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MotoGP | Australia 2015, l’inizio della faida Rossi-Maruqez

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Red Bull Content Pool


Marquez davanti a Rossi e Iannone a Phillip Island nel 2015Il Gran Premio d’Australia 2015 fu una delle gare più belle della storia della MotoGP. Vinse Marc Marquez su Honda, dopo un ultimo giro fenomenale durante il quale recuperò circa un secondo su Jorge Lorenzo, prima di superarlo nelle ultime curve. Terzo arrivò Andrea Iannone su Ducati, quarto Valentino Rossi, in lotta iridata con il compagno di squadra Lorenzo. Quella corsa però, non fu ricordata solo per le battaglie in pista, ma anche per un accusa mossa da Rossi nei confronti di Marquez qualche giorno dopo.

Duello in famiglia

Il pilota marchigiano si presentò all’appuntamento di Phillip Island forte della prima posizione in classifica, con diciotto punti di vantaggio su Lorenzo a tre gare dal termine. Il decimo titolo iridato non era ancora in tasca, ma guadagnare punti sul maiorchino alla terzultima gara avrebbe consentito a Rossi di giocarsi il primo match point iridato già alla domenica successiva, in Malesia.

Al sabato le cose non si misero subito bene per il numero 46, solo settimo in qualifica. La pole position venne conquista da Marquez, seguito da Iannone e da Lorenzo. Rossi doveva contare su un buono scatto e sul fatto che, quella australiana, fosse una delle sue piste preferite.

La gara

Così non fu. Iannone partì fortissimo mettendosi subito in testa, seguito da Lorenzo e Marquez. In curva 8 la Yamaha numero 99 occupò già la prima posizione. Al secondo giro l’abruzzese della Ducati si riportò davanti, ma tra lui e la leadership ci si mise un gabbiano che lo colpì alla staccata di curva quattro, facendogli perdere la posizione. In tutto questo, Rossi cominciò a risalire la china solo al terzo giro, issandosi in quarta posizione al quarto passaggio, unendosi così al gruppetto dei primi.

Marquez davanti a Rossi e Iannone a Phillip Island nel 2015

 Iannone subito dopo aver colpito un gabbiano nelle fasi iniziali di gara (source mediahouse.ducati.com)

Lorenzo iniziò però a creare un distacco tra sè e i rivali, arrivando ad avere 1″4 di vantaggio sugli inseguitori al settimo giro. Nonostante i continui scambi di posizione, Marquez recuperò terreno su Lorenzo, che al tredicesimo giro aveva un secondo di vantaggio su chi lo seguiva, perdendo poi mezzo secondo durante la quattordicesima tornata. A undici giri dal termine Rossi era terzo a un secondo da Marquez, con Iannone sempre più minaccioso.

Dopo una breve leadership di Marquez, a sei giri dal termine Lorenzo tornò in testa, cercando di riconquistare il margine precedentemente acquisito. Con i tre dietro impegnati a sorpassarsi continuamente, il maiorchino iniziò l’ultimo giro avendo otto decimi di vantaggio.

L’ultimo giro da paura

Marquez, che durante la gara sembrò averne di più degli altri, inizìò l’ultimo giro al terzo posto davanti a Rossi e infilò subito Iannone alla prima curva. Dietro Rossi sorpassò Iannone in curva quattro, non riuscendo tuttavia a mantenere la posizione. Alla curva 10 Marquez prese la testa della corsa, involandosi verso il traguardo. Lorenzo non riuscì più a prenderlo, accontentandosi della piazza d’onore, mentre Valentino giunse solo quarto, dietro alla Ducati di Iannone.

Il lungo post gara

Sin da subito Rossi sembrò scocciato per qualcosa successo in gara, ma si lasciò poco andare durante le dichiarazioni. Cosa che non fece durante la conferenza stampa del giovedì precedente il penultimo GP della stagione. A Sepang, Valentino attaccò frontalmente Marquez: «Ho visto molte volte la scorsa gara, è stata molto interessante. C’è stata una bella battaglia, con cinquantadue passaggi. Ottime moto, ottimo livello, ottimi piloti. Per rispondere a questa domanda dovremmo parlare con Marc. Lui ha giocato un bel po’ con noi. Il suo obiettivo probabilmente non era solo vincere la gara, ma anche cercare di far fare più punti a Lorenzo. Da Phillip Island è chiaro che Jorge ha un nuovo fan, ed è Marc. È chiaro quindi che sarà un nuovo tipo di gara».

Marquez negò l’accusa rivoltagli da Rossi, ma fu evidente che l’atmosfera era elettrica. Alla domenica infatti, ci fu la più clamorosa resa dei conti in pista degli ultimi anni. Tutta colpa di quella vittoria australiana di Marquez, in una delle gare più belle della storia.

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