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Playoff Mondiali, le convocazioni di Mancini: l’analisi

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Nella giornata di ieri il CT Roberto Mancini ha diramato le convocazioni per i playoff delle qualificazioni mondiali, un mini torneo ad eliminazione diretta che rischia di lasciare a casa gli Azzurri per il secondo Mondiale consecutivo, nonostante l’Europeo vinto appena 8 mesi fa. La prima sfida, come ormai noto, sarà quella di giovedì 24 marzo contro la Macedonia del Nord, che si giocherà al Renzo Barbera di Palermo. Successivamente, in caso di vittoria contro i balcanici, martedì 29 l’Italia dovrà vedersela con la vincente dell’altra semifinale tra Turchia e Portogallo.

Sfide che avranno coefficienti tecnici di difficoltà ben diversi, perché la Macedonia del Nord, a maggior ragione dopo l’addio alla maglia della Nazionale di Goran Pandev, può contare su un tasso tecnico piuttosto modesto se paragonato a quello delle altre due potenziali avversarie degli Azzurri.

Per avere più scelta e più sicurezze in vista delle due partite, Roberto Mancini ha deciso di convocare 33 Azzurri, che poi saranno ridotti a 23 per ciascuna delle due partite.

Nel gruppo “creato” da Mancini ci sono diverse novità e tanti ritorni. Due di queste sono gli oriundi brasiliani Luiz Felipe e Joao Pedro. I due giocatori sono stati naturalizzati nel corso degli anni e hanno già risposto alla convocazione durante lo stage svolto da Mancini lo scorso gennaio. Una scelta quella del CT da interpretare, partendo dal numero 10 e capitano del Cagliari: l’ex Palermo è diventato di recente convocabile per l’Italia e questo ha ingolosito Mancini, ormai alla ricerca disperata di un bomber che confermi il rendimento del club anche indossando la maglia azzurra. L’ormai italo-brasiliano potrebbe rispondere a questo identikit trattandosi di un attaccante prolifico, che sa giocare con la squadra non essendo un centravanti puro. Viene però da un momento difficile, in cui sembra avere le polveri bagnate. Difficile dire se sarà effettivamente lui a “risolvere” i problemi dell’Italia, certamente Mancini vuole avere una freccia a sorpresa nella sua faretra, ed ha così preferito Joao Pedro al vecchio pallino Balotelli. Joao Pedro davanti se la vedrà con i soliti Belotti e Immobile, ma anche con la premiata ditta del Sassuolo Raspadori-Scamacca, certamente tra i giovani più in forma ed interessanti del nostro campionato.

Difficile invece spiegare la convocazione di Luiz Felipe. Il giocatore della Lazio arriva da una stagione e mezza non esaltante, in questa stagione con Sarri ha cominciato a giocare centrale in una difesa a 4 e i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti. L’oriundo è stato preferito ad Alessio Romagnoli, comunque in ripresa in questa stagione dopo stagioni difficili, e ha accettato l’Italia dopo il rifiuto del 2018 quando fu Gigi Di Biagio a provare ad arruolarlo per la sua Nazionale under21.

Le scelte hanno dovuto tenere conto della situazione fisica dei giocatori. Per questo motivo nel gruppo degli attaccanti non compare, ovviamente, Federico Chiesa alle prese con l’infortunio al legamento crociato del ginocchio sinistro. Per sostituirlo, Mancini si affiderà a due cavalli di ritorno come Politano e Zaccagni. In particolare quest’ultimo è cresciuto molto in questo ultimo periodo della stagione, sotto la guida di Sarri, e non veniva convocato dal settembre 2020. Si tratta di opzioni valide, certamente al di sotto del livello di Chiesa, ma pur sempre esterni affidabili, che con caratteristiche diverse potranno essere d’aiuto. Bocciato (forse con colpevole ritardo), nonostante facesse parte del gruppo dei Campioni d’Europa, Federico Bernardeschi.

Fuori dalla lista dei convocati, nonostante la partecipazione all’avventura europea, anche Gaetano Castrovilli: troppo anonimo il suo apporto alla causa della Fiorentina per meritare un posto in questa squadra che dovrà a tutti i costi giungere a Qatar 2022. A proposito di difficoltà fisiche, nel gruppo dei centrocampisti c’è però Stefano Sensi. Il centrocampista attualmente in forza alla Sampdoria deve fare continuamente i conti con guai fisici, ma Roberto Mancini tenterà fino all’ultimo a tenerlo con sé perché in possesso di caratteristiche uniche da regista e rifinitore. Ma attenzione alla sua “scalata” verso i 23, con Locatelli attualmente positivo al covid e Pessina in condizioni fisiche non ottimali.

Nella batteria dei terzini spicca, ma non è una novità, l’assenza di Leonardo Spinazzola, ancora out dopo il gravissimo infortunio subito proprio durante Euro2020. Al suo posto sembra certo del posto Cristiano Biraghi.

Infine, il capitolo portieri. Donnarumma e Sirigu sono ormai colonne imprescindibili del gruppo azzurro. Il portiere del PSG arriva da un periodo difficile, mentre Sirigu ha ritrovato fiducia e continuità di rendimento in maglia Genoa, nonostante le difficoltà dei liguri. Con loro non ci sarà Alex Meret: vittima di un infortunio che lo terrà fuori probabilmente per il resto della stagione, il portiere del Napoli era parte del trio dell’Europeo, dove era andato a discapito di Alessio Cragno, che del gruppo azzurro fa ormai parte da tempo. C’è però un quarto “incomodo”, Pierluigi Gollini, attuale riserva di Lloris al Tottenham, probabilmente è stato convocato solo per “sicurezza”, in caso di problemi fisici di uno dei tre favoriti a far parte della lista dei 23.

 

Di seguito la lista completa.

PORTIERI: Donnarumma (PSG), Sirigu (Genoa), Cragno (Cagliari), Gollini (Tottenham).

DIFENSORI: Chiellini (Juventus), Bonucci (Juventus), Bastoni (Inter), Acerbi (Lazio) Luiz Felipe (Lazio), Mancini (Roma), Emerson (Lione), Biraghi (Fiorentina), Florenzi (Milan), Di Lorenzo (Napoli).

CENTROCAMPISTI: Jorginho (Chelsea), Verratti (PSG), Barella (Inter), Locatelli (Juventus), Pessina (Atalanta), Cristante (Roma), Pellegrini (Roma), Tonali (Milan), Sensi (Sampdoria).

ATTACCANTI: Immobile (Lazio), Insigne (Napoli), Politano (Napoli), Berardi (Sassuolo), Scamacca (Sassuolo), Raspadori (Sassuolo), Belotti (Torino), Joao Pedro (Cagliari), Zaccagni (Lazio), Zaniolo (Roma).

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