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Virtus -Fortitudo 86-77 dts – 31 maggio 1998

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Foto Virtuspedia


La finale più emozionante di sempre, l’unica decisa da un supplementare alla quinta partita, l’unica con lo scudetto assegnato da una stracittadina. Quattro partite equilibratissime, con vittorie sempre delle squadre in trasferta, decise da divari di un punto, due, sette, ancora due e l’ultima addirittura con la necessità di andare oltre i 40 minuti regolamentari. Il decimo derby della stagione fino ad allora cinque in favore della Virtus e quattro della Fortitudo. Entrambe avevano già vinto un trofeo importante: I biancoblu la Coppa Italia, che andava oltre il valore di quella competizione, perché era la prima conquista della storia della sezione pallacanestro Fortitudo, vinta eliminando in semifinale proprio la Kinder. I bianconeri avevano risposto estromettendo gli avversari nei quarti di Eurolega, andando poi a Barcellona a conquistare il massimo trofeo europeo dei canestri, anche in questa caso una prima volta nella lunga e gloriosa storia delle V nere. Per capire quella gara cinque bisogna riavvolgere il nastro a qualche secondo prima dell’inizio del supplementare.

A diciotto secondi dalla fine Danilovic realizza il famoso tiro da quattro, cioè canestro da dietro l’arco (e non di poco) più tiro libero per il fallo di Wilkins. Poi Rivers si proietta a canestro, ma quando Rigaudeau tenta l’estrema difesa, il play americano perde il pallone sbattendoselo sul ginocchio; Abbio prova il canestro vincente, ma viene stoppato e Attruia si trova con la palla in mano quando suona la sirena. A questo punto, dopo dieci derby le due squadre hanno realizzato esattamente 691 punti a testa in 400 minuti. Serve il supplementare per decidere a chi assegnare lo scudetto. Già fuori per falli Myers da una parte, Sconochini e Savic dall’altra. Si parte con l’errore al tiro di Wilkins, poi Danilovic, dopo un lungo palleggio, serve l’assist schiacciato a terra per Nesterovic che segna appoggiando al tabellone, Fucka pareggia in terzo tempo da centro area. Sasha ripete l’azione d’attacco precedente, ma questa volta scarica a Binelli che subisce il quinto fallo di Gay, sostituito da Chiacig; Skansi toglie anche Wilkins per O’Sullivan. Gus realizza solo il secondo tiro libero, più uno Virtus. Dall’altra parte Fucka cerca l’assist per O’Sullivan, Rigaudeau recupera il pallone, lancia Danilovic verso il canestro avversario, Attruia commette fallo e il numero cinque bianconero realizza entrambi i liberi, 77-74. La Fortitudo soffre l’assenza di un tiratore, Rivers ferma il palleggio salta ma non trova nessun compagno da servire e ricade a terra, infrazione di passi. Timeout Skansi, che rimette in campo Dominique.

Danilovic serve Binelli appostato in mezzo alla zona avversaria, movimenti sul perno e semigancio fallito, ma Gus si proietta a rimbalzo, schiaffeggia il pallone che cade nelle mani di Abbio e riparte l’azione della Kinder. Rivers prova a scippare Picchio ma la palla esce e rimangono undici secondi alla Virtus per finire l’azione. Danilovic penetra, lascia il pallone davanti alle mani protese di Chiacig e la sfera entra nella retina, più cinque per le V nere. Rivers fallisce da tre, Chiacig cattura il rimbalzo e subisce il fallo di Nesterovic, ma realizza solo il secondo libero. Danilovic scorazza per il campo in palleggio passa sotto il canestro avversario, poi cede il pallone a Rigaudeau che si alza in sospensione, ma non tira, restituisce la palla al compagno che, al trentesimo secondo dell’azione, scocca il tiro da tre che s’infila a bersaglio, 82-75. A un minuto dalla fine quel canestro è un vero e proprio macigno sulle speranze della Teamsystem. Wilkins sbaglia da tre, rimbalzo Binelli, palla a Danilovic, poi Rigaudeau, Nesterovic, ancora le Roi, passaggio ad Abbio che subisce fallo da Fucka e segna altri due punti dalla lunetta. Gregor fallisce da tre, altro rimbalzo di Binelli, palla ad Abbio, lancio a Danilovic che va a schiacciare, 86-75, con un parziale di 18 a 3. Rivers segna due inutili punti, poi Fucka commette intenzionale su Danilovic. Sasha, fino al tiro che ha cambiato il destino del derby e del campionato aveva segnato sette punti, con 3 su 5 da due punti, 0 su 5 da tre e 1 su 2 in lunetta, dopo ne ha infilati tredici, con 2 su 2 da tre punti, 2 su 2 da due, 3 su 3 nei tiri liberi e due assist; ora che la gara è decisa si può permettere il lusso di fallire i due liberi conclusivi. Abbio batte la rimessa serve Danilovic e giustamente è lui che termina con il pallone in mano. Il pubblico di parte bianconera invade il campo, per la Virtus è il quattordicesimo scudetto, per la Fortitudo la terza finale persa consecutiva.

 Virtus Kinder: Danilovic (20), Crippa, Abbio (22), Nesterovic (14), Sconochini (13), Binelli (1), Savic (10), Rigaudeau (6), Frosini, Hansell n.e.

 Fortitudo Teamsystem: Gay, Attruia, Fucka (14), Myers (27), Wilkins (2), O’Sullivan, Chiacig (17), Rivers (17), Moretti n.e., Galanda n.e..

Arbitri: Zancanella di Este e Lamonica di Pescara.

 

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