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Calcio

Ranieri rifiuta l’Italia: cosa cambia per Orsolini?

Ranieri ha rifiutato la Nazionale: il candidato numero uno potrebbe valorizzare Riccardo Orsolini come mai prima d’ora

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Riccardo Orsolini in veste azzurra
Riccardo Orsolini in veste azzurra (© Bologna FC 1909)

«Ringrazio il presidente Gravina per l’opportunità, un grande onore, ma ho riflettuto ed ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale. I Friedkin mi hanno dato il loro pieno supporto e appoggio per qualsiasi decisione avessi preso riguardo alla Nazionale, ma la decisione è solo mia» (ANSA). Così il Sir, Claudio Ranieri, ha rifiutato l’incarico  come CT della nazionale italiana, col suo classico portamento da gentiluomo, accompagnato da una rara gentilezza e dalla classe che non lo abbandonerà mai. La sua carriera, dunque, non risorgerà per la terza volta. Già era successo per l’ultimo anno a Cagliari, poi per la sua Roma, ma questa sembra veramente la fine. Una meritata pensione, anche se l’Italia aveva ancora bisogno di uno come lui.

Sir Claudio e il cordial rifiuto

Quando si nomina un’istituzione delle panchine italiane come Claudio Ranieri, ci si può soltanto inchinare. Impresa dopo impresa, l’allenatore simbolo di un’italianità “diversa” è saputo entrare nel cuore dei tifosi di tutto il mondo. Eppure, anche i viaggi più memorabili devono avere un capolinea. E così sarà, visto che il tecnico capitolino ha appena posto fine (per la terza volta) alla sua carriera, tenendo per sé solamente un ruolo dirigenziale nella squadra del suo cuore. Niente Italia, dunque. Acclamato a furor di popolo, il Genio ha scelto definitivamente il meritato riposo.

Vincenzo Italiano e Claudio Ranieri in Bologna-Roma (©Damiano Fiorentini)

Vincenzo Italiano e Claudio Ranieri in Bologna-Roma (©Damiano Fiorentini per 1000cuorirossoblu)

Si vira verso Pioli: ci sarà il riscatto di Orsolini?

Stando alle indiscrezioni trapelate ieri, l’alternativa a Ranieri sarebbe Stefano Pioli, reduce dall’Al-Nassr e in contatto con Gravina. Dovesse essere lui il Prescelto, di certo Bologna potrebbe gioire per il suo beniamino. L’ex guida del Milan è infatti nota per il suo sistema di gioco, che prevede un massiccio uso degli esterni a piede invertito e, soprattutto, un ritorno alla difesa a quattro. Tutti ingredienti che portano acqua al mulino ascolano, che ieri ha giocato 45 minuti dimostrandosi uno dei migliori in campo. Il suo genio, la sua costante spinta per saltare l’uomo e quel talento straordinario potrebbero essere i punti di ripartenza per gli Azzurri?

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