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Il regista del grottesco e del sublime, Tim Burton al Giffoni Film Festival annuncia la nuova stagione di Mercoledì

Tim Burton, ospite al Giffoni Film Festival, presenta la nuova stagione di Mercoledì e si racconta con sincerità ai giovani giurati. Parla di sé, del suo stile, del legame con Johnny Depp, del peso dei social e del valore dell’autenticità. Annunciata anche la presenza di Lady Gaga nel cast.

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Con una semplicità disarmante Tim Burton fa il suo ingresso nella sala del Truffaut del Giffoni film festival, con i capelli arruffati e lo sguardo sorpreso per l’entusiasmo dei 700 ragazzi che compongono la giuria del festival, giovani provenienti da mezzo mondo perfino dal Brasile, dall’India ma anche dalla Grecia, Bielorussia e Macedonia. Il colpo d’occhio deve essere stato davvero entusiasmante in quanto il regista si è trovato di fronte ad un pubblico che indossava la maschera di Mercoledì. «Mercoledì? È un’emarginata, proprio come me. E per questo la amo. C’è una parte di quella sedicenne disadattata in me: Mercoledì sono io».

Segui la tua passione: il consiglio di Tim Burton tra disegno, cinema e creatività

L’incontro è, infatti, un’occasione per presentare la seconda stagione della serie Netflix che andrà in onda in due parti. I primi episodi saranno disponibili sulla piattaforma il 6 agosto mentre la seconda parte uscirà il 3 settembre. L’evento, tuttavia, è stato seguito anche da numerosi giornalisti che, conoscendo le difficoltà di Burton di relazionarsi con la stampa, erano curiosi di ascoltare le risposte alle numerose domande poste dai giovani giurati con i quali il regista si è intrattenuto in modo più rilassato. Le soprese non sono mancate e il registra ha raccontato molto di sé, soffermandosi sul rapporto che ha con la fama e inoltre ha elargito preziosi consigli al suo pubblico. Tim Burton ha infatti confessato: «Non lo so ho un gran talento, credo di no: forse so fare soltanto poche cose. Non pensavo neanche che sarei diventato un regista di film. A me piaceva disegnare. Disegnavo in un modo tutto mio, che non piaceva. Mi consigliarono di cambiare stile. Avevo iniziato a farlo. Poi mi sono detto: al diavolo, io continuo a disegnare a modo mio! E quella è stata la mia fortuna. Non ho mai pensato ‘farò il regista’. È stato un viaggio strano. Ma a chi mi chiede un consiglio, dico: segui la tua passione».

Mercoledì siamo tutti noi: esclusione, identità e il mondo alienante dei social

Un delicato argomento sul quale Burton ha voluto soffermarsi è quello dei social media, riflettendo proprio sugli effetti che i social generano sulla generazione di oggi. Ha confessato che egli non sarebbe riuscito a vivere in un mondo come quello in cui viviamo, nel quale prevale spesso la cattiveria, l’invidia che emerge dai tanti commenti lasciati dagli utenti sotto ai post. Il regista a tale proposito ha detto: «Quando leggo certi commenti che fanno su di me, mi vorrei uccidere! La gente può essere molto cattiva. Ragazzi, non leggete quello che scrivono di voi sui social media. Seguite la vostra strada, coltivate il vostro sogno, la vostra creatività». In fondo a pensarci bene la serie Mercoledì racconta le vicende di una ragazza emarginata, esclusa dagli esclusi, che vive in una scuola, Nevermore, frequentata da emarginati, una realtà alienante in quanta separata dalla realtà che presenta tratti comuni con quello che è il mondo di oggi visto attraverso uno schermo distopico in cui ciò che conta è apparire e omologarsi. I social infatti sono l’origine di una alienazione comune, e chi non si attiene a determinati modelli viene emarginato in quanto diverso, proprio come Mercoledì. In fondo, forse Mercoledì siamo tutti noi.

Burton su Johnny Depp e l’anima dei suoi film: tra malinconia, gotico e sublime

Non sono mancate le domande su Johnny Depp con il quale il regista ha girato ben otto film da Edwuard mani di forbice, passando per Sleepy Hallow, Ed Wood e Sweeney Todd. Burton ha spiegato che di questo attore lo aveva colpito non soltanto che fosse un sex symbol ma soprattutto perché attraverso il suo sguardo intenso celava una significativa malinconia. Un attore che si adatta bene ai film gotici dall’atmosfera cupa e dark. Tuttavia, il regista a proposito di questo colore tetro con cui dipinge le sue pellicole sostiene: «Ma io non mi sento dark! È che la vita è luce e buio insieme, è un misto di cose allegre e cose tristi. E i miei film sono così come io vedo la vita». Un artista che è sempre riuscito quindi ad intessere trame, intersecando grottesco e sublime.

Edward sono io

Di fronte all’entusiasmo dei ragazzi mascherati egli ha esclamato: «Sembra il mio funerale», una battuta che tuttavia non può essere che definita dark. Dei suoi film inoltre aggiunge che ama crearli ma non rivederli. «Io sono un uomo che ama fare: non sono bravo a parlare, non sono bravo a comunicare in altro modo». Le sue opere dunque sono il cannocchiale con cui scorge il mondo e i suoi particolari incastonando ogni dettaglio, di luce e ombra, nelle sue sceneggiature. A proposito delle sue creazioni afferma che il suo personaggio preferito è Edward mani di forbice in quanto rappresenta lui da ragazzo. Raccontando alcuni aneddoti della sua carriera ha ricordato di aver trascorso del tempo con il Conte Dracula, ovvero con Christopher Lee che ha interpretato questo iconico personaggio

L’attesa dunque sta per finire. Della serie sappiamo che del cast farà parte la divina Lady Gaga per la quale Burton ha speso parole lusinghiere, affermando che è un’artista a tutto tondo per la quale prova stima e ammirazione.

Siamo certi che sarà di nuovo un successo.

(Fonte: Giovanni Bogani, Quotidiano Nazionale)

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