Sampdoria e Genoa-Palermo.

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