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TRIPLICE FISCHIO – Nemmeno la sfortuna ferma il Milan. Qual è il piano B dell’Inter? Sulle coppe europee…

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Continua il grande tour de force di questa Serie A. Terminata l’undicesima giornata, è già tempo di ritornare in campo. Diverse cose, però, sono accadute nell’ultimo turno.

Partiamo dall’Inter e della vittoria esterna sul Cagliari. I grandi calciofili hanno già sentenziato: la squadra è uscita dalla crisi, ha superato l’eliminazione dalla Champions League. E come si può dire una cosa del genere? A Cagliari si è vista un squadra che ha costruito poco, che è andata sotto e che ha ribaltato la partita con tante fatiche. Conte, dopo la frittata europea, finalmente ha provato quel maledetto 4-3-1-2 con Eriksen trequartista. Che sia questo il famoso piano B osannato dal salentino? Chissà. Intanto, il danese a Cagliari ha giocato bene, non ha fatto nemmeno un’ora di partita ma la colpa non è sua: quando dipendi da una cosa vuoi al più presto tornare alla normalità. Come quando non riesci a stare lontano dal tuo cellulare, stessa cosa. Domani c’è Inter-Napoli, e dopo l’esito di questa gara si potrà dire – sempre con quel pizzico di umiltà che non fa mai male – se la squadra sta superando mentalmente la batosta europea. Ma piano piano, senza fretta, perché se poi ci si monta la testa finisce male. Come sempre.

Il Milan, invece, continua a restare umile. Contro il Parma ha pareggiato una partita incredibile e che, sicuramente, l’anno scorso avrebbe perso. Il paradosso di quest’anno è proprio questo: le uniche gare in cui i rossoneri non hanno vinto sono state quelle in cui la squadra ha dimostrato di aver raggiunto la giusta mentalità. Domenica sera ci si è messa di mezzo anche la sfortuna: pali, traverse, incroci, infortuni e chi più ne ha più ne metta. Poli può essere soddisfatto: credo che una squadra diventi davvero squadra in gare come queste, quando nemmeno una grande dose di sfortuna può frenare l’entusiasmo e la programmazione che questa squadra sta portando avanti. La vittoria di un qualcosa di grande passa anche da questi aspetti: il Milan di Pioli ricorda per certi versi la Juventus di Allegri. Attenta ai dettagli, maniacale, umile, e alla fine vincente. Ai rossoneri manca ancora questo ultimo dettaglio, poi sarà il tempo a parlare.

Abbiamo citato la Juventus e proprio sui bianconeri ci soffermiamo. Alla squadra di Pirlo si chiedeva, contro il Genoa, una prestazione simile a quella offerta contro il Barcellona. Non molto riferito al gioco, piuttosto al tipo di mentalità offerta al Camp Nou. A Marassi è arrivato un 3-1 che ha certificato un aspetto in particolare: nonostante il pareggio di Sturaro, i bianconeri hanno avuto la forza e la mentalità giusta per andare a prendersi la vittoria. Quella mentalità che era mancata a Crotone e a Benevento. Ci si deve soffermare anche sul modulo: questo 4-4-2 funziona, sembra funzionare. Dalla difesa in su poche sbavature, McKennie è davvero la rivelazione di questa squadra e Morata e Ronaldo si intendono a meraviglia. L’altra buona notizia per Pirlo è il gol di Dybala che finalmente si è sbloccato. Era quello che voleva la Joya, era lo stesso desiderio del tecnico juventino che, a piccoli passi, sta costruendo la propria squadra a sua immagine e somiglianza. 

Concludiamo con i sorteggi di Champions ed Europa League. Champions: fortunata la Juventus, poteva andare meglio all’Atalanta, batosta incredibile per la Lazio. Europa League: non vogliamo tirarla a nessuno ma, la stagione che stanno facendo Milan, Roma e Napoli, non sarebbe una sorpresa vedere una di queste squadre arrivare fino in fondo. Poi potremmo anche essere smentiti, ma mai dire mai.

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