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24 Ore di Daytona 2024 | Ferrari regina in GTD Pro, le Iron Dames salvano Lamborghini

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La 24 Ore di Daytona 2024 è andata agli archivi con una vittoria targata Motor Valley, grazie alla Ferrari 296 GT3 #62 di Risi Competizione, trionfatrice in classe GTD Pro, al secondo posto in GTP per la Cadillac #31 del team Whelen, e all’argento e bronzo di categoria GTD per le Ferrari #21 di AF Corse e #34 del Conquest Racing. Nulla da fare per Lamborghini, colpita da parecchi problemi a diversi livelli, che si deve consolare con il settimo posto in GTD Pro dell’Iron Lynx #19 e del sesto piazzamento in GTD ottenuto dalle Iron Dames #83. La gara si è tinta di giallo nelle ultime battute, quando l’esposizione anticipata della bandiera a scacchi ha interrotto anzitempo una corsa che si stava concludendo sul filo di lana, nonostante le quasi 24 ore di durata.

GTP

Nella categoria di riferimento, la GTP, Cadillac ha mostrato i muscoli fin dalle qualifiche conquistando non solo la pole position dalla quale è partita la #31 guidata da Jack Aitken, Tom Blomqvist e Pipo Derani, ma l’intera prima fila con l’altra V-Series.R che scattava seconda. Bene anche le BMW con la #25 del team RLL che si è piazzata quarta, mentre la #24 solo ottava.

Alla partenza le Cadillac scattano bene, con la Porshce #7 guidata da Nasr che prova ad insidiarle, ma la #01 dopo poche curve riesce a tornare dietro alla sua sorella #31 e a ricompletare la doppietta per la squadra americana. Le case che nelle prime ore si contendono le prime posizioni, si alternano, anche con strategie diverse effettuate durante le soste e le bandiere gialle sventolate a causa di errori e incidenti che richiedono l’intervento in pista da parte dei commissari. 

Verso metà gara sono una la Cadillac #01 dopo un lungo ha colpito un detrito costringendo Sébastien Bourdais a fermarsi ai box per sistemare i danni subiti. Stop che gli ha fatto accumulare un giro di ritardo, prima di rientrare in pista. Anche le Acura, dominatrici nel 2023, hanno sofferto molti problemi che ne hanno compromesso le performance, almeno fino a qui. BMW invece ha continuato a rendersi protagonista per il podio dietro la V-Series.R #31 e la Porsche #6.

Durante la 13esima ora è la BMW #24 ad accusare problemi con Dries Vanthoor che si ferma a bordo pista tentando di farla ripartire, ma invano. Di conseguenza viene chiamato il full course yellow e tutti rientrano ai box per il pit stop. Oltre il danno per la vettura tedesca #24 c’è una penalità di Stop&Go di 60″ per essere entrata in pit lane, quando era chiusa. Dopo un ora circa è invece la Cadillac #01 che si ferma accusando problemi tecnici ed è stata poi costretta al ritiro.

Durante la 17esima ora di gara l’Oreca-‘Spike’ #99 ha causato un altro full course yellow, andando lungo e toccando il muretto. Durante l’ennesima neutralizzazione molti ne hanno approfittato per rientrare ai box e alla ripartenza la Cadillac #31 guidata da Pipo Derani è stata ingaggiata dalla 963 #6 guidata da Mathieu Jaminet e dalla #7 che con un gran ritmo stava rimontanto e recuperando sulla coppia di testa. Alla sosta effettuata poco dopo Matt Campbell alla guida della Porsche #7 è riuscita a sopravanzare la V-Series.R guidata da Aitken, il quale però ha impiegato pochi giri prima di riprendersi la leadership.

A tre ore dalla fine la lotta per la vittoria è riservata sempre di più tra la Casa di Stoccarda e quella americana. La Porsche #7 ha preso la testa della corsa provando un allungo sulla Cadillac #31, che insegue. Botta e risposta continuo tra le due vetture che si sorpassano a vicenda grazie anche alle diverse strategie. Il punto di svolta della corsa potrebbe arrivare durante l’ultima ora di questa imprevedibile 24 Ore di Daytona. La Lexus GT3 #14 di Vasseur Sullivan si ferma per problemi al motore, con la vettura in fiamme. Questo causa l’ennesimo FCY che neutralizza ancora una volta la gara. Giro di soste ai box per i leader della GTP con la Cadillac #31 che perde la prima posizione sulla Porsche #7.

Alla ripartenza la 963 scappa via con la V-Series.R che insegue da vicino, cercando il momento giusto per l’attacco. Negli ultimi 20 minuti il traffico dei doppiati la fa da padrone. Una variabile che potrebbe cambiare le carte in tavola in qualsiasi momento, ma la Cadillac #31 guidata da Blomqvist continua a rimanere a tiro della 963 #7 guidata da Nasr. Le due vetture sono infatti separate da meno di un secondo. Con un giro di anticipo si chiude la 24 Ore di Daytona 2024. Posizioni invariate rispetto agli ultimi minuti con la Porsche #7 che precede la Cadillac #31 sul secondo gradino del podio e la Acura #40 a chiudere in terza posizione.

GTD Pro

Nella classe GTD Pro la Ferrari 296 GT3 #62 di Risi Competizione è stata protagonista di una grandissima rimonta fin dai primi giri, conducendo poi la gara per lunghi tratti, messa in crisi solo dalla Corvette #3 all’inizio della seconda metà di gara, dopo la sosta ai box effettuata per cambiare i dischi dei freni, e dalla coriacea BMW M4 GT3 #1 del Paul Miller Motorsport, terza al traguardo. Il ritmo messo in pista dal quartetto formato da Alessandro Pier Guidi, Daniel Serra, Davide Rigon e James Calado, unita ai problemi accusati dalla Corvette ha però permesso alla rossa della scuderia italo-americana di riportarsi in vetta, mantenendo la leadership della corsa nonostante l’assalto finale della Porsche #77 di AO Racing, rimessa in gioco da una neutralizzazione avvenuta a quarantacinque minuti dal termine.

In casa Lamborghini, l’Iron Lynx #60 di Claudio Schiavoni, Matteo Cairoli, Matteo Cressoni e Romain Grosjean è stata messa fuori gioco prematuramente a causa di un problema tecnico che l’ha costretta al ritiro nel cuore della notte, mentre la #19 di Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli, Jordan Pepper e Franck Perera è stata a lungo in lotta per il podio, prima che un problema di surriscaldamento costringesse la squadra a cambiare il radiatore, perdendo tempo prezioso che ha ridimensionato gli obiettivi del sodalizio emiliano-romagnolo, da quel momento in poi rimasto in lotta per un piazzamento in top ten.

GTD

Anche in classe GT Daytona le Ferrari sono state protagoniste di una rincorsa da lontano sin dalle prime battute di gara, mentre la Lamborghini #78 di Forte Racing, condotta da Misha Goikhberg, era protagonista di un testacoda alla Chicane Le Mans terminato contro le barriere, che hanno costretto il team a una lungo lavoro sull’auto per le riparazioni del caso prima del ritorno in pista senza troppe velleità di piazzamento. I problemi hanno colpito anche la Huracán GT3 EVO2 #45 del Wayne Taylor Racing with Andretti, ultima classificata della sua categoria. Protagonista di una gara consistente per larghi tratti la Ferrari #47 del Cetilar Racing, finita fuori dai giochi nella seconda metà gara a causa di due uscite di pista occorse ad Antonio Fuoco.

Le speranze per il cavallino rampante sono state tutte affidate al tridente formato dalla #21 di AF Corse, alla #34 griffata Conquest Racing e dalla #023 del team Triarsi Competizione, in lotta costante con la Mercedes AMG #57, vincitrice della categoria nonostante il pressing di Miguel Molina sulla 296 GT3 #21, seconda a soli due secondi di distacco. La bandiera a scacchi anticipata ha interrotto sul più bello la battaglia tra la #34 e la #021, rispettivamente terza e quarta separate da meno di due decimi al traguardo.

Buona prova per le Iron Dames, ancora alle prese con l’apprendimento della loro Lamborghini Huracán, seste al traguardo. Michelle Gatting, Doriane Pin, Rahel Frey e Sarah Bovy, unico equipaggio interamente femminile in gara, hanno comunque messo in pista una prestazione consistente, non scontata in un mondo così intenso come quello delle competizioni endurance.

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