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“Tutto ’75-’25”: Finardi celebra 50 anni di musica

Eugenio Finardi a Jesi per una delle date del suo nuovo tour “Tutto ’75-’25”, cominciato a maggio, in occasione dei 50 anni dal suo esordio discografico. Il concerto è stato inserito nel Festival Pergolesi Spontini. Il tour proseguirà in diverse città italiane, portando in scena mezzo secolo di storia musicale.

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In occasione della venticinquesima edizione del Festival Pergolesi Spontini, questa sera dalle ore 21, in piazza Federico II, sale sul palco Eugenio Finardi con il concerto “Tutto ’75- ’25“. Questo è il titolo scelto per il suo nuovo disco e per il tour che celebra cinquant’anni dall’esordio del suo primo LP, Non gettate alcun oggetto dai finestrini.

Anni ’70, un mondo difficile da spiegare

In una intervista è stato chiesto a Finardi che cosa sia cambiato da quando si stava  «bene, cantando di gioia e di rivoluzione» Il cantautore ha risposto che tutto è cambiato e che quello degli anni ’70 è un mondo difficile da spiegare, una sorta di mondo ideale che è impossibile da decifrare oggi. E anche le sue canzoni, spiega Finardi, non possono ancora oggi descrivere gli anni ‘7o. L’intento del cantautore era quello di realizzare brani che fossero il più possibile universali e non contestualizzati a quella realtà particolare.

Ideologie, la prigione degli ideali

Finardi ha dichiarato che ha cantato gli ideali che sono tutt’ora gli stessi. Tuttavia, sostiene che tali ideali si siano realizzati e attuati all’interno di una sorta di micro-realtà e cristallizzati in ideologie ma queste ultime «in fondo, sono la prigione degli ideali». Nella rappresentazione che egli fa del tempo presente, sottolinea che si è persa ormai la gioia e la volontà di condurre una rivoluzione. In questo tempo il concetto di gioia è sfumato, è cambiato ed è diverso rispetto a qualche tempo fa. Lo si percepisce dai ragazzi e da come essi vivono la loro vita. La rivoluzione e l’istinto a sovvertire l’ordine ormai si sono persi. Il manifesto di cui il cantautore si era fatto portavoce si ispirava ai principi della condivisione e dell’amore libero, un’idealismo per così dire hippie.

Con l’arrivo degli anni ’80, così ha sottolineato Finardi, l’immagine è diventata sempre più importante, il fulcro che ormai attrae a sé tutta l’attenzione. La musica è diventata solo «un ingrediente di un grandissimo show».

Finardi e la poesia: il riconoscimento inatteso

Insignito di uno dei più importanti premi italiani di poesia, il Tirinnanzi alla carriera che gli è stato conferito nel 2023 e a proposito del suo rapporto con la poesia, Finardi ha dichiarato di non essersi mai pensato come poeta ma molti tra essi hanno ritenuto che i testi dei brani da lui scritti possano essere riconosciuti e classificati come testi poetici. «E’ come se mi avessero detto: ‘Canta bene, scrive bene ma soprattutto è un amante eccezionale’». Probabilmente è questo il senso dell’essere poeta: sentire, amare e poi scrivere. E’ stato un onore essere stato premiato in qualcosa per cui non ha mai osato riconoscersi.

Un tour atteso e un ritorno nelle Marche

Le aspettative per questo nuovo tour sono quelle di essere seguito da un grande pubblico, a Jesi è tutto esaurito. Una data importante questa perché questa è la città natale di Maximilian Agostini, il suo tastierista. Una serata dunque che si trasforma per rincontrare amici ed ex fidanzate, ha detto scherzando. Le Marche sono una regione alla quale Finardi dice essere molto legato e di conoscere anche piuttosto bene anche grazie all’amico e suo chitarrista Marco Poeta, il quale lo ha accompagnato nelle visite di alcune zone interne di questa regione tra cui Urbino e Treia. Ci sono «meravigliose città» che ha confessato di adorare.

Le prossime date del tour

Dopo Jesi proseguirà il 4 agosto a Scarlino (Grosseto), l’11 agosto a Binari (Sassari) con ingresso gratuito, così come il 19 agosto quando salirà sul palco a Castellana Grotte (Bari). Il 27 agosto si esibirà ad Arcidosso (Grosseto), il 28 agosto a Gubbio. A settembre sono in programma due concerti che si terranno il 7 a Monopoli (Bari) e l’8 a Soleto (Lecce).

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