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Robert Kubica, dal dolore alla gloria

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formula1.com


Un pilota che si è destreggiato tra difficoltà, coraggio, paure e rinascita. Vittorioso in diverse categorie e con diversi mezzi Robert Kubica ha sempre dimostrato di sapersi destreggiare su ogni tipo di pista e in ogni condizione. La sua carriera ha subito un’interruzione a causa di un gravissimo incidente occorso durante un evento rallistico in Liguria. Quel momento poteva rappresentare la fine della sua storia automobilistica, ma invece lui riuscì a tornare alle corse e alla vittoria.

Paura e successo a Montreal 

Robert iniziò a gareggiare all’età di 4 anni nel campionato di go kart polacco. Si fece notare per il suo talento e la sua velocità fin da bambino, ma fu nelle serie maggiori come la Formula 3 europea e poi la Formula Renault 3.5 che riuscì a vincere nel 2005, per poi entrare nel giro della Formula 1. Nella classe regina della monoposto, Kubica venne ingaggiato dalla Sauber, scuderia svizzera, motorizzata BMW. Nel suo primo anno con la squadra, nel 2006, partecipò solo ad alcune prove libere, prima di avere la sua vera chance in Ungheria, al posto di Jaques Villeneuve. Bastarono pochi Gran Premi al giovane Kubica per dimostrare di essere all’altezza della griglia. A Monza, nella sua terza gara assoluta, salì sul podio, occupando la terza posizione.

La sua prima vittoria arrivò sempre con i colori BMW Sauber, in Canada nel 2008. Sullo stesso circuito, un anno prima, ebbe un incidente pauroso, nel quale la sua F1.07 prese il volo, dopo un’uscita di pista sull’erba e iniziò una carambola, terminata poi nella via di fuga. Quell’incidente lo tenne lontano anche dalla gara successiva, prima di vederlo tornare regolarmente in pista successivamente. A Montreal però Kubica trovò la sua redenzione e vinse una gara tutt’altro che semplice, mostrando un grandissimo ritmo, ripetuto per tutto il weekend. Nel 2011 effettuò il passaggio alla Renault, che si affidò lui, in quanto pilota solido e costante, oltre che un buonissimo collaudatore per le sensazioni che percepiva nell’abitacolo. Purtroppo la sua prima stagione con la casa francese non prese il via, ma anzi Robert si vide costretto a fermarsi per un po’.

Lo stop e la ripartenza 

Kubica ha sempre avuto la passione per i Rally e il fuoristrada, per questo ogni tanto prendeva il via, durante la off-season di Formula 1, a qualche evento per divertirsi. Nel 2011 prese parte al Rally Ronde di Andora, vicino Savona. Durante una prova speciale, perse il controllo della sua vettura, finì contro un guardrail che entrò nella scocca della macchina. Il suo navigatore uscì illeso, mentre il polacco riportò lesioni e fratture multiple tra la gamba e il braccio destro. Questo costrinse Kubica ad una lunga riabilitazione e a più operazioni chirurgiche, molto lunghe, per la ricostruzione dei due arti fratturati. Dopo molti mesi di sofferenza, la carriera del pilota sembrava sempre più propensa a terminare, ma Robert non ne voleva sapere di mollare e dopo un anno ritorna a correre a bordo di una Subaru Impreza WRC.

Dalla categoria che sembrava poter porre fine a tutto, lui invece è ripartito. Nel 2013 salì a bordo di una Citroën DS3, per svolgere l’intero campionato. La vettura era utilizzabile sia per il WRC, che per il WRC-2 e in quell’anno si laureò campione della categoria inferiore, ottenendo ben cinque successi.

Prima di mettersi in gioco anche nei prototipi a ruote coperte, Kubica tornò anche in Formula 1 con la Williams, prima come terzo pilota, poi come pilota titolare nel 2019, per poi tornare alla Sauber, dove tutto iniziò. Con la scuderia elvetica ha avuto solo un’occasione per scendere in pista, quando Kimi Raikkonen fu positivo al Covid. Tornò in gara per i GP di Olanda e Italia nel 2021 e quelle due sono ad oggi la sua ultima apparizione sulla griglia di Formula 1.

Endurance dorato

Nel 2020 è iniziata la sua era nelle competizioni endurance. Prima nel DTM con la BMW M4, nel quale ha ottenuto un podio a Zolder, poi nel 2021 nei prototipi con il Team WRT in LMP2. Con il Team belga ha vinto l’European Le Mans Series, per poi passare in Prema nel 2022. Con il team italiano ha ottenuto il suo primo podio alla 24 Ore di Le Mans, arrivando secondo. Stesso risultato ottenuto quest’anno, quando è tornato a vestire i colori del WRT e si è laureato campione del WEC, nella categoria LMP2.

Verso la Motor Valley

Il risultato di questa e delle ultime stagioni, non è passato inosservato agli occhi dei grandi Team Hypercar. Infatti il Team AF Corse, che l’anno prossimo gestirà una Ferrari 499P sulla griglia del Mondiale Endurance, ha scelto Robert come primo pilota del suo equipaggio.

Dalla prossima stagione il polacco difenderà i colori della Motor Valley, guidando la macchina che si è proclamata regina di Le Mans, nell’edizione del centenario. Un’altra occasione per dimostrare di poter stare ai vertici del motorsport e forse per riscattare quel sedile sulla Rossa di F1, che Robert non ha mai potuto occupare, ma al quale ci è andato molto vicino. Purtroppo l’incidente in Liguria gli ha forse tolto la chance di sedersi sul sedile della Ferrari nel lontano 2012, ma oggi il destino potrà rendergli parte di quella gloria mancata.

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