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TRIPLICE FISCHIO – Serie A, et voilà. Gasp vs Covid: atto uno. Su Icardi e…

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Finalmente si ricomincia, ed è quello che speravamo, no? Sia chiaro, in questi ultimi tre mesi abbiamo avuto altro a cui pensare, ma il calcio ci è mancato, e parecchio. Un applauso a tutte le istituzioni che hanno fatto diventare una ripresa che, in certi periodi, non era così scontata. Si, meritano un applauso. Perché governare un Paese, prendere decisioni in momenti così drastici non è mai facile. Avremmo potuto fare la fine della Francia, invece anche questa volta vinciamo noi, et voilà. Ci dimostriamo superiori in determinate situazioni. Da Gabriele Gravina a Vincenzo Spadafora, da Giuseppe Conte a Paolo Dal Pino: venivano descritti come pagliacci, ora hanno trasformato delle ipotesi in realtà. Si riparte, dai recuperi per poi riprendere da dove eravamo rimasti. Tutti, ora, sperano solo una cosa: che non ci sia nessun intralcio. Perché? Diciamolo chiaramente, questo algoritmo ipotizzato da Gravina e soci convince poche persone, chissà perché puzza di complotto; alcuni presidenti stanno già iniziando a stringere i denti per accusare chissà chi. Molto meglio una media ponderata, semplice, sempre tenendo comunque conto di determinati fattori.

Siamo passati da un periodo di stallo a un periodo incasinato, ci stiamo riprendendo tutto con gli interessi. Forse troppi. Questione Gian Piero Gasperini: l’allenatore dell’Atalanta ha dichiarato di aver avuto il Coronavirus nei giorni del ritorno di Champions League a Valencia. Bene. Attacco: la dirigenza spagnola si è detta sorpresa di queste dichiarazioni, precisando come il Gasp abbia messo a rischio la salute di tante persone. Difesa: la società orobica ha dichiarato di aver rispettato tutti i protocolli medici, e noi ci crediamo. Perché? Lo staff medico atalantino non avrebbe mai potuto mandare in campo una persona in condizioni di salute precarie. Che poi, per precisare: la grande massa di tifosi presente all’esterno del Mestalla era invece a regola? Rispondete voi. La risposta è ovvia. Non vogliamo schierarci, né puntare il dito ingiustamente senza sapere la realtà dei fatti. Una cosa è certa: il caso ormai è esploso e siamo sicuri che nei prossimi giorni ne sentiremo delle belle, nuove e stravaganti.

Ventata d’aria fresca invece in casa Inter. Mauro Icardi è ufficialmente un calciatore del Psg. I tifosi dell’Inter, ora, possono dormire sogni più tranquilli. Erano gli stessi tifosi che mesi fa invocavano il nome del proprio capitano. Giustificabili anche loro, sia chiaro. Certe vicende fanno male al cuore. Ma chi ci guadagna in tutta questa storia? Tutti. La società milanese ha rischiato di perdere un calciatore a parametro zero. Lo stesso giocatore che, qualche tempo fa, valeva almeno 100 milioni. Grande mossa tattica di Beppe Marotta, che si conferma abile dirigente. Ci guadagnano anche Antonio Conte e la rosa nerazzurra. Il tecnico salentino non dovrà risolvere grane spinose nello spogliatoio, anche perché l’attaccante argentino, in questo momento, non è ben visto come una volta dai suoi ormai ex compagni. Ci guadagna anche Wanda Nara, moglie-procuratore di Icardi. Attaccata da diversi elementi, si è presa una gran bella rivincita. Una rivincita di classe. Infine, ci guadagna lo stesso attaccante. Da beniamino a esubero fino a ridiventare beniamino. A Parigi sta bene; nell’ultimo periodo pre-Covid non ha segnato molto, ma l’impatto dell’argentino in terra francese è stato assolutamente positivo. Nulla da dire a nessuno, dunque. La storia si conclude bene per tutti. 

Pillole di mercato. La telenovela Miralem Pjanić – Arthur sta superando quella tra Icardi e l’Inter. Il centrocampista blaugrana non vuole lasciare la Spagna. Un secco no. La trattativa potrebbe subire un’accelerata solo con un cambio di idea del brasiliano, che però pare difficile. Il bosniaco, nel frattempo, continua ad allenarsi. Il problema di Maurizio Sarri ora potrebbe essere serio: il centrocampista bianconero ha la testa per ricominciare a giocare? Si spera, per la società e la squadra torinese. Altra vicenda legata all’Inter: Lautaro Martinez. Le volontà sembrano chiare, da ambo le parti. L’argentino vorrebbe giocare al fianco di Leo Messi, l’Inter vuole il pagamento dei 111 milioni della clausola. Nei due verbi dei due periodi c’è il condizionale “vorrebbe” che chissà quanto condizionale è in realtà. Ribadiamo un’altra cosa: Marotta è troppo intelligente per farsi trovare impreparato e siamo sicuri che, in caso di addio del Toro, il sostituto sia stato già preso. Bisogna solo aspettare. Ultimo capitolo: Sandro Tonali. Il talentuoso centrocampista è la gallina dalle uova d’oro di Massimo Cellino, che spera di poterlo vendere a suon di milioni. Il dilemma è però il seguente: prima del Covid valeva circa 65 milioni, quelli offerti dal Barcellona tempo fa. Ora, il prezzo è sceso e si aggira intorno ai 35 milioni. Transfermarkt lo valuta circa 31 milioni, il CIES gli attribuisce un valore tra i 30 e 40 milioni. La guerra, come nella maggior parte delle volte, è tra Juventus e Inter. Il centrocampista piace, ma nulla è ancora deciso. Anche in questo caso bisogna aspettare.

Ma, per aspettare, ora non c’è tempo. Siamo stati tre mesi in standby, e ora possiamo finalmente fare il conto alla rovescia per qualcosa che ci mancava come il pane. Continueranno le discussioni, tra cristallizzazioni varie e algoritmi non condivisi. Sta finalmente tornando la normalità, torneranno gli scontri salvezza e le lotte da Champions, torneranno gol, autogol, urla e infortuni (si spera di no), torneranno esoneri, dimissioni e chissà cos’altro. Tutto questo tornerà. E quanto ci è mancato.

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