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Juve: la Uefa torna all’attacco

Sotto osservazione il deficit registrato nel triennio 2022-25: si rischiano sanzioni e limitazioni alle rose per le coppe europee

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L'Allianz Stadium
L'Allianz Stadium (©Juventus FC)

Il 18 settembre scorso la Uefa ha ufficialmente aperto un procedimento nei confronti della Juventus. La motivazione riguarda una possibile violazione del settlement agreement siglato nel 2022. La conferma arriva direttamente dal club bianconero, che ha inserito la notizia nella sezione dedicata ai rischi principali del bilancio 2024-25, reso pubblico in vista della prossima assemblea degli azionisti.

Nel mirino i conti del triennio

Cosa contesta la Uefa alla Juventus?
Secondo quanto emerso, l’organo di controllo avrebbe puntato l’attenzione sul mancato rispetto dei limiti di perdita previsti dal Fair Play Finanziario, in particolare dalla Football Earning Rule.  

Nel triennio 2022-2025, infatti, il club avrebbe accumulato perdite ben superiori alla soglia complessiva di 60 milioni di euro fissata dal regolamento.  

Già prima del 2022, la Juventus, come altri club europei, aveva sforato i parametri stabiliti. Per questo la Uefa aveva concesso un piano di rientro graduale, accompagnato da sanzioni concordate e da obiettivi progressivi di riduzione del disavanzo.  

Un rosso pesante e sanzioni in vista 

Ma cosa rischia ora la Juventus?
I numeri parlano chiaro: circa 378 milioni di perdite nette negli ultimi tre bilanci. Un rosso importante, che colloca il club bianconero indietro rispetto ad altri nella corsa al risanamento economico.  

L’apertura del procedimento, dunque, era prevedibile e potrebbe sfociare in una multa di alcuni milioni di euro, oltre a restrizioni sulle liste Uefa per le prossime competizioni europee.  

Le carte della difesa bianconera 

Damien Comolli, prossimo amministratore delegato della Juventus (© Juventus FC)

Damien Comolli, prossimo amministratore delegato della Juventus (© Juventus FC)

Dalla Continassa, però, filtra un cauto ottimismo. La Juventus punta, infatti, a far valere alcune attenuanti che possano alleggerire la mano della Uefa. Tra queste, il miglioramento dei conti: dalle perdite di 123,9 milioni del 2021-22 e 199,2 milioni del 2022-23, si è scesi ai 58 milioni dell’ultimo esercizio. Segnali di una gestione più prudente, che evidenzia un’inversione di tendenza.  

Altro punto chiave: la penalizzazione subita nella stagione 2022-23, quando l’esclusione dalle coppe (decisa proprio dalla Uefa) avrebbe inciso per circa 100 milioni di euro sul bilancio.  

Inoltre, il club sostiene di rispettare gli altri due criteri fondamentali del Fair Play Finanziario: nessun debito scaduto e un Squad Cost Ratio (rapporto tra stipendi, ammortamenti e ricavi) finalmente sotto la soglia del 70%.  

Verso un equilibrio più stabile  

Riuscirà la Juventus a tornare davvero su binari sostenibili?
Il bilancio del 2024-25 rappresenta un passo nella giusta direzione. L’obiettivo dichiarato è tornare a un modello economico autosufficiente, in cui le risorse generate dal business possano sostenere le ambizioni sportive, senza più dipendere dagli interventi dell’azionista.  

I ricavi operativi restano solidi e consentono di mantenere un livello competitivo elevato. La sfida, adesso, è proseguire su questa linea di rigore finanziario, evitando gli errori del passato e consolidando una ripresa che, almeno nei numeri, sembra finalmente avviata.

Fonte: Alessandro F. Giudice, Stadio

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