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Scaglietti, il carrozziere del Cavallino

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Facebook.com Sergio Scaglietti Official

La mente dietro alcune delle Rosse più iconiche di sempre: Sergio Scaglietti, fondatore dell’omonima carrozzeria, ha lasciato un segno indelebile nella storia del Cavallino, definendo lo stile Ferrari tra gli anni Cinquanta e Settanta. Un viaggio cominciato nel cuore della Motor Valley, che grazie al duro lavoro e al suo estro creativo fuori dal comune ha portato Scaglietti alla corte del “Drake”.

Dal garage di famiglia al Cavallino

Sergio Scaglietti nasce a Modena nel 1920. Ci vuole poco tempo prima che le automobili entrino nel suo destino: dopo la morte del padre, ad appena tredici anni va a lavorare alla Carrozzeria Modenese; qualche anno più tardi segue il fratello, che apre un’officina in viale Trento e Trieste, proprio di fronte ai capannoni della Scuderia Ferrari. Nel frattempo, cresce la passione di Sergio per le auto da corsa: fin da bambino lo portano a vendere le prime Mille Miglia, e rimane abbagliato dai bolidi che sfrecciano davanti ai suoi occhi.

L’incontro che cambia la sua vita avviene nel 1939: per caso, Enzo Ferrari, che all’epoca faceva correre le sue Alfa Romeo, attraversa lo stradone e capita nell’officina in cui Scaglietti lavora come semplice addetto alle riparazioni di parafanghi di auto da corsa. Osservando un’Alfa 12 cilindri su cui proprio Sergio aveva messo le mani, il “Drake” rimane impressionato dalle modifiche fatte dal modenese a parafanghi e fanali, capaci di conferire alla vettura delle innovative forme aerodinamiche. Ferrari è così incantato dal suo lavoro che, oltre a portare con frequenza da lui le proprie vetture, consiglia sempre più spesso a piloti e clienti che hanno bisogno di riparazioni di fare un salto da Scaglietti. 

Nel Dopoguerra Enzo Ferrari comincia a produrre le sue automobili, e nel 1951 Scaglietti fonda l’omonima carrozzeria: immediatamente si crea un legame, lavorativo e di amicizia, che sarà estremamente fruttuoso per entrambe le parti. Il “Drake” comincia infatti a commissionare a Scaglietti carrozzerie per le sue nuove vetture: la prima è la scocca della 500 Mondial, auto che omaggia la conquista nel 1952 del primo titolo iridato del Cavallino in Formula 1. 

La 500 Mondial, prima Ferrari carrozzata Scaglietti
La 500 Mondial, prima Ferrari carrozzata Scaglietti (source: ferrari.com)

Le Rosse di Scaglietti

Da quel momento in poi, l’attività di Scaglietti si lega indissolubilmente a quella della casa di Maranello: la carrozzeria modenese diventa, insieme alla torinese Pininfarina, uno dei più stretti collaboratori del Cavallino. A Sergio portano lo “scheletro” di una vettura, costituito da telaio e ruote, e lui, come uno scultore, gli disegna intorno la carrozzeria. Negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Ventesimo secolo il genio di Scaglietti definisce le forme delle automobili di Maranello; sono sue opere 33 Ferrari GTO e 15 “Testarossa”. Tra le più belle, sono sicuramente da ricordare la 250 GTO, le 750 e 860 Monza, la 365 Daytona e la 250 GT California. Quest’ultima, pensata come modello da proporre al mercato statunitense, viene progettata in sinergia con il pilota italoamericano Luigi Chinetti, che si occupa anche di importare la vettura negli States. L’auto più iconica firmata Scaglietti però è probabilmente la Ferrari 250 Testarossa, non a caso la preferita di Sergio. 

La 250 Testarossa, una delle più belle Ferrari carrozzate Scaglietti
La 250 Testarossa, una delle più belle Ferrari carrozzate Scaglietti (source: ferrari.com)

L’omaggio a una leggenda

La Carrozzeria Scaglietti continua a collaborare con la Ferrari dall’esterno fino al 1975, quando la casa di Maranello ne rileva la maggioranza delle azioni. Nel 1997, il Cavallino avvia un programma di personalizzazione delle vetture che prende il nome proprio di Scaglietti; l’omaggio più grande al designer modenese arriva poi nel 2004: la Ferrari realizza la 612 Scaglietti, progettata da Pininfarina, intitolata proprio allo storico collaboratore e amico del “Drake”. La vettura si ispira a sua volta a una versione speciale della Ferrari 375 MM, realizzata proprio da Scaglietti, e commissionata dal regista Roberto Rossellini per la moglie, l’attrice svedese Ingrid Bergman.

Sergio Scaglietti viene a mancare nel 2011, all’età di 91 anni. In occasione del centenario della sua nascita, il Museo nazionale dell’automobile di Torino gli dedica una mostra; nel percorso a lui dedicato, un pannello recita una frase che riassume perfettamente la sua vita e il suo lavoro: “Sergio Scaglietti costruiva un’automobile come gli architetti greci costruivano un tempio”. 

La 612 Scaglietti, auto con cui il Cavallino omaggia il designer modenese
La 612 Scaglietti, auto con cui il Cavallino omaggia il designer modenese (source: ferrari.com)

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