Seguici su

Calcio

Premier League: il punto sulla 19° giornata – 31 dic

Pubblicato

il


Premier League 19esima giornata

Stop Leicester e Manchester City, l’Arsenal passa in testa

Giornata anomala, la diciannovesima di Premier League: dopo il boxing day del 26, si gioca principalmente di lunedì, con due posticipi martedì e mercoledì sera.

Aprono le danze l’infuocato Watford (imbattuto da quattro partite, tra cui un’eclatante vittoria contro il Liverpool e un pareggio contro il Chelsea) che ospita il Tottenham. Gli Spurs partono subito forte, con Lamela che al 17′ si lancia in una cavalcata solitaria dalla metà campo e segna un gran goal dal limite dell’area. Il Watford subisce, ma tiene duro e crea qualche buona occasione per il pareggio; l’1-1 arriva al 41′ grazie all’ennesima rete di Ighalo (a segno nelle ultime sei partite), grande rimpianto di diverse squadre italiane. Follia di Ake su Lamela al 61′ che lascia gli Hornets in dieci, favorendo il trionfo finale del Tottenham: all’89’, Son raccoglie il cross di Trippier e spedisce gli Spurs al quarto posto, a quattro punti dalle prime della classe.

Pareggio a porte inviolate tra Crystal Palace e Swansea, con protagonista assoluto il portiere della compagine gallese Fabianski, che salva con un volo spettacolare il tiro di testa di Hangeland, a pochi secondi dall’inizio del secondo tempo. Partita povera di emozioni, che si segnala soprattutto per gli episodi del post partita: intervistato dalla stampa, il ventiduenne Patrick Bamford ha dichiarato di aver intenzione di chiudere il prestito dal Chelsea già durante il mercato di gennaio, definendolo un periodo terribile. “È una mia decisione” ha detto ai microfoni inglesi “e lo staff non ne è ancora al corrente. Ora andrò negli spogliatoi e dirò addio ai miei compagni”. Decisamente un atteggiamento poco professionale, a prescindere dalla giovane età del ragazzo.

Perde ancora il Newcastle, questa volta in casa del West Bromwich, e resta perciò relegato in zona retrocessione, seppur a due soli punti dalla quart’ultima, lo Swansea. Dopo un primo tempo di attesa per entrambe le squadre, arriva il goal al 78′ di Fletcher che regala un esordio amaro a Darlow, giovane portiere dei Magpies: il tiro, non irresistibile, sfugge all’estremo difensore e termina in rete. McClaren era stato costretto a schierarlo titolare quando, durante il riscaldamento, il titolare Elliot aveva accusato un piccolo malore.

Partita bellissima e ricca di goal memorabili quella tra Everton e Stoke City. Passano in vantaggio gli ospiti al 16′ con una bella azione corale: Bojan si invola sulla fascia ed effettua un cross basso per Arnautovic, il quale tocca per Shaquiri che, a due passi dalla porta, deve solo piazzarla. Pareggia l’Everton al 22′ alla prima occasione creata, con Lukaku che riceve palla nell’area piccola e, solo davanti al portiere, non sbaglia. Torna avanti lo Stoke allo scadere del primo tempo grazie ad una vera magia di Shaquiri: Bojan lo serve con un lancio col contagiri e lo svizzero ex Inter, dal limite dell’area, supera Howard con un pallonetto dolcissimo. Voluto o no (pare che in realtà sia un cross mal riuscito), resta un goal da vedere e rivedere. Al 64′ pareggia e firma la doppietta personale Lukaku, che addomestica di petto una palla lunga di Cleverley e la piazza sul palo lontano da posizione non facilissima. Tocca all’Everton superare gli ospiti, con Lukaku che lancia Barkley sulla fascia sinista, il ventiduenne di Liverpool mette la palla goal sui piedi di Deulofeu che, a un passo dalla porta sguarnita, appoggia in rete il temporaneo 2-3. Passano appena nove minuti e, all’80’, Joselu trova il primo goal in Premier League: una cannonata sotto la traversa su respinta del portiere, è 3-3. In pieno recupero, un disgraziato intervento di Stones manda Arnautovic sul dischetto. Arnautovic scivola al momento della battuta ed il tiro esce un po’ viziato, ma la palla finisce comunque alle spalle di Howard, consegnando i tre punti ai Potters.

L’Aston Villa, fanalino di coda apparentemente già condannato, perde ancora e resta a 8 punti. Vince 2-0 il Norwich che si porta così a tre punti dalla zona retrocessione, al quindicesimo posto. Disastrosa la difesa dei Villains sul primo goal, con Redmond lasciato libero di prendere la mira e piazzare un cross che, seppur ribattuto da Bakuna, finisce sui piedi di Howson, totalmente solo, per il goal dell’1-0. Il raddoppio arriva a tre minuti dalla fine, firmato Mbokani, che schiaccia in porta un bell’assist di Hoolahan.

Vince 2-0 anche l’Arsenal, che ospita il Bournemouth. Primo goal in maglia Gunners di Gabriel, che segna al 27′ con un colpo di testa su calcio d’angolo. Raddoppio di Ozil all 66′, ma il vero protagonista è Giroud, che gli fa da uomo centrale nel triangolo, servendogli un meraviglioso pallone di ritorno con l’esterno mancino.

Finisce 2-1 al Boleyn Ground, con il Southampton che passa in vantaggio al 30′ grazie a un autogoal di Jenkinson su cross di Long, recuperato però da Antonio prima e doppiato da Carrol poi, rispettivamente al 69′ e al 79′. Con questa vittoria, il West Ham si porta a quota 29 punti e spezza la striscia di pareggi che durava da ben quattro gare.

Reti inviolate tra Manchester United e Chelsea, due squadre attualmente in grossa difficoltà e che faticano a trovare i tre punti. Impossibile pretendere una bella partita dai 22 in campo: troppa la paura di perdere, tanto che entrambe sembrano studiarsi ed esitare per troppo tempo e sprecare clamorosamente gli sporadici guizzi offensivi (che nascono soprattutto sui calci piazzati). Red Devils e Blues devono accontentarsi di un punto che non accontenta nessuno.

Pareggio a reti bianche anche tra Leicester e Manchester City, con le Foxes di Ranieri che non riescono a mantenere il primato assoluto, raggiunti dall’Arsenal. Grande protagonista Schmeichel che salva più volte un Leicester che lascia oltre la metà campo solo Vardy; da segnalare le parate su De Bruyne e Sterling.

Consolida la striscia positiva il Liverpool che sembra essere uscito dalla prima mini-crisi della giovane era Klopp. Nonostante un Coutinho sottotono, i Reds creano molto, ma faticano ad essere concreti nei pressi della porta del Sunderland, sia per poca precisione che per merito degli ottimi riflessi del portiere Mannone (che nei primi minuti blocca un tiro dalla lunga distanza di Clyne e respinge sul palo un tiro potente di Firmino); poi, a pochi secondi dall’inizio del secondo tempo, Lallana allunga un passaggio di Clyne verso il cuore dell’area, Benteke, sfuggito alla difesa dei Saints, si materializza sul pallone e insacca il primo e unico goal della partita, per lui il secondo nelle ultime due. Nelle ultime due partite, sono però due anche i “sitter” (parola che in Inghilterra indica letteralmente goal che si potrebbero segnare anche da seduti) sbagliati da Benteke: dopo l’incredibile goal a porta vuota scagliato su un difensore nel boxing day, anche contro il Sunderland il belga spreca il goal dello 0-2 facendosi parare un tiro dal portiere, unico uomo rimasto tra lui e la porta.

 

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv