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Statistiche e Curiosità – La Formula 1 tra gli alberi di ciliegio di Suzuka

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Credits: formula1.com

Nell’atmosfera carica di adrenalina del mondo della Formula 1, il circuito di Suzuka, in Giappone, si prepara a ospitare uno dei momenti più attesi della stagione dopo lo spettacolo di Marina Bay e l’avvicinamento di Max Verstappen al proprio potenziale terzo titolo consecutivo. 

Arrivati alla sua 48° edizione (di cui 37 valevoli per la Formula 1) il Gran Premio di Giappone si è disputato per 12 occasioni a Fuji e per 35 nell’iconico circuito di Suzuka, uno dei circuiti più spettacolari e tecnici del campionato, con le sue serpentine e la sua conformazione a 8, con sottopasso e relativo cavalcavia, che lo rendono unico nel suo genere.

Posto tradizionalmente tra gli ultimi appuntamenti del Mondiale, Suzuka è stato spesso determinante per l’assegnazione del titolo mondiale e per questo è stato teatro di gare spettacolari, come i duelli a cavallo tra gli anni 80 e 90 tra Alain Prost e Ayrton Senna o quelli tra Mika Hakkinen e Michael Schumacher di fine anni 90. Suzuka entrò a far parte del mondo della Formula 1 “solo“ nel 1987 ma la sua storia ha radici più profonde essendo che il circuito fu inaugurato già nel 1962. Nato come pista per lo sviluppo delle sue vetture, il Suzuka Circuit, o 鈴鹿サーキッ, venne ideato e costruito per volere di Sochiro Honda con l’intento, tra le altre cose, di dimostrare la serietà dell’omonima casa nipponica nel volersi approcciare al mondo delle corse automobilistiche. Serietà che venne però ripagata solo in parte dai risultati nei primo tentativo con cui la Honda provò ad affacciarsi al Circus della Formula 1. Le vetture proposte in pista si dimostrarono da subito veloci e potenti ma allo stesso fragili, e tra il 1964 (anno del battesimo in F1 per la Honda) e il 1968 (anno del primo ritiro come Scuderia da questo mondo) le monoposto della scuderia nipponica arrivarono in appena 19 occasioni a tagliare il traguardo finale riuscendo però a qualificarsi in 14 occasioni a punti (quando solo i primi 6 classificati ne raccoglievano), con 4 podi di cui due vittorie.

Statistiche:

  • Michael Schumacher è il pilota ad aver vinto più edizioni del Gran Premio del Giappone (6 edizioni), seguito da Lewis Hamilton (5) e Sebastian Vettel (4).
  • Tra le Scuderie quella ad aver vinto di più qui è, un po’ a sorpresa, la McLaren (9 volte), seguita da Ferrari (7) Mercedes (6) e RedBull (5).
  • A Pole Position Schumacher distacca ulteriormente i suoi avversari avendo conquistato a Suzuka 8 primi tempi di qualifica (una singolarità tra le statistiche del tedesco, abituato più a vincere il giorno della gara che a fare prestazioni sul giro secco), seguito da Vettel (5) e Hamilton (4).
  • Questo ulteriore distacco da parte del Kaiser, vale anche in ottica scuderie: la Ferrari comanda a voce Pole con un totale di 10, davanti a Red Bull e McLaren ferme a 6.
  • A giri veloci Schumacher è  poi sempre primo con 4 primati, in compagnia di Hamilton. Dietro di loro Prost, Vettel e Weber con 3 giri veloci.
  • Venendo al tema dei podi conquistati possiamo notare come Schumi sia arrivato tra i primi tre in 9 occasioni (6 volte primo come dicevmo), Hamilton in 8 così come Vettel mentre a 6 si è fermato il finlandese Mika Hakkinen.
  • Come costruttori è ancora una volta la McLaren a dominare la statistica con 25 podi, uno in più di Ferrari (24), 11 in più di RedBull (14).
  • Infine, tenendo sempre conto dell’evoluzione del sistema di punteggio nel corso degli anni e quindi portando questa statistica a puro scopo illustrativo, il pilota che ha conquistato più punti a Suzuka è Lewis Hamilton (187), seguito da Sebastian Vettel (179) e, a sorpresa, da un pilota che non era comparso in nessuna delle statistiche precedenti, Kimi Raikkonen (106).
  • Il primo vincitore del Gp del Giappone in Formula 1 è stato Mario Andretti nel 1976, l’ultimo Max Verstappen nel 2022. Prima di Andretti, quando il Gp non era ancora incluso nel calendario del mondiale, il primo a vincere il Gp, nel 1963 fu Peter War.

Curiosità

  • Per la Ferrari, oltre a Michael Schumacher, solo Berger è riuscito a trionfare in Giappone, quasi 40 anni fa, nella prima edizione del Gp di Giappone in cui si corse a Suzuka in Formula 1 (1987).
  • Due italiani hanno calcato il gradino più alto del podio a Suzuka, Alessandro Nannini (fratello di Gianna) il 22 ottobre 1989, il suo miglior risultato in carriera, e Riccardo Pratese nel 1992 (l’ultimo Gp vinto dall’italiano, nell’anno del suo secondo posto finale in classifica generale alle spalle di Mansell).
  • Ayrton Senna vinse matematicamente due dei suoi tre titoli tra le curve di questo circuito, quello del 1990 (su Prost) e quello del 1991 (su Mansel)
  • Nel 2000, la Ferrari poté festeggiare proprio a Suzuka il ritorno alla vittoria del Campionato del Mondo piloti dopo 20 anni di astinenza (tutt’ora la fase meno vincente della storia del cavallino rampante in F1) grazie a Michael Schumacher.
  • Il Gp nipponico fu vinto da diversi piloti giapponesi quando ancora non faceva parte del calendario di Formula 1, tra gli altri anche da Masahiro Hasemi che abbiamo già ricordato qui tra gli altri piloti del sol levante che riuscirono a prendere parte ad almeno una gara di Formula 1.

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