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Calcio

Parità di genere. Le calciatrici americane perdono in primo grado contro la US Soccer Federation

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Come riportato da vari giornali quest’oggi, le due volte Campionesse del Mondo (2015 e 2019) statunitensi hanno perso il primo grado di appello in tribunale, in una causa contro la US Soccer Federation.

Le calciatrici avevano fatto causa alla Federazione per discriminazione di genere e Megan Rapinoe, una delle icone del calcio femminile mondiale, aveva calcato la mano accusando di “sessismo”. Il contendere, purtroppo ovviamente, è la differenza di trattamento economico tra uomini e donne. Vincere due mondiali consecutivi ha fatto ricevere 6 milioni di dollari alla squadra, mentre le nazionali di Germania e Francia maschile, vincitrici degli ultimi due mondiali, hanno incassato in totale 73 milioni di dollari (35 Germania e 38 Francia).

La richiesta delle giocatrici americane era quello di ottenere un risarcimento di 66 milioni di dollari, per arrivare ad un passo dalla cifra incassata dagli uomini, ma dal tribunale californiano a cui era stata sporta denuncia la richiesta è stata respinta. Tra le motivazioni, condensate in 32 pagine, si legge che le calciatrici avevano rifiutato un’offerta per parificare la retribuzione con la squadra maschile americana, in cambio di un maggior numero di contratti di sponsorizzazione e di altri bonus.

E’ stata invece rinviata ad un nuovo dibattimento, nel mese di giugno, la parte della retribuzione accessoria che concerne rimborsi spese su alloggi, viaggi e bonus vari. Le calciatrici hanno già reso noto che oltre ad attendere l’esito positivo di questa parte di dibattimento, ricorreranno in appello per cercare di ribaltare la sentenza a loro contraria.

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