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Il gran finale di Stranger Things arriva in due volumi su Netflix

Dopo tre anni di attesa, la stagione finale di Stranger Things arriverà su Netflix in due volumi, il 27 novembre e il 31 dicembre, con un episodio conclusivo di tre ore. I fratelli Duffer promettono un inizio esplosivo e un finale epico, mentre la serie si prepara ad affrontare definitivamente Vecna.

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«Ovunque conduca il sangue, devi combattere un’ultima volta. Chiudiamo questa storia». Queste sono le parole cariche di pathos pronunciate da Hopper (David Harbour) a Undici (Millie Bobby Brown) con cui si conclude il teaser trailer che Netflix ha lanciato per annunciare il capitolo finale della serie Stranger Things.

La stagione finale arriva in due volumi

Dopo tre anni dalla messa in onda della quarta stagione, l’attesa è dunque finita. Gli episodi verranno trasmessi sulla piattaforma in due volumi separati. L’appuntamento è fissato per il 27 novembre e per il 31 dicembre. L’episodio conclusivo terrà incollati allo schermo gli spettatori per ben tre ore durante la serata di capodanno. Il trailer sulle note della canzone di Child in time dei Deep Purple, coinvolge lo spettatore e lo trascina in un’atmosfera epica, intrisa di tensione emotiva e drammaticità.

I fratelli Duffer promettono un inizio esplosivo per la stagione finale

A proposito del gran finale, i fratelli Duffer, registi e sceneggiatori della serie, hanno dichiarato per presentare le vicende conclusive della storia: «The Crowl è il nostro episodio premiere preferito e più incredibile dei tempi della prima stagione e il secondo ha di gran lunga l’apertura più folle che abbiamo mai fatto. Una delle sequenze di cui siamo più orgogliosi». La prima stagione, uscita il 15 luglio 2016 su Netflix, ottenne un successo inaspettato. E’ nata come una produzione autoconclusiva che attingeva dalle atmosfere e dalle suggestioni create dagli horror fantascientifici degli anni ’80 e che si ispirava ai film di registi del calibro di Lynch, geniale ideatore di Twin Peaks e Spielberg che con il suo E.T. ha scritto una pagina importante della storia del genere fantasy.

Dove eravamo rimasti?

Ambientata nella cittadina immaginaria di Hawkins, in Indiana, nel novembre del 1983, la trama si sviluppa assumendo fin da subito connotati misteriosi e perturbanti. Tutto ha inizio con il rapimento di un ragazzo di nome Will Byers mentre torna a casa in bicicletta e  l’incontro che avviene durante le ricerche del ragazzo scomparso tra gli amici di Will e una bambina dai poteri psichici, Undici, scappata da un laboratorio segreto. Trascorsi nove anni dall’inizio della storia e tre anni dall’uscita dell’ultima stagione è facile immaginare che molti abbiano difficoltà nel ricordare come si siano sviluppate le vicende nel corso di questo lungo arco di tempo. A che punto eravamo rimasti? L’unica certezza è quella di una colonna sonora che è incentrata sul brano preferito di Max (Sadie Sink), Running Up That Hill di Kate Bush che è diventata un’arma di difesa contro i poteri oscuri di Vecna. Per l’utilizzo che se ne fa nella serie è riuscita a scalare di nuovo tutte le classifiche.

Il gran finale

L’ultimo capitolo della storia prende avvio dalla quarantena militare a cui la cittadina è sottoposta e dall’urgenza di affrontare definitivamente Vecna. Undici è costretta a nascondersi nuovamente, mentre il gruppo di amici si unisce per l’ultima battaglia contro le forze oscure. Sul finale di questa serie verranno sicuramente versati fiumi di inchiostro. Molto si sta già scrivendo come nell’autorevole quotidiano britannico, Guardian, che non cela le sue perplessità riguardo alle aspettative legate a questo atto conclusivo. «Oggettivamente, non dovreste essere eccitati per il ritorno di Stranger Things, è diventato il simbolo di tutto ciò che non va nell’era dello streaming tv». Tuttavia, prosegue, uno spiraglio di speranza potrebbe essere rappresentato dal recupero di un tema profondo della trama, ovvero quello del rapporto che si instaura tra un uomo e una ragazzina i quali, grazie al loro legame, riescono a salvarsi l’un l’altro.

Nel corso di questi anni, nonostante il successo, la serie ha sempre attirato delle critiche. Una di queste è legata agli stipendi da sei zeri e alla lunghezza degli episodi che in questa ultima serie tenderà ad aumentare, facendo lievitare i costi di produzione.

E’ certo che tutto ciò che verrà detto da qui al 27 novembre alimenterà la curiosità di un pubblico che attende ormai da molto tempo. Almeno per il numero di spettatori sicuramente sarà un successo. In fondo, come diceva Oscar Wilde, ‘l’importante è che se ne parli‘.

(Fonte: Quotidiano Nazionale, Costanza Chirdo)

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