Seguici su

Magazine

The Song is Over Tour: gli Who sono tornati in Italia per il loro tour d’addio celebrando 61 anni di storia rock

Gli Who hanno dato il via al loro tour d’addio, “The Song is Over Tour”, con una prima mondiale a Piazzola sul Brenta. Pete Townshend e Roger Daltrey, ormai ottantenni, hanno offerto uno show emozionante tra classici intramontabili e forti messaggi di pace

Pubblicato

il

«Il vero addio degli Who sarà quando Roger o io cadremo morti sul palco o non riusciremo più ad intenderci come accaduto finora». Così il chitarrista della band ha dichiarato per annunciare il giro di concerti nordamericani in partenza il 16 agosto dalla Amerant Bank Arena di Sunrise, in Florida. Ieri sera a Piazzola sul Brenta, nei pressi di Padova, lo storico gruppo degli Who si è esibito per la prima mondiale scegliendo come cornice Villa Contarini Camerini. Domani sera, 22 luglio, è attesa la seconda data in Italia all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano.

Un tour tra ricordi, amore e risate: l’addio epico degli Who al loro pubblico

La scelta del titolo del tour, The Song is Over Tour, non è affatto casuale. Pete Townshend ha spiegato che saranno concerti all’insegna di «bei ricordi, amore e risate». Dopo 61 anni di attività, l’epilogo sembra ormai avvicinarsi. Tuttavia, di questa lunga strada percorsa rimane l’epica storia di una band che lascia segni indelebili nel panorama musicale del rock. I seimila spettatori presenti hanno acclamato brani come Who areyou, 5:15, Love, reign o’er me, My generation, Won’t get fooled again a dimostrazione del fatto che i due «ragazzi» protagonisti sono ancora ben affiatati.

Nonostante l’ottantunenne Daltrey abbia rivelato di essere parzialmente sordo e di avere dei seri problemi di vista che potrebbero portarlo alla cecità, la sua voce non ha tradito le aspettative, riuscendo ancora attraverso il suo urlo inconfondibile a coinvolgere il pubblico e a dominare la scena. Laddove è mancata la presenza scenica, ci ha pensato la chitarra di Pete Townshend a trasmettere energia trovando inoltre uno spazio come cantante in I‘m one ed Eminence front. Sul palco ad affiancarli sono saliti anche il fratello Simon Townshend alla chitarra ritmica, John Button al basso e Loren Gold alle tastiere.

Sulle note di See me, feel me è apparsa sul grande schermo montato sul palco l’immagine di un dito puntato sul pubblico tra colombe bianche come a voler ricordare che la pace è un diritto che dovrebbe essere di tutti e un tema su cui nessuno dovrebbe esimersi dal riflettere soprattutto in un contesto come quello odierno.

Il licenziamento di Zak Starkey

Sulla vendita dei biglietti dei concerti italiani che non ha raggiunto i numeri sperati pesa certamente la difficile situazione che si è venuta a creare con il drastico licenziamento voluto da Daltrey del batterista Zak Starkey, maturato dopo 29 anni di sodalizio. Un fatto che ha prodotto uno strappo nella band ma anche tra i fan. L’evento ha suscitato la reazione piccata del padre del batterista, Ringo Starr, il quale ha definito Roger «un’omuncolo» in seguito alla sostituzione del figlio con Scott Devours. Tuttavia, è da prendere in considerazione che, sulla partecipazione del pubblico italiano, abbia inciso il fatto che in 60 anni di storia i Who si sono esibiti nel nostro Paese solo 6 volte.

The song is over: la chiusura del sipario

Il gruppo ha vissuto alcuni momenti critici. Tuttavia, nonostante la morte del batterista Keith Moon, nel 1978, e del bassista John Entwistle, nel 2002, il duo Daltrey e Townshend ha continuato a cantare e a pubblicare album. Adesso, con le crescenti incertezze espresse dal chitarrista la strada sembra essere giunta al termine.

Ai fan sarà tornata alla mente una delle ballate più malinconiche scritte nel 1971 da Townshend, The song is over, brano che, sebbene ieri sera non sia stato interpretato, può ben rappresentare lo stato d’animo del momento che precede la chiusura di un sipario.

(Fonte: Andrea Spinelli, Quotidiano Nazionale)

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *