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Le dichiarazioni dei piloti Ferrari #51 prima della 24 Ore di Le Mans 2025. Giovinazzi: «Strategia più importante del passo»
Le dichiarazioni di Giovinazzi, Pier Guidi e Calado della Ferrari #51 prima della 24 Ore di Le Mans 2025. Giovinazzi: «Non ci siamo nascosti»
da Le Mans – Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado, i tre piloti di punta della Ferrari 499P #51 alla vigilia della 24 Ore di Le Mans 2025, hanno rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa presente in Francia. Tra questi anche 1000 Cuori Rossoblu, con cui i tre alfieri della rossa hanno condiviso le sensazioni dopo le qualifiche e le aspettative per la gara.
Giovinazzi assicura: «Non ci siamo nascosti!»
Giovinazzi ha aperto l’incontro con una riflessione sulle prestazioni in qualifica. Gli è stato chiesto se la Ferrari stesse nascondendo il proprio potenziale, come sostenuto da qualcuno in Cadillac: «Abbiamo spinto e loro hanno fatto P1 e P2. L’anno scorso eravamo P3 e P4, due anni fa P1 e P2. Quest’anno partiamo 7°, 11° e 13°. Non è una buona posizione, ma vedremo innanzitutto la temperatura perché potrebbe essere più fresca dei giorni scorsi. Questo influenzerà il degrado delle gomme e la strategia. La notte sarà decisiva, così come capire quando usare le soft, visto che non abbiamo abbastanza medie per tutta la gara».
Riguardo alla competitività di Cadillac, ha riconosciuto il valore degli avversari. «Sapevamo già che sarebbero stati da battere, sia in qualifica che in gara. Ma ci saranno anche Toyota, BMW e Porsche. Sarà una lotta serrata e spero che per voi sia bello da vedere».
Sui punti critici della pista per la Ferrari, Giovinazzi ha ammesso alcune difficoltà. «Soffriamo molto nel terzo settore e in velocità di punta. Siamo lì, cerchiamo di sopravvivere. In gara la scia e il traffico cambieranno le cose. Sarà più importante avere una buona strategia che il puro passo».
Antonio Giovinazzi durante l’incontro con i media (© 1000 Cuori Rossoblu – Yuri Barbieri)
Parlando della gestione gomme, ha sottolineato l’importanza delle condizioni ambientali. «Se farà caldo come adesso, nemmeno di notte le soft avranno la giusta finestra di utilizzo. Negli ultimi anni era più fresco e si potevano usare fino al mattino. Stavolta sarà diverso».
Spiegando l’alternanza dei turni in qualifica con Pier Guidi, ha chiarito. «Il piano era che il primo tentativo lo facesse Ale (Pier Guidi, ndr) e il secondo io. Così abbiamo fatto». Sulle previsioni meteo: «Per ora sembra che sarà asciutto, ma non ci penso troppo. Gli ultimi due anni ci hanno sorpreso. Se sarà asciutta, bene. Altrimenti, siamo pronti».
Infine, una considerazione sul confronto con le edizioni passate. «Siamo un po’ più lenti sul dritto. Il nostro obiettivo resta vincere. Se non sarà possibile, dobbiamo massimizzare i punti. Sono doppi, quindi molto pesanti e importanti per il campionato».
Pier Guidi: «Non sembriamo i più forti quest’anno»
Alessandro Pier Guidi, pilota piemontese cresciuto nella Casa di Maranello, ha analizzato la sessione di Hyperpole rilasciando dichiarazioni come membro dell’equipaggio della #51 Ferrari prima della 24 Ore di Le Mans 2025. «Non abbiamo avuto grossi problemi. Ho perso un decimo a Tertre Rouge e non avevo nessuno davanti sul rettilineo, quindi ho pagato qualcosa lì. Alla fine il giro è stato pulito, la macchina era in finestra. Non era il miglior giro della mia carriera, ma è quello che avevamo».
Quando è stato chiesto se gli avversari abbiano fatto un passo avanti, Pier Guidi ha spiegato. «È difficile giudicare dalle prove, ognuno segue il proprio programma. In qualifica abbiamo estratto tutto il potenziale e il risultato è quello. Certamente non sembriamo i più forti quest’anno».
A proposito del caldo e della gestione gomme: «A Le Mans normalmente la gestione gomme è meno critica, ma con questo caldo potrebbe cambiare. Se farà più fresco, sarà più normale. Se continuerà così, il tire management sarà un fattore chiave. Servirà una gara perfetta per ottenere un buon risultato».
Da sx Giovinazzi e Pier Guidi durante la parata del venerdì nel centro di Le Mans (© DPPI – ACO)
Sulla coerenza tra i dati simulati e il risultato in qualifica: «Sapevamo che sarebbe stata dura passare il taglio. Partire a metà gruppo non è ideale, soprattutto alla prima curva, ma l’importante è finire la gara. Vedremo il ritmo durante la notte, con condizioni che cambiano tanto». Sul dilemma tra Le Mans e titolo WEC: «Le Mans è Le Mans, ma non ho mai vinto il campionato e mi piacerebbe molto. In ogni caso miriamo ai punti, senza forzare troppo se non c’è il potenziale per vincere».
Sulle possibilità di dominio da parte di un costruttore: «Per ora direi di no. Ci sono tanti competitor in grado di lottare per la vittoria». Infine, sul nuovo format delle Hyperpole: «Mi piace. Coinvolge di più la squadra, come succedeva con le GT in passato. È bello che conti il lavoro di tutti».
Dichiarazioni piloti Ferrari #51, Calado: «Non mi importa del meteo, anche con la neve andrebbe bene!»
James Calado, ha raccontato con il suo stile diretto le sue impressioni. «Onestamente la sensazione è la stessa. Gli ingegneri vedono più di quanto percepiamo noi. La macchina reagisce un po’ diversamente in certi punti, ma il setup è buono». Sulle aree di miglioramento: «Siamo lì come velocità sul dritto, non i più veloci ma nemmeno i più lenti. In qualifica ci manca qualcosa sul giro secco, ma ci siamo concentrati soprattutto sul passo gara».
Rispetto alle Prove Libere 4: «Abbiamo faticato un po’ con il grip meccanico posteriore. Abbiamo fatto dei cambiamenti e nell’ultima sessione sono stati promettenti». Sulla strategia: «Decideremo prima della gara. Il meteo cambia continuamente. L’importante è essere veloci alla fine».
James Calado (© DPPI – ACO)
Alla domanda sul meteo ideale, ha scherzato: «Non mi importa. Anche con la neve andrebbe bene!». Calado ha inoltre commentato il nuovo regolamento sul peso in qualifica. «Normalmente nei weekend WEC il peso pilota è uguale per tutti. Qui si fa la media. Ero il più pesante, quindi ha avuto senso far qualificare i due italiani più leggeri. Va bene così».
Infine, una nota divertente sui moscerini di Le Mans: «Quest’anno ci sono più moscerini del solito. Non pungono, per fortuna! Ma dopo tre giri il parabrezza è coperto e non si vede nulla. È un problema a 340 km/h». Chiudendo con ironia: «Un grande buco ad Arnage? No, è solo un piccolo dosso. O forse sono vecchio e non lo sento più».
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