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Calcio

Italia – Arabia Saudita, buona la prima per Mancini – 28 mag

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Contro l’Arabia Saudita, a San Gallo, l’Italia riparte da Roberto Mancini, con la voglia di mettersi alle spalle il naufragio mondiale e di guardare al futuro. Una amichevole, sulla carta, ma giocato per un importante obiettivo, quello di risalire nel ranking dopo essere scivolati al ventesimo posto, peggior posizione di sempre dietro a Tunisia, Messico e Perù. I sauditi occupano la 67/a posizione della classifica Fifa, ma a differenza dell’Italia disputeranno i Mondiali. 

IL TABELLINO
ITALIA-ARABIA SAUDITA 2-1
Italia (4-3-3):
 Donnarumma ; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, Criscito (43′ st De Sciglio); Florenzi (22′ st Bonaventura), Jorginho, Pellegrini (29′ st Cristante); Politano (29′ st Verdi), Balotelli (13′ st Belotti), Insigne (39’st Chiesa).
A disp.: Perin, Sirigu, Caldara, D’Ambrosio, Rugani, Baselli, Mandragora, Zaza, Verdi, Berardi. All.: Mancini
Arabia Saudita (4-2-3-1): Al Owais; Al Harbi, Hawsawi Os. (39′ st Al Bulayhi), Othman (49′ st M. Hawsawi), Al Shahrani; Otayf , Al Faraj (48′ st Al Moqahwi); Al Shehri, Al Jassam (1′ st Al Dawsari), Kanoo; Radiyah (28′ st Al Muwallad ).
A disp.: Al Muaiouf, Al Mosailem, Al Qarni, Jahfali, Al-Burayk, Bahbri, Al Sahlawi, Al-Khaibri, Al Mowalad, Al Khaibari, Al Abid, Al Kuwaykibi. All.: Pizzi
Arbitro: Scharer (Germania)
Marcatori: 21′ Balotelli (I), 24′ st Belotti (I), 27′ st Al Shehri (A)
Ammoniti: –
Espulsi: –

La cronaca
Il punteggio è troppo riduttivo, gli azzurri hanno fatto la partita creando tantissimo nel primo tempo per poi rischiare qualcosa soltanto a fine ripresa, quando la stanchezza e un paio di errori individuali potevano compromettere il successo.
Nel primo tempo l’Italia parte forte e prova subito a mettere alle corde gli avversari con Balotelli, Florenzi e Pellegrini che sfiorano il gol tra l’ottavo e il tredicesimo. Politano la calcia sopra la traversa al 18′ ma al 21′ Supermario porta in vantaggio l’Italia con un’agilissima azione personale in cui conquista palla e dal limite dell’area beffa il portiere avversario con un tiro potente e preciso. Romagnoli e ancora Pellegrini sfiorano il raddoppio, mentre al 40′ Criscito colpisce la traversa. Nella ripresa Pellegrini si divora il gol del 2-0 al 56′ e due minuti dopo Belotti prende il posto dell’infortunato Balotelli che ha accusato un piccolo risentimento muscolare. Al 69′ Belotti segna il raddoppio su azione da corner, ha depositato in rete con un preciso tap-in di mancino in seguito proprio a un suo colpo di testa. Al 72′ Insigne chiama alla grande parata il portiere saudita mentre al 72′ l’Arabia accorcia le distanze, con una rete della consolazione siglata da Al Shehri che ha approfittato dello scivolone di Zappacosta e, su azione di contropiede, ha superato Donnarumma. I cali di concentrazioni da parte della formazione azzurra permettono all’avversario di aumentare il ritmo e il tasso tecnico. Il gol segnato da Alshehri sembra aver dato coraggio all’Arabia Saudita che ha cercato con convinzione il pareggio. Dal 73′ entra Simone Verdi: non disputa uno spezzone indimenticabile,pochi lampi di tecnica, complice anche la perdita di concentrazione dell’intera squadra. Criscito sbaglia al 76′ e manda al tiro Almuwallad ma Donnarumma para alla grandissima. Ci sarà, sicuramente, molto da lavorare per Mancini, ma, quanto meno, inizia con i 3 punti la sua nuova avventura sulla panchina azzurra.

Le scelte del mister

Un allenatore che non ha mai fatto dell’intransigenza tattica il suo credo e lo ha dimostrato subito non considerando imprescindibile il ricorso al «suo» 4-2-3-1. Un trequartista vero in questo momento non c’è, tanto più dopo la rinuncia forzata per infortunio a Bernardeschi.
Principi del 4-3-3: sfruttamento degli esterni (c’è abbondanza: basta guardare le convocazioni), spazio ai piedi buoni, se possibile sempre almeno cinque uomini nell’area avversaria e così si spiega la presenza, al fianco di Jorginho, di «assaltatori» come Florenzi, Pellegrini e Cristante. Quando poi avrà a disposizione un giocatore più simile ad esempio al David Silva che faceva galleggiare fra le linee nel suo Manchester City, con un semplice avanzamento, non sarà difficile modulare questo 4-3-3 in un 4-2-3-1.

Su cosa lavorerà sicuramente il nuovo ct? I giovani. Quella di stasera è la più giovane formazione titolare schierata dall’Italia dal match con la Romania del novembre 2010. Per questo Roberto considera l’Under 21 come un serbatoio di talenti, con cui cercare una simbiosi. Di Biagio più volte ha sottolineato la necessità di una collaborazione globale fra tutte le nazionali giovanili e la maggiore, che ha la priorità assoluta. Mancini ha parlato di rosa larga, un gruppo che gli consenta, quando necessario, «di lasciare qualcuno a casa a riposare, se ne avrà bisogno». Il travaso di forze è già iniziato: Caldara, Romagnoli, Bernardeschi, Rugani, lo stesso Conti. Ma sono entrati stabilmente dalla porta principale anche Donnarumma, Pellegrini e Chiesa, che pure sarebbero ancora in età Under. Come Mandragora, convocato invece per la prima volta da Mancini.

 

(foto:eurosport.com)

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