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1000cuori a SportItalia! – 8 Ott

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Due giorni a Milano. Due giorni in una redazione come Sportitalia, ti fanno capire che il giornalista sportivo è un bellissimo lavoro ma che comporta dei sacrifici. Non è un lavoro come un altro. Al sabato sera i tuoi amici escono, tu molto probabilmente sei in redazione. Fai la cronaca dell’anticipo, monti il servizio delle interviste. Ma se hai passione per questo lavoro, non senti la fatica o comunque la nascondi.

Questa è la prima regola fondamentale: vuoi fare il giornalista? Preparati a fare un vita “diversa”. O meglio se vuoi fare il giornalista in una redazione televisiva come Sportitalia.

Come ha spiegato, infatti, Fabrizio Biasin, prima firma di Libero, nel primo giorno di Workshop, fare il giornalista televisivo è un tipo di lavoro, essere giornalista di carta stampata è un altro. Chi lavora in una redazione televisiva usa un linguaggio, chi scrive ne usa un altro.

Ma la cosa essenziale, come ha ribadito l’avvocato Di Cintio, legale del Novara e docente del Workshop, è che il giornalista abbia una conoscenza ampia di tutti gli aspetti dello sport. Sì perché al giorno d’oggi il calcio non ha più solo un aspetto ludico, ma anche economico e legale.

Questo perché la comunicazione sta diventando sempre più fondamentale e un giornalista non si può permettere di trascrivere in maniera errata ciò che gli viene detto dall’intervistato (procuratore, dirigente, avvocato).

L’avvocato Di Cintio ha poi continuato spiegando la differenza che c’è tra un direttore di una testata online e il direttore di carta stampata. Mentre il primo può non essere responsabile diretto di tutti gli articoli che vengono scritti, visto che sarebbe impossibile correggerli tutti, il direttore di carta stampata è responsabile di tutto il giornale.

Un’altra lezione interessante è stata quella di Giovanni Capuano, giornalista di Radio 24 e di Panorama. Interessante perché incentrata su come funziona la radio. La prima frase che mi ha colpito è stata che la radio è un mezzo molto potente ed è forse più ascoltata della televisione. Un mezzo potente perché costa poco ed è più facile trovare qualcuno che ti dia la possibilità di ideare un tuo programma.

Ma anche per lavorare in radio bisogna essere in grado di parlare vari linguaggi. Bisogna avere sempre qualcosa da argomentare perché tu devi intrattenere lo spettatore, sapendo che a differenza della televisione non ci sono immagini.

Due giorni a Sportitalia. Tante cose imparate e ancora tanto da provare.

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