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F1 | Berger: «Chiesi Ascanelli a Ron Dennis per battere Senna»

Gerhard Berger ha raccontato ai microfoni di Formula For Success di come volle l’ingegnere Giorgio Ascanelli alla McLaren per battere Senna.

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Gerhard Berger sulla Ferrari 412 T2 al Red Bull Formula Nürburgring 2023
Gerhard Berger sulla Ferrari 412 T2 al Red Bull Formula Nürburgring 2023 (© Red Bull Content Pool)

Gerhard Berger ha raccontato ai microfoni di Formula For Success del suo periodo da compagno di squadra di Senna alla McLaren. Il brasiliano era troppo veloce per lui, quindi «chiesi a Ron Dennis di ingaggiare Giorgio Ascanelli», l’ingegnere ferrarese con cui aveva vinto in Ferrari.

Berger è strettamente legato alla Motor Valley essendo stato pilota Ferrari e, successivamente, comproprietario della Toro Rosso. Poche settimane fa è stato ospite di Eddie Jordan, fondatore dell’omonima scuderia, e David Coulthard, ex pilota di Williams, McLaren e Red Bull, nel loro podcast. Insieme hanno ripercorso i momenti che l’austriaco trascorse da compagno di squadra di Senna in McLaren.

«Ho sottovalutato Ayrton»

Il racconto di Berger comincia con il suo ricordo di Senna: «Era un personaggio molto molto speciale, un pilota molto speciale. Una dedizione incredibile. Ho scoperto nel tempo [che era] impossibile da battere, ma devo dire che ero un po’ ingenuo. Eravamo coetanei, siamo arrivati nello stesso periodo in F1 (lui mezzo anno prima di me) e ci conoscevamo già dalla F3».

Nel 1987 Gerhard correva per la Ferrari, mentre Ayrton era alla Lotus. «Avevo un buon assetto alla Ferrari, buona macchina, buon ingegnere, lottavo tutto il tempo con lui e vincevo delle gare. Ho sottovalutato quanto fosse bravo realmente. Pensavo:”È simile a molti altri compagni di squadra che ho avuto, sarà soltanto un altro da battere” ed è per questo che ho deciso di andare dalla Ferrari alla McLaren. Non mi interessava di Ayrton, vedevo solo me stesso».

Una sensazione confermata nelle qualifiche del GP degli Stati Uniti 1990: «È stato divertente, c’era la prima gara a Phoenix e lui era già un po’ il “re della pioggia”. Il primo giorno pioveva ed ero in pole (erano i tempi in cui il venerdì si poteva fare la pole). Il secondo giorno ero ancora in pole, e mi son detto: “Ok, è solo un altro da battere“».

La sua gara si concluse con un incidente dovuto a un problema ai pedali, ma la pole era bastata per irritare Ayrton. «Tornò in Brasile, ci pensò, tornò indietro e da allora non l’ho mai più battuto!». I tre scoppiano a ridere, non la prima e nemmeno l’ultima volta in questo episodio.

«Mi ha fatto vedere davvero cosa significa avere talento, avere un approccio professionale, avere intelligenza nelle strade di San Paolo, avere un altissimo livello di concentrazione. L’ho studiato il primo anno che ero in McLaren, poi il secondo anno, forse dopo un paio di mesi, ho pensato: “È impossibile batterlo“».

«Chiesi Giorgio Ascanelli a Ron Dennis»

L’unico modo per battere Senna era avere la macchina migliore, perciò Berger chiese al Team Principal Ron Dennis di avere l’ing. Ascanelli dalla Ferrari. Gerhard racconta l’episodio divertente: «Quando lasciai la Ferrari avevo un ingegnere molto bravo, Giorgio Ascanelli, giovane ingegnere della Ferrari, e lavoravo estremamente bene con lui. Mi guardava in faccia e capiva di cosa aveva bisogno la macchina. Ma pensavo: “è normale“, pensavo di essere molto bravo, ma lui era una gran parte del mio successo. Regolava l’assetto della mia macchina alla perfezione».

Un lusso che la McLaren non poteva fornirgli. «Quando andai in McLaren c’erano ingegneri diversi. Ascanelli era di nuova generazione, era il primo ragazzo con il computer, i dati e così via. Qui era un po’ più vecchio stile, dove il pilota diceva: “Ok, la macchina fa questo e quello“. Era difficile».

«A un certo punto mi son detto: “Ho bisogno di questo Ascanelli se voglio lottare con Ayrton“. Allora andai da Ron Dennis e gli dissi: “Sai, c’è questo giovanotto in Ferrari, abbiamo bisogno di lui“. Dopo alcune conversazioni rimase la quiete».

Almeno finché «Un giorno Ron mi chiamò e mi disse: “Gerhard, ho una buona e una cattiva notizia, quale vuoi sentire per prima?” Dico: “Fammi sapere la buona notizia” Lui dice: “Arriverà Ascanelli, l’ingegnere” “Ah, grande! fantastico! Qual è la cattiva notizia?” e dice “Lavorerà con Senna!“».

«Perché lo fece?» chiede Coulthard tra le risate. Berger spiega: «Ayrton aveva già fatto il suo compito dietro le quinte. Da un certo punto di vista è divertente e va bene perché la McLaren e Ron sono sempre stati grandiosi quando ho lavorato per loro. Con Senna avevo un buonissimo rapporto, ma quando si tratta di “killing instinct”…» «È lui» interrompe Jordan. «È lui» conferma Berger.

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