Mondiali di calcio FIFA 2026
Road To The FIFA World Cup – Il presidente indagato
Analizziamo il caso del presidente Infantino, sotto accusa per il premio consegnato a Trump

“Ci troviamo davanti a una crisi senza precedenti. Mi chiami il presidente”. “E’ lei il presidente”. “Bene, allora so già tutto”. Da Scary Movie 3, terzo capitolo della saga di successo che parodizza i film horror, questa scena sta per teletrasportarsi nel mondo del calcio. Gianni Infantino, infatti, a poco meno di una settimana dalla cerimonia di apertura del Mondiale, è finito nell’occhio del ciclone. Il motivo? Una serie di violazioni al codice della FIFA
Le accuse formali
FairSquare, gruppo di tutela dei diritti umani, avrebbe evidenziato alcune irregolarità all’interno del sorteggio. Non, chiaramente, riguardanti il metodo, per quanto confuso agli occhi di molti, di compilazione dei dodici gironi. Piuttosto, il vero problema è stato il premio consegnato a Trump per la pace ottenuta negli ultimi mesi, premio che avrebbe violato la neutralità politica della FIFA. Così, come riporta la BBC, FairSquare stesso ha mandato una lettera al Comitato Etico della massima organizzazione calcistica perché possano essere presi i dovuti provvedimenti.
Al di là della forma
Analizzando, per un attimo senza tenere in considerazione le accuse, il comportamento del Presidente Infantino durante l’intera cerimonia, non si può non tener conto di un atteggiamento grave. Indipendentemente dalle regole, che comunque sono importantissime e vanno seguite, a maggior ragione da chi dovrebbe dare l’esempio, avevano tutti notato che nei Mondiali precedenti un contatto tale tra politica e sport non c’era mai stato. Il non plus ultra è arrivato con la consegna della statuetta dorata, certo, ma già da prima il comportamento del leader calcistico era stato fin troppo coinvolgente nei confronti di Trump, senza considerare allo stesso modo i leader di Messico e Canada.
Insomma, il dibattito è d’obbligo, anche perché la situazione è delicatissima. Giusto o sbagliato che sia l’atteggiamento di Infantino, una cosa è certa: non c’è stata parità di trattamento nei confronti degli altri presenti e dei pari carica delle passate edizioni. Questione che, indipendentemente dal caso giudiziario, non gioca, inevitabilmente, a favore del successore di Issa Hayatou.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

