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Live Aid: quarant’anni fa il concerto che unì il mondo contro la fame
Quarant’anni fa, il 13 luglio 1984, si tenne il Live Aid, un evento musicale benefico ideato da Bob Geldof per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni colpite dalla carestia in Etiopia.
Il 13 luglio 1985 rappresenta una data cruciale per la storia della musica. L’organizzazione di un significativo spettacolo televisivo benefico, il Live Aid che fu visto da quasi due miliardi di telespettatori. L’evento fu organizzato con la finalità di raccogliere fondi per sostenere le popolazioni colpite dalla carestia. 150 milioni di sterline furono devolute alle popolazioni africane.
Live Aid: un evento mediatico dalla portata storica
Quarant’anni fa, Bob Geldof, leader della band irlandese dei Boomtown Rats, diede vita ad un’iniziativa che ha segnato un’epoca. Uno spettacolo epocale che per la prima volta usava il potere mediatico e commerciale delle star della musica del momento per sensibilizzare e richiamare l’attenzione sulla crisi umanitaria. Il Live Aid, con il 90% delle tv mondiali, fu connesso per sedici ore da sedici satelliti. Sui palchi allestiti a Londra e Philadelphia si esibirono settanta artisti tra cui Paul McCartney, Queen, David Bowie, Led Zeppelin, Madonna, U2 e Phil Collins.
La musica, raggiungendo un’utenza molto ampia, acquistò così un ruolo importante nelle cause benefiche. Tale concerto amplificò la voce dell’urgenza sociale.
La genesi dell’evento
Quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario di questo importante evento che fu organizzato molti mesi prima. Era il 23 ottobre 1984 quando Bob Geldof era ospite alla presentazione di un libro di Peter York nel quartiere di Mayfair, nel cuore di Londra. Casualmente, prima di partecipare all’evento mondano, accendendo la tv, vide un programma che lo colpì profondamente. Il tg della Bbc aveva mandato in onda un reportage di Michael Buerk che mostrava le immagini della carestia in Etiopia. Rimase emotivamente scosso dalla contrapposizione di due realtà profondamente diverse. Il contrasto tra la mondanità dell’evento a cui lui stesso doveva partecipare e la sofferenza in un contesto di povertà e di fame.
Do They Know It’s Christmas? – l’inizio dell’attivismo musicale
Il cantante irlandese, poco dopo, prese contatto con il produttore discografico e leader degli Ultravox, Midge Ure. Da questa collaborazione fu concepita la canzone Do they know it’s Christmas?. Il 25 novembre 1984, in sala di registrazione si riunirono le figure più rilevanti del pop britannico che insieme diedero vita alla Band Aid. Tra i molti artisti presero parte i Duran Duran, gli Spandau Ballet, Phil Collins, George Micheal e Sting. La canzone ebbe un successo clamoroso, furono vendute un milione di copie in una sola settimana.
Da tutto questo nacque il Live Aid.
Bob Geldof riuscì così a creare un movimento globale di solidarietà. Da quel momento l’industria musicale e dell’intrattenimento superò i propri confini, contribuì a sensibilizzare l’opinione pubblica. Uno sguardo attraverso ciò che accade nel mondo, proiettando la musica in un impegno sociale concreto con lo scopo di portare consapevolezza. La musica diventa attivismo e il musicista portatore di valori.
L’incontro con Madre Teresa di Calcutta e i riconoscimenti a Bob Geldof
L’organizzatore si recò più volte in Africa. I viaggi erano finalizzati alla distribuzione dei fondi raccolti con Band Aid e con la vendita delle copie della canzone. All’aeroporto di Addis Abeba, in Etiopia incontrò Madre Teresa di Calcutta, figura modello di solidarietà e amore disinteressato verso i più poveri.
Geldof fu proposto per ricevere il premio Nobel per la Pace nel 1986. Tuttavia, la sua candidatura non vinse. Ricevette invece altri riconoscimenti internazionali come il titolo onorifico di Sir nel Regno Unito.
L’opera di sensibilizzazione coinvolse anche gli Stati Uniti che, con la canzone We are the world, diedero vita al progetto USA for Africa. Furono organizzate iniziative minori come Brafa, un collettivo di artisti reggae britannici. Anch’esso fu fondato con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare le popolazioni bisognose in Etiopia. Il ricavato della vendita dei dischi e dei concerti di beneficenza fu devoluto all’organizzazione umanitaria Save the Children.
Il Live 8: vent’anni dopo, un nuovo appello ai leader del G8
Il 2 luglio 2005, vent’anni dopo il Live Aid, fu organizzato un altro evento conosciuto come Live 8. L’intento era quello di convincere i leader del G8 che si sarebbero riuniti in Scozia pochi giorni dopo, a cancellare il debito dei paesi più poveri dell’Africa e di aumentare di conseguenza gli aiuti umanitari. Il pubblico accorse nelle piazze delle capitali più importanti: a Parigi, Berlino, Roma, Tokyo e Mosca. In quell’occasione fecero sentire la propria voce artisti come i Pink Floyd con Roger Waters e ancora Madonna, gli U2 e Paul McCartney.
Per celebrare il quarantesimo anniversario del Live Aid
Per il quarantesimo anniversario di questo concerto, la Bbc ha prodotto un documentario suddiviso in tre puntate, Live Aid at 40. When Rock’n’Roll Took on the World. Il programma raccoglie le varie testimonianze di coloro che vissero questo particolare momento, tra cui quella di Tony Blair. Egli, in modo molto acuto, affermò che grazie a questo evento «milioni di persone oggi sono vive mentre altrimenti non lo sarebbero». Nel frattempo in Italia vengono pubblicati libri come Live Aid: Il suono di un’era di Gabriele Medeot.
(Fonte: Quotidiano Nazionale)
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