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The Road To Europe – Da Wembley al Nou Camp 19 Dicembre

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LA STORIA DI TONY WATT – IL PREDESTINATO

 

Fin da bambino il sogno di ogni appassionato di calcio era quello di giocare con la propria maglia del cuore. Sentire i tifosi urlare il proprio nome, esultare sotto la curva del tifo più acceso, alzare trofei nello stadio preferito e cantare a squarciagola l’inno della propria squadra.

Per la maggior parte dei ragazzi, tutto questo rimarrà solo un sogno, un desiderio recondito chiuso nel proprio cuore. Ma non per un giovane ragazzo scozzese, Tony Watt…

La storia di Tony Watt ricalca incredibilmente quella di un recente film sul calcio (Goal! Il sogno ! ndr).  Da perfetto sconosciuto, a idolo nella partita più importante della storia recente del club,

Tony nasce a Coatbridge sobborgo di Glasgow il  29 dicembre 1993. Fin dall’infanzia il suo obiettivo era solo e unicamente quello di giocare a calcio.

L’occasione arrivò quando la vicina squadra di Airdrie, in possesso di pochissimi giocatori e poco pagati, mise un annuncio sul giornale locale per reclutare talenti, o atleti che volessero provare con il calcio. Ricevettero circa 40  domande di “lavoro” una delle quali era di Tony, ragazzo che giocava a pallone solo al parco, con gli amici, e la cui esperienza si era limitata a poche e disorganizzatissime partite  giovanili locali.

Non avendo nessuna esperienza tecnico tattica il giovane Tony,  si presentò al provino con le scarpe da calcetto. Il dirigente preposto al reclutamento, Arthur Boyle ne scrutò subito le potenzialità e dopo pochi allenamenti lo mando in campo con l’under 17.

Watt appena entrato segnò subito due reti di pregevole fattura e, venne promosso, ancor  prima di compiere 16 anni, nelle under 19.

Dopo un breve periodo di ambientamento, Tony cominciò a segnare caterve di gol che gli valsero l’esordio in prima squadra. Come dicevamo prima,  l’Aldrie contava su pochissimi giocatori, percui, il giovane esordì ad appena 16 anni in seconda divisione scozzese con una doppietta.

A questo punto, fu lo stesso Boyle che, una mattina, prese da parte il “bambino”  scozzese, prima dell’allenamento e gli disse “Ragazzo tu qui non hai futuro… so che sei tifoso del Celtic… ti farò andare li e so che potrai anche  fare tanta strada”

Fu così che Tony, ancora minorenne e senza patente, fu ceduto al Celtic per 100mila sterline. Ottenne uno stipendio da 1200 sterline al mese e una piccola utilitaria per spostarsi e partecipare agli allenamenti.

Tony fece il suo esordio in prima squadra  contro il Motherwell (due gol in cinque minuti entrando dalla panchina), poi tornò tra i giovani e giocò scampoli di gara, segnando ancora, ogni volta che venne chiamato in causa..

Ma la data che ha cambiato definitivamente la sua vita è il 7 novembre 2012. Quel giorno il Celtic festeggiava il 125esimo compleanno  della propria storia. Tutto lo stadio era esaurito in ogni ordine di posto. L’atmosfera e le sensazioni erano  magiche, anche perché avversario del terzo turno di Champions League, era la squadra più forte al mondo, l’armata blaugrana. Il Barcelona.

Tony Watt entra al 22esimo del secondo tempo al posto del greco  Samaras.  Dopo 5 minuti su un rilacio della difesa del Celtic, Watt si avventa sul pallone, si rende conto di essere uno contro uno con l’ultimo difensore, lo salta con un dribbling… E’ solo! Entra in area e, senza pensarci un secondo,  piazza un diagonale preciso che si infila nell’angolino basso di Victor Valdes. Lo stadio e tutta Glasgow esplodono di gioia. Tony Watt ragazzo 18enne segna all’esordio in Champions contro la squadra più importante al mondo…

Lo sport, come nella vita, sa offrire qualche splendida storia. Come questa di Tony Watt un ragazzo, che voleva solo e unicamente giocare a pallone.

Alessandro Barbacini

 

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